Cesano M.: il Comune abbatte il cedro di piazza Gaeta. Poi toccherà ai platani della Snia
“Dovrà purtroppo essere abbattuto per motivi di sicurezza il cedro di piazza Gaeta, un esemplare di 18/20 metri che si stima possa avere non più di 50/60 anni. Da un punto di vista etico ed ecologico abbattere una pianta è sempre un atto doloroso, ma in questo caso ci siamo costretti da motivi di sicurezza e incolumità pubblica che hanno la prevalenza su altri ordini di considerazioni”. Con queste parole l’assessore ai Lavori pubblici
Pietro Nicolaci ha dato la notizia...
“Dovrà purtroppo essere abbattuto per motivi di sicurezza il cedro di piazza Gaeta, un esemplare di 18/20 metri che si stima possa avere non più di 50/60 anni. Da un punto di vista etico ed ecologico abbattere una pianta è sempre un atto doloroso, ma in questo caso ci siamo costretti da motivi di sicurezza e incolumità pubblica che hanno la prevalenza su altri ordini di considerazioni”. Con queste parole l’assessore ai Lavori pubblici
Pietro Nicolaci ha dato la notizia che il cedro, nell’aiuola centrale della corte, adiacente il vialetto trasversale, dovrà necessariamente essere tagliato. “Anche se non sono presenti sintomi evidenti di malattie fungine, ci sono altri campanelli di allarme che ci costringono alla soluzione più drastica – ha proseguito il consigliere delegato all’ambiente
Massimiliano Bevacqua -. A parte lo sbilanciamento della chioma e l’inclinazione notevole del tronco, l’indagine tecnica ha evidenziato un notevole rigonfiamento del terreno di copertura delle radici dal lato opposto a quello di inclinazione della pianta, segno della ridotta capacità di ancoraggio e quindi della possibilità di un ribaltamento dell’albero con conseguenze facilmente immaginabili. Per la verità abbiamo anche pensato alla possibilità di un intervento di mero ridimensionamento e abbassamento della chioma che ci consentisse di salvare la pianta. Ma si tratterebbe di un’operazione che si configurerebbe come mero palliativo di scarso risultato, in quanto comprometterebbe comunque sia il valore estetico dell’esemplare (che peraltro ha un’esigua capacità di rigenerarsi) sia soprattutto il suo stato di salute”. L'amministrazione comunale, nel frattempo, informa che entro febbraio si procederà anche alle potature ed agli abbattimenti di alcuni platani al Villaggio Snia. L'intervento, ovviamente, sarà fatto dopo l'arrivo dell'autorizzazione firmata dall'Ersaf (Ente Regionale Servizi Agricoltura e Foreste).
Pietro Nicolaci ha dato la notizia che il cedro, nell’aiuola centrale della corte, adiacente il vialetto trasversale, dovrà necessariamente essere tagliato. “Anche se non sono presenti sintomi evidenti di malattie fungine, ci sono altri campanelli di allarme che ci costringono alla soluzione più drastica – ha proseguito il consigliere delegato all’ambiente
Massimiliano Bevacqua -. A parte lo sbilanciamento della chioma e l’inclinazione notevole del tronco, l’indagine tecnica ha evidenziato un notevole rigonfiamento del terreno di copertura delle radici dal lato opposto a quello di inclinazione della pianta, segno della ridotta capacità di ancoraggio e quindi della possibilità di un ribaltamento dell’albero con conseguenze facilmente immaginabili. Per la verità abbiamo anche pensato alla possibilità di un intervento di mero ridimensionamento e abbassamento della chioma che ci consentisse di salvare la pianta. Ma si tratterebbe di un’operazione che si configurerebbe come mero palliativo di scarso risultato, in quanto comprometterebbe comunque sia il valore estetico dell’esemplare (che peraltro ha un’esigua capacità di rigenerarsi) sia soprattutto il suo stato di salute”. L'amministrazione comunale, nel frattempo, informa che entro febbraio si procederà anche alle potature ed agli abbattimenti di alcuni platani al Villaggio Snia. L'intervento, ovviamente, sarà fatto dopo l'arrivo dell'autorizzazione firmata dall'Ersaf (Ente Regionale Servizi Agricoltura e Foreste).