Un mese esatto prima del parto. Meglio, della partenza: sarà infatti l'8 dicembre il giorno stabilito dalla Regione Lombardia per l'apertura della Seregno-Saronno dopo 54 anni di inattività per il trasporto passeggeri. Lo hanno comunicato nei giorni scorsi i dirigenti e i tecnici della Regione ai sindaci e agli amministratori degli enti locali convocati al Pirellone per presentare un piano di sviluppo dell'intero sistema ferroviario regionale. Al centro dell'attenzione proprio la Seregno-Saronno. Una linea considerata di importanza fondamentale. Unica nel suo genere in tutto il nord Milano: non solo perché collega città importanti, densamente popolate, ricche di aziende, di commercio, ma anche perché è l'unica linea ferroviaria "orizzontale". Ovvero, mentre tutte sono state costruite inevitabilmente in modo verticale per portare i nostri cittadini dove c'era più lavoro e più ricchezza, quindi verso il capoluogo lombardo, questa taglia il territorio garantendo ora quello spostamento che finora, con molte complicazioni in più, poteva essere svolto solo dai bus. In sostanza, nel suo piccolo, una "Pedemontana ferroviaria". Sia nel concetto sia per i territorio toccati. Il tutto con otto stazioni: Seregno, Baruccana di Seveso, Cesano Maderno, Cesano Snia, Ceriano Groane, Ceriano Solaro, Saronno Sud, Saronno. In Regione, durante l'incontro, è stato evidenziato anche il ruolo chiave di Saronno (capolinea e opportunità per andare - anche con le merci - fino all'aeroporto internazionale di Malpensa) ma anche quello di Cesano Maderno. In seguito allo spostamento della stazione e all'attivazione di questa linea, infatti, la nostra città diventa luogo di interscambio con le linee S2 e S4. Da Cesano Maderno, insomma, si può andare in tutte le direzioni: a ovest verso Saronno e Malpensa, a nord verso Seveso e Asso, a est verso Seregno e Bergamo, a sud certamente si continuerà ad andare anche verso Milano. L'ora "x" per l'attivazione è prevista sabato 8 dicembre. Da quel giorno 70 corse giornaliere con un treno ogni 30 minuti dalle 6 del mattino fino alle 22.30. E' una linea tutto sommato breve, una quindicina di chilometri: ma nel suo piccolo è una rivoluzione.