Cesano M., depuratore ex Snia: la commissione Ambiente della Regione chiede lo stop
La Commissione regionale “Ambiente e protezione civile” fa proprie le preoccupazioni espresse da sindaci e comitati e chiede alla Giunta regionale di verificare le condizioni per bloccare l’ampliamento del depuratore dell’ex Snia sul territorio comunale di Cesano Maderno
, Limbiate e Bovisio Masciago in Brianza. “Convocheremo l’assessore regionale all’Ambiente
Marcello Raimondi – ha spiegato il presidente della Commissione Giosuè Frosio (Lega Nord) - e...
La Commissione regionale “Ambiente e protezione civile” fa proprie le preoccupazioni espresse da sindaci e comitati e chiede alla Giunta regionale di verificare le condizioni per bloccare l’ampliamento del depuratore dell’ex Snia sul territorio comunale di Cesano Maderno
, Limbiate e Bovisio Masciago in Brianza. “Convocheremo l’assessore regionale all’Ambiente
Marcello Raimondi – ha spiegato il presidente della Commissione Giosuè Frosio (Lega Nord) - e insieme cercheremo di capire quali sono gli strumenti disponibili per impedire la realizzazione di tale intervento”. Dopo le proteste dei residenti, le raccolte di firme, il ricorso al Tar delle amministrazioni coinvolte risalente ormai a 5 anni fa, anche la Provincia di Monza e Brianza a febbraio aveva espresso parere contrario a trasformare l’impianto di depurazione situato in via Groane, realizzato più di trent’anni fa al servizio dell’allora Snia. La Provincia ha infatti annunciato a Bte Srl, società che aveva avanzato la richiesta, l’intenzione di respingere la concessione dell’Aia, Autorizzazione integrata ambientale, necessaria all’impianto. Il sindaco
Gigi Ponti, insiene al primo cittadino di Limbiate
Raffaele De Luca e a quello di Bovisio Masciago
Emanuele Galimberti, ha espresso “fondati motivi di preoccupazione per il fatto che l’attività di gestione dell’impianto deve essere avviata in un area ricompresa nell’ambito dei confini del Parco delle Groane, il cui Ptc, tra l’altro, è preclusivo all’insediamento di nuovi impianti di rifiuti“. Inoltre, come evidenziato dal portavoce dei comitati
Edgardo Zilioli “la vicinanza di un Sic (Sito di interesse comunitario) e il pregiudizio che potrebbe derivare al Torrente Garbogera, nonché la presenza su area limitrofa di un’oasi naturalistica e gli impatti negativi di eventuali emissioni maleodoranti e dannose sugli insediamenti abitati di Mombello e Villaggio Snia, sono tutti ulteriori aspetti che rendono inattuabile la trasformazione di tale impianto ”. “Noi del Partito Democratico – ha detto il consigliere
Giuseppe Civati - sollecitiamo quanto prima un’audizione in Commissione Ambiente con l’assessore regionale, nuovamente con i comitati del territorio, ma soprattutto con il dirigente dell’ufficio regionale competente che ci spieghi una volta per tutte la documentazione di cui la Regione è in possesso perché negli anni si è rivelata in più occasioni palesemente contraddittoria ”. “Faccio mie le preoccupazioni espresse dai cittadini – gli ha fatto eco il consigliere della Lega Nord
Massimiliano Romeo -, questo impianto non deve essere realizzato e la Regione è chiamata in questo caso a giocare un ruolo forte e preciso ”.
Marcello Raimondi – ha spiegato il presidente della Commissione Giosuè Frosio (Lega Nord) - e insieme cercheremo di capire quali sono gli strumenti disponibili per impedire la realizzazione di tale intervento”. Dopo le proteste dei residenti, le raccolte di firme, il ricorso al Tar delle amministrazioni coinvolte risalente ormai a 5 anni fa, anche la Provincia di Monza e Brianza a febbraio aveva espresso parere contrario a trasformare l’impianto di depurazione situato in via Groane, realizzato più di trent’anni fa al servizio dell’allora Snia. La Provincia ha infatti annunciato a Bte Srl, società che aveva avanzato la richiesta, l’intenzione di respingere la concessione dell’Aia, Autorizzazione integrata ambientale, necessaria all’impianto. Il sindaco
Gigi Ponti, insiene al primo cittadino di Limbiate
Raffaele De Luca e a quello di Bovisio Masciago
Emanuele Galimberti, ha espresso “fondati motivi di preoccupazione per il fatto che l’attività di gestione dell’impianto deve essere avviata in un area ricompresa nell’ambito dei confini del Parco delle Groane, il cui Ptc, tra l’altro, è preclusivo all’insediamento di nuovi impianti di rifiuti“. Inoltre, come evidenziato dal portavoce dei comitati
Edgardo Zilioli “la vicinanza di un Sic (Sito di interesse comunitario) e il pregiudizio che potrebbe derivare al Torrente Garbogera, nonché la presenza su area limitrofa di un’oasi naturalistica e gli impatti negativi di eventuali emissioni maleodoranti e dannose sugli insediamenti abitati di Mombello e Villaggio Snia, sono tutti ulteriori aspetti che rendono inattuabile la trasformazione di tale impianto ”. “Noi del Partito Democratico – ha detto il consigliere
Giuseppe Civati - sollecitiamo quanto prima un’audizione in Commissione Ambiente con l’assessore regionale, nuovamente con i comitati del territorio, ma soprattutto con il dirigente dell’ufficio regionale competente che ci spieghi una volta per tutte la documentazione di cui la Regione è in possesso perché negli anni si è rivelata in più occasioni palesemente contraddittoria ”. “Faccio mie le preoccupazioni espresse dai cittadini – gli ha fatto eco il consigliere della Lega Nord
Massimiliano Romeo -, questo impianto non deve essere realizzato e la Regione è chiamata in questo caso a giocare un ruolo forte e preciso ”.