Desio: un Codice Etico per i consiglieri comunali
I consiglieri comunali si sono espressi con votazione unanime: al più presto firmeranno un Codice Etico a cui attenersi per l'espletamento della loro funzione. Un'idea sottoposta a tutti i consiglieri da
Jenny Arienti (Partito Democratico) nell'intento di garantire la legalità e la trasparenza all'interno della massima assise cittadina e di riavvicinare la politica alla gente. Il documento, benché tutti abbiamo dichiarato di firmarlo, non ha mancato di sollevare perplessità....
I consiglieri comunali si sono espressi con votazione unanime: al più presto firmeranno un Codice Etico a cui attenersi per l'espletamento della loro funzione. Un'idea sottoposta a tutti i consiglieri da
Jenny Arienti (Partito Democratico) nell'intento di garantire la legalità e la trasparenza all'interno della massima assise cittadina e di riavvicinare la politica alla gente. Il documento, benché tutti abbiamo dichiarato di firmarlo, non ha mancato di sollevare perplessità. "Lo sottoscrivo - afferma Tiziano Garbo - ma solo per simpatia. Non risolve il problema della scarsa considerazione che i cittadini hanno della politica. Un articolo di questo codice, poi, non mi trova proprio d'accordo: dovrei impegnarmi a dimettermi se vengo rinviato a giudizio? Per me vale la presunzione di innocenza. E se ritengo di essere nel giusto e di dovermi difendere, perché devo rinunciare al mio ruolo istituzionale?" Poco convinto anche
Paolo Di Carlo (Lista civica 5 Stelle): "L'iniziativa è positiva anche se non può incidere nella realtà dei fatti. Perché non rendere più controllabile l'operato degli amministratori? Se sottoscrivo ci dev'essere la possibilità che sia effettivamente controllato".
Marco Beretta (Desio Viva) considera umiliante per un consigliere sottoscrivere che non delinquerà. "Ma dati i tempi, bisogna dare un segnale. Spiace che il Codice Etico esista solo per noi, visto che un parlamentare arrestato continua a percepire la sua indennità".
Jenny Arienti (Partito Democratico) nell'intento di garantire la legalità e la trasparenza all'interno della massima assise cittadina e di riavvicinare la politica alla gente. Il documento, benché tutti abbiamo dichiarato di firmarlo, non ha mancato di sollevare perplessità. "Lo sottoscrivo - afferma Tiziano Garbo - ma solo per simpatia. Non risolve il problema della scarsa considerazione che i cittadini hanno della politica. Un articolo di questo codice, poi, non mi trova proprio d'accordo: dovrei impegnarmi a dimettermi se vengo rinviato a giudizio? Per me vale la presunzione di innocenza. E se ritengo di essere nel giusto e di dovermi difendere, perché devo rinunciare al mio ruolo istituzionale?" Poco convinto anche
Paolo Di Carlo (Lista civica 5 Stelle): "L'iniziativa è positiva anche se non può incidere nella realtà dei fatti. Perché non rendere più controllabile l'operato degli amministratori? Se sottoscrivo ci dev'essere la possibilità che sia effettivamente controllato".
Marco Beretta (Desio Viva) considera umiliante per un consigliere sottoscrivere che non delinquerà. "Ma dati i tempi, bisogna dare un segnale. Spiace che il Codice Etico esista solo per noi, visto che un parlamentare arrestato continua a percepire la sua indennità".