Cesano M., cade in strada e si rompe dita e femore: pagherà 8 mila euro
Cadere in una buca e procurarsi una doppia frattura ha un costo: 8 mila euro. Non a carico del Comune che deve risarcire il danno per il pessimo stato del manto stradale, ma per la donna finita all’ospedale: il Tribunale di Desio, infatti, non ha accettato la sua richiesta di risarcimento imponendole di farsi carico di tutte le spese legali. L’incredibile vicenda è raccontata dal Cittadino, nel numero uscito sabato in edicola, e ha come involontaria protagonista la signora
Giovanna C...
Cadere in una buca e procurarsi una doppia frattura ha un costo: 8 mila euro. Non a carico del Comune che deve risarcire il danno per il pessimo stato del manto stradale, ma per la donna finita all’ospedale: il Tribunale di Desio, infatti, non ha accettato la sua richiesta di risarcimento imponendole di farsi carico di tutte le spese legali. L’incredibile vicenda è raccontata dal Cittadino, nel numero uscito sabato in edicola, e ha come involontaria protagonista la signora
Giovanna Caranna, una donna di 64 anni residente in città. Il 25 novembre 2008, poco prima dell’ora di cena, camminando in via Ronzoni non si accorge di una buca. Inciampa e cade rovinosamente a terra: frattura al femore e a due dita. Inizia il suo calvario delle cure e della riabilitazione. Ma non è nulla rispetto alla via giudiziaria che decide di intraprendere per chiedere un risarcimento al Comune e alla municipalizzata Assp dopo il danno subito. La sentenza del giudice è chiara: la strada era illuminata e il fondo sconnesso imponeva una maggiore attenzione nell’appoggiare i piedi a terra. Insomma nessuna responsabilità da attribuire all’ente pubblico. In più per la donna il pagamento integrale delle spese legali: 5 mila euro per il suo avvocato, 3 mila euro per i legali del Comune e dell’Assp. Le è stato concesso di pagare in rate mensili da 250 euro, ne avrà per quasi tre anni. Forse si immaginava di trascorrere una vita da pensionata un po’ più serena.
Giovanna Caranna, una donna di 64 anni residente in città. Il 25 novembre 2008, poco prima dell’ora di cena, camminando in via Ronzoni non si accorge di una buca. Inciampa e cade rovinosamente a terra: frattura al femore e a due dita. Inizia il suo calvario delle cure e della riabilitazione. Ma non è nulla rispetto alla via giudiziaria che decide di intraprendere per chiedere un risarcimento al Comune e alla municipalizzata Assp dopo il danno subito. La sentenza del giudice è chiara: la strada era illuminata e il fondo sconnesso imponeva una maggiore attenzione nell’appoggiare i piedi a terra. Insomma nessuna responsabilità da attribuire all’ente pubblico. In più per la donna il pagamento integrale delle spese legali: 5 mila euro per il suo avvocato, 3 mila euro per i legali del Comune e dell’Assp. Le è stato concesso di pagare in rate mensili da 250 euro, ne avrà per quasi tre anni. Forse si immaginava di trascorrere una vita da pensionata un po’ più serena.