Desio: toh, ora Bea è disposta ad abbassare del 20% i costi di smaltimento

O erano eccessive i 90 euro a tonnellata che venivano richiesti per vent’anni o sono sbagliati i nuovi conteggi che portano a una tariffa di 70 euro per tonnellata con la revisione del piano industriale: è l’accusa principale che, giovedì sera, si è levata dai banchi del Consiglio comunale all’indirizzo di Bea (Brianza Energia Ambiente). Un fuoco incrociato tra maggioranza e opposizione (con l’unica eccezione di
Tiziano Garbo, Udc, convinto sostenitore della bontà del nuovo ...

O erano eccessive i 90 euro a tonnellata che venivano richiesti per vent’anni o sono sbagliati i nuovi conteggi che portano a una tariffa di 70 euro per tonnellata con la revisione del piano industriale: è l’accusa principale che, giovedì sera, si è levata dai banchi del Consiglio comunale all’indirizzo di Bea (Brianza Energia Ambiente). Un fuoco incrociato tra maggioranza e opposizione (con l’unica eccezione di

Tiziano Garbo, Udc, convinto sostenitore della bontà del nuovo piano industriale e della necessità di difendere il patrimonio costruito in questi anni) che troverà la sua degna conclusione entro la fine del mese quando sarà convocato un Consiglio comunale con lo scopo di dare un mandato chiaro e preciso al sindaco

Roberto Corti in vista dell’Assemblea dei socie di Bea in programma il 4 novembre. Intanto, nella commissione consiliare, un po’ di malumori si sono visti. Primo fra tutti, appunto, quello per le tariffe. Un anno fa il piano industriale imponeva ai Comuni di conferire rifiuti per vent’anni al costo di 90 euro per tonnellata. Ora, soltanto 12 mesi dopo, si parla di 70 euro. Non proprio spiccioli di differenza che hanno lasciato perplessi di consiglieri. “Prima abbiamo ragionato pensando a cosa serviva alla società – ha spiegato il direttore generale

Alberto Cambiaghi – stavolta ragioniamo in termini di mercato. Comunque il passare del tempo ha modificato la situazione in cui muoversi”. Consiglieri comunali non troppo convinti (qualcuno ha ricordato che il passare del tempo è dovuto anche al Comune di Desio che ha avuto il coraggio di dire no a un piano inaccettabile), nel corso della serata sono state sollevate altre perplessità: soprattutto sul fatto che una raccolta differenziata corretta è un danno per il forno e che la necessità è quella di bruciare più rifiuti possibile per continuare ad alimentare il teleriscaldamento. Due controsensi per chi cerca di migliorare la differenziata e diminuire la quantità di rifiuti prodotta.