Cesano M., Romanò: "Il Comune non tutela la privacy dei cittadini?"
“Dire che sono perplessa è forse poco: sono proprio allibita. Mi sembra che il cittadino meriti di essere più tutelato e che, di fronte a una fuga di notizie che violano la privacy personale, sia necessario un intervento più deciso”. L’affermazione è dell’ex sindaco
Marina Romanò, ora capogruppo della Lega Nord, che ha ricevuto la risposta scritta all’interrogazione presentata il 31 gennaio. Nell’occasione Romanò faceva presente che a causa della fuga di notizie dal palazzo,...
“Dire che sono perplessa è forse poco: sono proprio allibita. Mi sembra che il cittadino meriti di essere più tutelato e che, di fronte a una fuga di notizie che violano la privacy personale, sia necessario un intervento più deciso”. L’affermazione è dell’ex sindaco
Marina Romanò, ora capogruppo della Lega Nord, che ha ricevuto la risposta scritta all’interrogazione presentata il 31 gennaio. Nell’occasione Romanò faceva presente che a causa della fuga di notizie dal palazzo, il segretario del Pd si permetteva di scrivere sui social network a un commercianti alludendo in modo molto evidente al fatto che questi non avesse ancora pagato l’affitto del suo spazio commerciale al Comune. Affermazioni molto probabilmente veritiere ma che, comunque, facevano storcere il naso a Romanò di fronte alla loquacità di dipendenti comunali o di amministratori comunali, che non dovrebbero sventolare a destra e sinistra ciò che apprendono nell’esercizio delle loro funzioni. La privacy del cittadino, insomma, dev’essere sempre garantita. “Purtroppo – commenta il capogruppo della Lega Nord – alla mia interrogazione ha risposto il Presidente del Consiglio comunale
Maurilio Longhin. Riconoscendo che bisogna mantenere il segreto d’ufficio, ma anche evidenziando che questo non è materia del Consiglio comunale e che, pertanto, non può farci nulla. Salvo inviare una lettera ai consiglieri richiamando i princìpi della riservatezza e invitare il segretario comunale a fare altrettanto con i dipendenti. Devo rilevare che di fronte alla violazione della privacy e alla rivelazione di dati che riguardano un nostro commerciante, il Comune non fa nulla. Nessuno si preoccupa di stabilire come sono andati i fatti e chi è il responsabile di questa fuga di notizie. Solo una lettera inviata a tutti. Indistintamente. Come cittadina, ancora prima che come consigliere comunale, non mi sento tutelata”.
Marina Romanò, ora capogruppo della Lega Nord, che ha ricevuto la risposta scritta all’interrogazione presentata il 31 gennaio. Nell’occasione Romanò faceva presente che a causa della fuga di notizie dal palazzo, il segretario del Pd si permetteva di scrivere sui social network a un commercianti alludendo in modo molto evidente al fatto che questi non avesse ancora pagato l’affitto del suo spazio commerciale al Comune. Affermazioni molto probabilmente veritiere ma che, comunque, facevano storcere il naso a Romanò di fronte alla loquacità di dipendenti comunali o di amministratori comunali, che non dovrebbero sventolare a destra e sinistra ciò che apprendono nell’esercizio delle loro funzioni. La privacy del cittadino, insomma, dev’essere sempre garantita. “Purtroppo – commenta il capogruppo della Lega Nord – alla mia interrogazione ha risposto il Presidente del Consiglio comunale
Maurilio Longhin. Riconoscendo che bisogna mantenere il segreto d’ufficio, ma anche evidenziando che questo non è materia del Consiglio comunale e che, pertanto, non può farci nulla. Salvo inviare una lettera ai consiglieri richiamando i princìpi della riservatezza e invitare il segretario comunale a fare altrettanto con i dipendenti. Devo rilevare che di fronte alla violazione della privacy e alla rivelazione di dati che riguardano un nostro commerciante, il Comune non fa nulla. Nessuno si preoccupa di stabilire come sono andati i fatti e chi è il responsabile di questa fuga di notizie. Solo una lettera inviata a tutti. Indistintamente. Come cittadina, ancora prima che come consigliere comunale, non mi sento tutelata”.