Cesano M., Natale: la lezione del Maestro alla città che perde la testa
In tutta franchezza confessiamo che un dubbio ancora l'abbiamo: non sappiamo se la città di Cesano Maderno ha perso la testa oppure la faccia. In entrambi i casi, comunque, c'è poco da andarne fieri: la vicenda delle 'rotoballe', quelle balle di fieno che l'amministrazione comunale ha voluto decorare con temi natalizi affidando il compito a writers e studenti del liceo artistico, è davvero un brutto modo per arrivare alle festività. Sarà che a Natale torniamo tutti un po' bambini, ma qui...
In tutta franchezza confessiamo che un dubbio ancora l'abbiamo: non sappiamo se la città di Cesano Maderno ha perso la testa oppure la faccia. In entrambi i casi, comunque, c'è poco da andarne fieri: la vicenda delle 'rotoballe', quelle balle di fieno che l'amministrazione comunale ha voluto decorare con temi natalizi affidando il compito a writers e studenti del liceo artistico, è davvero un brutto modo per arrivare alle festività. Sarà che a Natale torniamo tutti un po' bambini, ma qui si è superato il segno. Non sappiamo - ma onestamente non c'interessa granché - se il Babbo Natale che fuma e che mostra il teschio è stato visionato in precedenza da qualche rappresentante dell'amministrazione comunale o se, al contrario, si è trattato di una sorpresa che qualche studente ha fatto interpretando il Natale a modo suo per lanciare chissà quale messaggio che nessuno ha compreso. Ci interessa molto di più rilevare come questo episodio sia diventato di colpo il problema della città. Andate sui gruppi Facebook che parlano di Cesano Maderno: troverete centinaia di commenti di ogni tipo. Evidentemente si vive bene a Cesano Maderno, visto che il problemone del mese è quest'opera con le bombolette spray. E' vero: ci offre un'immagine del Natale poco gioiosa, poco tradizionale, anche poco bella per un bambino. Ma non avremmo mai immaginato una polemica così feroce e continua (ormai siamo a nove giorni di polemica incessante). Alla fine diventa ancora più difficile spiegare al bambino perché gli adulti riescono a litigare così tanto per così poco. Diventa impossibile fargli capire perché qualcuno, oltre a tutta questa polemica, decide di farsi giustizia ai danni dell'incolpevole Babbo Natale: gli hanno messo un teschio in mano (era un avvertimento?), una sigaretta in bocca (quasi come si trattasse dell'ultimo desiderio) e poi lo hanno decapitato. Tra tanti adulti che sembrano aver perso la testa - qualcuno osserva che la città nella vicenda ha perso la faccia - c'è qualche giovane cesanese che invece dimostra di avere la sua davvero sulle spalle. Ci riferiamo a Michele Spotti, uno dei vanti della città, tanto da essere stato recentemente insignito della benemerenza civica. E' un Maestro, inteso come direttore d'orchestra, per quanto possa essere davvero singolare trovarne uno di soli ventuno anni. E' ancora più singolare - le dita di una mano bastano e avanzano - il fatto che sia diplomato con il massimo dei voti al Conservatorio "Giuseppe Verdi" di Milano. Uno dei più prestigiosi al mondo e di certo, uno di quelli con una maggiore storia alle sue spalle. Insomma, un giovane che esce da lì con un risultato simile e diventa direttore d'orchestra, potrebbe guardare tutti dall'alto verso il basso, non solo per il gradino su cui è posto il leggìo per la partitura che si appresta a far eseguire ai suoi musicanti. Premiato dalla città, a lungo applaudito, il nostro giovane Maestro Spotti, prima di accomodarsi al suo posto, ha chiesto timidamente il microfono al sindaco Gigi Ponti: "Vorrei dire che ricevere la benemerenza alla presenza del Maestro Tarcisio Noseda (l'uomo che per anni ha diretto il coro parrocchiale di Santo Stefano, ndr) per me è davvero un onore". Poi due passi giù dai gradini per tendergli la mano in una sincera e vigorosa stretta di mano e dirgli direttamente: "Grazie, lei ha fatto davvero tanto per tutti noi". Chi era presente in prima fila ha potuto vedere la gioia e gli occhi lucidi in entrambi. Al posto del Babbo Natale, ormai decapitato, è questa l'immagine che conserviamo per le festività cesanesi. L'immagine di un giovane che sa - lui sì - essere adulto e che in due parole e in una stretta di mano ci riconsegna il significato dell'umiltà, della gratitudine, dell'affetto. Non giudica l'altro (che rispetto ai suoi titoli sfigurerebbe e stilisticamente non potrebbe neanche competere), ma ne riconosce la disponibilità, la generosità, l'impegno per far crescere la comunità. E' l'immagine di un Natale genuino e spontaneo, che passa sotto silenzio rispetto alle 'rotoballe', ma è davvero ricco di sentimenti buoni.
Gualfrido Galimberti
Gualfrido Galimberti