Milano-Meda: ponti non a rischio, ma da sistemare. Con l'incognita Pedemontana
CESANO MADERNO - Il ponte di via Manzoni, quello dell'uscita della Milano-Meda a Binzago, non è a rischio crollo. Ancora meno quello di via San Benedetto e quello di via Tre Venezie a Meda. Lavori che la provincia conta di fare in estate, ma si tratta di Ponti che Pedemontana deve abbattere
Il rischio che qualche ponte della Milano-Meda possa crollare sulla testa degli automobilisti non c'è. Bisogna intervenire per risistemarne tre, in modo particolare quello di via Manzoni a Cesano Maderno (in corrispondenza dell'uscita di Binzago), che sarà comunque riaperto a breve con limitazioni. Ma, su tutto, grava l'incognita Pedemontana che condiziona gli interventi. E' questo in sintesi l'esito della conferenza stampa tenuta ieri nella sede della Provincia di Monza e Brianza al termine delle verifiche effettuate dai tecnici.
Un lavoro, è stato spiegato, iniziato già nel mese di aprile: "Il 19 marzo abbiamo preso in consegna la Milano-Meda - hanno spiegato i tecnici - ma ricevendo scarsissime informazioni anche sulla manutenzione delle infrastrutture. Abbiamo dato quindi il via a verifiche ispettive, che sono d'obbligo per legge".
La priorità è stata data ai ponti di strade che ospitano anche trasporti eccezionali. Ce n'è uno solo sulla Milano-Meda, è quello della Monza-Saronno all'altezza di Varedo. Non ha destato preoccupazioni, è in buone condizioni.
Dopo l'analisi visiva è stato utilizzato il metodo di valutazione numerica. Ha consentito di redigere per ciascun manufatto ispezionato una “scheda di valutazione”, basata sugli elementi costitutivi dell’architettura - spalle, giunti, pile, piedritti, archi, travi e traversi, solette - e sul materiale di costruzione. Ogni scheda ha prodotto indici di difettosità relativa, dai quali è possibile ricavare possibili azioni correzioni correttive e preventive da applicare.
Gigi Ponti, Presidente della Provincia, ha però evidenziato subito il problema maggiore: "La Milano-Meda nella tratta di Monza e Brianza coincide con il tracciato di Pedemontana che non l'ha ancora presa in carico. Questo impedisce di mettere in campo progettualità serie di medio-lungo termine, a causa dei troppi interrogativi aperti e della mancanza di orizzonti temporali certi".
Tradotto in parole povere: i lavori sono necessari su quei ponti, la Provincia conta di farli la prossima estate. Ma si tratta di ponti che, in base al progetto di Pedemontana, sarebbero tutti da abbattere.
Il Presidente Ponti in questi giorni scriverà a Regione Lombardia: "Servono risposte urgenti per non disperdere denaro pubblico in una strada che, sulla carta, già un anno fa doveva diventare Autostrada Pedemontana Lombarda".
Un lavoro, è stato spiegato, iniziato già nel mese di aprile: "Il 19 marzo abbiamo preso in consegna la Milano-Meda - hanno spiegato i tecnici - ma ricevendo scarsissime informazioni anche sulla manutenzione delle infrastrutture. Abbiamo dato quindi il via a verifiche ispettive, che sono d'obbligo per legge".
La priorità è stata data ai ponti di strade che ospitano anche trasporti eccezionali. Ce n'è uno solo sulla Milano-Meda, è quello della Monza-Saronno all'altezza di Varedo. Non ha destato preoccupazioni, è in buone condizioni.
Dopo l'analisi visiva è stato utilizzato il metodo di valutazione numerica. Ha consentito di redigere per ciascun manufatto ispezionato una “scheda di valutazione”, basata sugli elementi costitutivi dell’architettura - spalle, giunti, pile, piedritti, archi, travi e traversi, solette - e sul materiale di costruzione. Ogni scheda ha prodotto indici di difettosità relativa, dai quali è possibile ricavare possibili azioni correzioni correttive e preventive da applicare.
Le tabelle parlano di difettosità relativa. In base a queste, un punteggio da 0 a 10 indica che il ponte sta bene. Da 10 a 20 ha bisogno di attenzioni, se il punteggio arriva a 30 significa che è necessario fare interventi in un certo lasso di tempo. Oltre i 30 vanno fatti approfondimenti immediati. La media sulla Milano-Meda è di 26. Su tre ponti, invece, si sono raggiunti i 40 punti.
Si tratta di quello di Meda in corrispondenza dello svincolo di via Tre Venezie, che ha una lesione a una trave in seguito a un incidente stradale. E poi i due di Cesano Maderno. Quello di via San Benedetto, che ha strutture in acciaio rovinate dopo un incidente con un camion che è andato a sbattere (è risultato più elastico di altri, ma non comporta rischi) e quello di via Manzoni a Binzago che ha fatto più discutere in queste settimane e che risulta chiuso al traffico veicolare. E' da rimettere in asse. Non è però a rischio crollo.
Sarà riaperto, con limitazioni per mezzi che a pieno carico superano le 3 tonnellate e mezza. Verrà emesso a breve un certificato di idoneità provvisoria.
L'incognita ora, più che sulla tenuta dei ponti, è sulla fase dei lavori di riqualificazione. In attesa dei report finali, e in base ai primi risultati emersi, i tecnici della Provincia stimano di dover intervenire prioritariamente sui tre ponti segnalati entro la prossima estate, mentre altri lavori di minore impatto dovranno essere programmati anche sul resto dei manufatti dove – in ogni caso – sono state rilevate anomalie.Si tratta di quello di Meda in corrispondenza dello svincolo di via Tre Venezie, che ha una lesione a una trave in seguito a un incidente stradale. E poi i due di Cesano Maderno. Quello di via San Benedetto, che ha strutture in acciaio rovinate dopo un incidente con un camion che è andato a sbattere (è risultato più elastico di altri, ma non comporta rischi) e quello di via Manzoni a Binzago che ha fatto più discutere in queste settimane e che risulta chiuso al traffico veicolare. E' da rimettere in asse. Non è però a rischio crollo.
Sarà riaperto, con limitazioni per mezzi che a pieno carico superano le 3 tonnellate e mezza. Verrà emesso a breve un certificato di idoneità provvisoria.
Gigi Ponti, Presidente della Provincia, ha però evidenziato subito il problema maggiore: "La Milano-Meda nella tratta di Monza e Brianza coincide con il tracciato di Pedemontana che non l'ha ancora presa in carico. Questo impedisce di mettere in campo progettualità serie di medio-lungo termine, a causa dei troppi interrogativi aperti e della mancanza di orizzonti temporali certi".
Tradotto in parole povere: i lavori sono necessari su quei ponti, la Provincia conta di farli la prossima estate. Ma si tratta di ponti che, in base al progetto di Pedemontana, sarebbero tutti da abbattere.
Il Presidente Ponti in questi giorni scriverà a Regione Lombardia: "Servono risposte urgenti per non disperdere denaro pubblico in una strada che, sulla carta, già un anno fa doveva diventare Autostrada Pedemontana Lombarda".
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Gianni Del Pero :
sottotitolo "galeotto" che mette la maiuscola a "Ponti" che Pedemontana deve da abbattere.... che non impedisce di sperare in un futuro viabilistico e ambientale sostenibile... | giovedì 22 dicembre 2016 12:00 Rispondi