Bovisio M.: la 'Ndrangheta nel bar, paese incredulo
L'operazione Infinito qui era conosciuta solo attraverso gli articoli di giornale: dei 170 arresti che avevano colpito la 'Ndrangheta e la criminalità organizzata, in paese non si conosceva nemmeno un nome. Bovisio Masciago, insomma, sembrava un'isola felice, toccata soltanto da qualche furto in abitazione, ma non dalla malavita. Martedì, dopo la nuova operazione, il brusco risveglio. Tre nomi, per la prima volta, sono finiti nel taccuino della Procura e poi tradotti in ordine di custodia cau...
L'operazione Infinito qui era conosciuta solo attraverso gli articoli di giornale: dei 170 arresti che avevano colpito la 'Ndrangheta e la criminalità organizzata, in paese non si conosceva nemmeno un nome. Bovisio Masciago, insomma, sembrava un'isola felice, toccata soltanto da qualche furto in abitazione, ma non dalla malavita. Martedì, dopo la nuova operazione, il brusco risveglio. Tre nomi, per la prima volta, sono finiti nel taccuino della Procura e poi tradotti in ordine di custodia cautelare dopo una lunga attività di indagine: Geraldo La Turraca detto "Pinuccio", Enzo Vinciguerra, Giuseppe Vinciguerra. Nomi che dicono poco, o forse nulla, alla maggior parte dei bovisiani e che, tuttavia, fanno associare il nome del paese a quello della criminalità organizzata. Ma l'aspetto che inquieta di più i cittadini è un altro: secondo la Procura, da quanto si è appreso, almeno fino al 2011 un bar bovisiano è stato il luogo privilegiato per il ritrovo dei malavitosi. Prima del trasferimento della sede in quel monolocale inaccessibile, soprannominato "Tugurio", e situato nel pieno centro di Seveso. La caccia al bar bovisiano da parte dei cittadini, sbalorditi, è già iniziata. Chi punta il dito verso un'insegna, chi fa altre ipotesi. In tutti, però l'amara consapevolezza che, mentre la vita cittadina faceva il suo corso, c'era un'altra società organizzata e silenziosa che gestiva altre trame.