Bovisio M.: la Polizia locale arresta il baby pappone
Aveva costretto una sua connazionale a prostituirsi sul territorio cittadino. Con pugni e schiaffi, ma anche spegnendo le sigarette sulle sue gambe. Non è però riuscito a farla franca: il romeno, nei giorni scorsi, è stato arrestato dagli agenti della Polizia locale. A stupire tutti, oltre alla violenza e alla triste storia di sfruttamento di una donna, i dati anagrafici: il pappone stavolta ha solo 20 anni. Tutto è accaduto nella notte tra venerdì e sabato della scorsa settimana. Una da...
Aveva costretto una sua connazionale a prostituirsi sul territorio cittadino. Con pugni e schiaffi, ma anche spegnendo le sigarette sulle sue gambe. Non è però riuscito a farla franca: il romeno, nei giorni scorsi, è stato arrestato dagli agenti della Polizia locale. A stupire tutti, oltre alla violenza e alla triste storia di sfruttamento di una donna, i dati anagrafici: il pappone stavolta ha solo 20 anni. Tutto è accaduto nella notte tra venerdì e sabato della scorsa settimana. Una data in cui gli agenti della Polizia locale erano impegnati sul territorio per il pattugliamento serale. All'improvviso, giunti all'altezza della rotatoria di via Desio all'incrocio con via Europa, si sono imbattuti in una prostituta. Una nuova prostituta, volto del tutto sconosciuto. Senza esitare hanno deciso di controllare i documenti: ma lei ne era sprovvista benché continuasse a ripetere di essere romena. A quel punto, non avendo certezze sulla sua identità, hanno deciso di portarla al Comando per avviare tutte le pratiche necessarie per l'accompagnamento in Questura. Lei dapprima si è limitata a dichiarare che è stata costretta a prostituirsi. Poi davanti al tono fermo ma gentile degli agenti, è scoppiata in lacrime raccontando la sua storia e la sua vita da vittima. Finché, rincuorata, ha deciso di denunciare il suo sfruttatore: un ragazzo romeno, S.M.A. di 20 anni, che da un paio di settimane si era trasferito in paese (con provenienza Milano) insieme a lei. Cambiata la residenza, non la vita infernale: costretta a rubare nei supermercati e a prostituirsi, fino a subire lo spegnimento delle sigarette sulle gambe se l'incasso non era pari alle aspettative. Gli agenti, che a questo punto hanno chiamato anche i Carabinieri per concordare una strategia, hanno formalizzato la denuncia per induzione alla prostituzione e riduzione in schiavitù. Lei ha quindi potuto fare ritorno alla rotatoria, ottima esca per fare uscire allo scoperto il ragazzo che si è diretto verso di lei abbandonando il boschetto che utilizzava come nascondiglio: stavolta, però, invece dei clienti sono sbucati agenti e Carabinieri e per lui sono scattate le manette ai polsi.