Elezioni a Lentate: cinque candidati e un escluso
La sua ricandidatura è stata messa in dubbio fino all’ultimo. Il sindaco
Massimo Sasso, invece, si sottopone nuovamente al giudizio degli elettori per guidare il paese anche nei prossimi cinque anni. A dispetto delle voci sempre più insistenti che davano per certa la scelta di
Laura Ferrari, il centrodestra punta ancora su di lui. La lista si chiama “Insieme per Lentate” (capolista proprio Ferrari) e assorbe anche l’Udc di
Carlo Del Pero. ...
La sua ricandidatura è stata messa in dubbio fino all’ultimo. Il sindaco
Massimo Sasso, invece, si sottopone nuovamente al giudizio degli elettori per guidare il paese anche nei prossimi cinque anni. A dispetto delle voci sempre più insistenti che davano per certa la scelta di
Laura Ferrari, il centrodestra punta ancora su di lui. La lista si chiama “Insieme per Lentate” (capolista proprio Ferrari) e assorbe anche l’Udc di
Carlo Del Pero. Stavolta, però, manca il sostegno della Lega Nord che, dopo aver preso le distanze negli ultimi mesi del mandato, ora con la denominazione “Lega Nord – 5 Borghi” (capolista
Andrea Pegoraro) partecipa da sola alla competizione con il candidato
Matteo Turconi Sormani. Divorzio anche sul fronte del centrosinistra. Da una parte la farmacista
Rosella Rivolta, nome uscito dalle primarie, sostenuta da Pd, Sel e “Lentate futura” che hanno dato vita alla lista “Lentate sostenibile e solidale” (il numero uno della lista è
Marco Cappelletti). Dall’altra parte, invece,
Massimiliano Costantin. Ex vicesindaco ai tempi della Giunta Brunati, leader dell’opposizione nel corso dell’ultima legislatura dove era stato protagonista negli ultimi tempi di qualche screzio con il Pd. Lui, Ppi nelle sue origini politiche, ora ci riprova con “Lentate popolare” (capolista
Liliana Volontè). Quinto candidato in lizza per la poltrona è
Luciano Interrante. Proviene dall’esperienza di “Lentate democratica”, ora ha costituito il “Nuovo Polo per Lentate” (in testa alla lista figura
Fabio Lissoni) che beneficia del sostegno del partito Fli di
Gianfranco Fini. Non sarà invece della partita
Angelo Campi che voleva scendere in campo con la lista “Lentate Pulita”. La sua candidatura non è stata accettata poiché avrebbe raccolto le firme necessarie, ma in assenza di un consigliere che potesse certificarle. Lui, però, ha già iniziato la battaglia legale e i suoi ricorsi per essere riammesso tra i candidati.
Massimo Sasso, invece, si sottopone nuovamente al giudizio degli elettori per guidare il paese anche nei prossimi cinque anni. A dispetto delle voci sempre più insistenti che davano per certa la scelta di
Laura Ferrari, il centrodestra punta ancora su di lui. La lista si chiama “Insieme per Lentate” (capolista proprio Ferrari) e assorbe anche l’Udc di
Carlo Del Pero. Stavolta, però, manca il sostegno della Lega Nord che, dopo aver preso le distanze negli ultimi mesi del mandato, ora con la denominazione “Lega Nord – 5 Borghi” (capolista
Andrea Pegoraro) partecipa da sola alla competizione con il candidato
Matteo Turconi Sormani. Divorzio anche sul fronte del centrosinistra. Da una parte la farmacista
Rosella Rivolta, nome uscito dalle primarie, sostenuta da Pd, Sel e “Lentate futura” che hanno dato vita alla lista “Lentate sostenibile e solidale” (il numero uno della lista è
Marco Cappelletti). Dall’altra parte, invece,
Massimiliano Costantin. Ex vicesindaco ai tempi della Giunta Brunati, leader dell’opposizione nel corso dell’ultima legislatura dove era stato protagonista negli ultimi tempi di qualche screzio con il Pd. Lui, Ppi nelle sue origini politiche, ora ci riprova con “Lentate popolare” (capolista
Liliana Volontè). Quinto candidato in lizza per la poltrona è
Luciano Interrante. Proviene dall’esperienza di “Lentate democratica”, ora ha costituito il “Nuovo Polo per Lentate” (in testa alla lista figura
Fabio Lissoni) che beneficia del sostegno del partito Fli di
Gianfranco Fini. Non sarà invece della partita
Angelo Campi che voleva scendere in campo con la lista “Lentate Pulita”. La sua candidatura non è stata accettata poiché avrebbe raccolto le firme necessarie, ma in assenza di un consigliere che potesse certificarle. Lui, però, ha già iniziato la battaglia legale e i suoi ricorsi per essere riammesso tra i candidati.