Clownterapia negli ospedali: arriva il sostegno della Regione Lombardia

Fanno bene ai pazienti dal punto di vista strettamente psicologico, ma hanno anche positivi effetti terapeutici: le attività di clownterapia negli ospedali saranno presto sostenute e valorizzate dalla Regione Lombardia

Valorizzare le attività di clownterapia in particolare all’interno delle strutture ospedaliere, favorire percorsi di formazione condivisi per i volontari che svolgono l’attività di clownterapia all’interno di enti e associazioni riconosciute, predisporre un apposito elenco di soggetti del Terzo Settore abilitati a svolgere interventi di clownterapia. Sono gli obiettivi principali della proposta di Risoluzione illustrata ieri nella Commissione Sanità di Regione Lombardia dalla relatrice Lara Magoni (Lista Maroni), che nel documento ha recepito anche molte delle indicazioni emerse durante le audizioni effettuate con i soggetti interessati.

“E’ necessario e indispensabile che le attività di clownterapia a supporto e integrazione delle cure, in particolare quelle fornite negli ambiti ospedalieri, siano oggi riconosciute e sostenute – sottolinea il Presidente della Commissione Fabio Rolfi (Lega Nord) -. E’ stato sperimentato e verificato come tali tipologie di attività producono effetti benefici sui pazienti non solo sotto il profilo psicologico, ma anche sotto quello più strettamente terapeutico e riabilitativo. Attenzione e preoccupazione particolare dovrà essere ora quella di distinguere i soggetti veramente abilitati a svolgere questo tipo di attività, a seguito anche di un preciso percorso formativo, da chi invece non ne ha né titolo né competenza”.

La proposta di Risoluzione dovrebbe essere approvata in Commissione entro fine maggio, per poi essere portata a giugno in Consiglio regionale per l’approvazione definitiva.


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