"La monaca di Monza": al centro "Don Virginio Pedretti" la donna che ha sfidato le regole
CESANO MADERNO - Questa sera alle 21, al centro "Don Virginio Pedretti" (via Molino Arese), la compagnia "La Sarabanda" di Olgiate Molgora dà voce a Marianna De Leyva, la monaca di Monza. Una delle figure più misteriose della letteratura italiana, donna che ha osato sfidare le regole pagandone le conseguenze.
Un omaggio al più grande classico della letteratura Italiana e al suo autore, ma, contemporaneamente, anche il desiderio di raccontare una vicenda umana, la storia di una donna che quattro secoli fa sfidò le regole e ne pagò le conseguenze. Un doppio significato, insomma, per "La monaca di Monza", spettacolo teatrale in tre atti che nella serata di oggi, sabato 5 marzo con inizio alle 21, sarà portato in scena al centro "Don Virginio Pedretti".
A pensarci sarà la compagnia teatrale "La Sarabanda" di Olgiate Molgora, pluripremiata anche per questo spettacolo, che dà voce a Marianna De Leyva, signora di Monza. Una delle figure più misteriose della letteraura italiana che ora rompe il silenzio, riemerge dalla polvere della prigionia per raccontare la sua verità.
A pensarci sarà la compagnia teatrale "La Sarabanda" di Olgiate Molgora, pluripremiata anche per questo spettacolo, che dà voce a Marianna De Leyva, signora di Monza. Una delle figure più misteriose della letteraura italiana che ora rompe il silenzio, riemerge dalla polvere della prigionia per raccontare la sua verità.
La stessa Marianna, sopravvissuta alle sue colpe, ci accompagna lungo le tappe della sua esistenza, sospesa tra l’accettazione della segregazione nel chiostro e il richiamo della sua natura passionale; la storia di una bambina vittima della sopraffazione paterna, forzata alla monacazione e di una donna protagonista di uno scandalo.
Lei, monaca indurita nell’animo, che intravede l’amore nel volto di un uomo scellerato, nelle sue parole assapora la vita e tra le sue braccia scopre la passione. Lui, che inizia a corteggiarla per sfidare la morale, ma che finirà per amarla sinceramente. E’ la vita che comincia a gridare, ma nella sacralità del convento, quell’impeto finirà per travolgerli, costringendoli a commettere i delitti più efferati, trascinandoli verso la tragedia.
La storia prende il via dal personaggio Manzoniano e dalla sua profondità psicologica, ma trae poi sviluppo dagli atti processuali della vicenda che sconvolse l’ambiente ecclesiastico Milanese nei primi anni del '600. Costellata di tanti riferimenti ai luoghi del territorio Lombardo, i cui nomi si riconoscono lungo tutto il testo, è una storia radicata nel nostro immaginario, una storia terribile e struggente, ma che, proprio per questo essere al limite, non smette di sedurci.
Il biglietto di ingresso costa 9 euro.