Giornata della donna: già 69 i violenti bloccati dai Carabinieri nel 2017

In occasione della Giornata internazionale della donna i Carabinieri rivelano i dati riguardo all'attività condotta contro lo stalking, i maltrattamenti in famiglia, gli abusi: e si scopre che nel 2017 sono già 69 le persone bloccate, di cui 40 finite in carcere

Non conosce sosta l’attività di contrasto alla violenza di genere posta in essere dai Carabinieri del Comando Provinciale di Milano nell’ambito della quotidiana attività in difesa delle fasce deboli. L’impegno di tutti i militari dell’Arma milanese è costantemente volto alla protezione della donna con operazioni di servizio non solo orientate a prevenire e reprimere episodi criminosi, ma spesso anche a soccorrere bambini e altre persone indifese, vittime secondarie della medesima violenza.

La ricerca immediata dei responsabili e il loro arresto si affiancano al primo soccorso, all’accompagnamento delle vittime presso le strutture sanitarie, alle misure per l’allontanamento urgente del reo dalla casa familiare.

In particolare, chiuso il 2016 con 180 arresti effettuati per i reati di stalking e maltrattamenti in famiglia, sono già 69 i violenti deferiti nel 2017 all’autorità giudiziaria per gli stessi reati, dei quali ben 40 arrestati.

Il 2016 ha presentato segnali di miglioramento e il nuovo anno non è da meno: una maggiore sensibilità sul problema, unita al clima di più forte condanna sociale della violenza, hanno determinato una diminuzione dei reati di natura sessuale di oltre il 6% (431 i casi nelle province di Milano e Monza Brianza, 273 quelli nella sola Milano).

Alla maggiore capacità delle donne di uscire dalle relazioni violente o di prevenirle si è affiancata anche una maggiore consapevolezza, soprattutto tra le straniere, che la violenza subìta costituisce un reato, con il conseguente aumento delle denunce presentate presso i presidi territoriali dell’Arma. Per fronteggiare l’odioso fenomeno, il Comando Provinciale Carabinieri di Milano continua quindi a formare i Comandanti di stazione e il personale femminile, al fine di accrescere la capacità investigativa a riconoscere per tempo gli elementi indicatori e predittori, conciliando nel rapporto con la vittima il doveroso rispetto del trauma subito con la raccolta degli elementi probatori.

In questo delicato ambito opera una task force composta da personale femminile capace di guadagnare la fiducia delle vittime e aiutarle nella ricostruzione degli episodi di violenza subiti, valendosi di locali adibiti alle audizioni protette di donne e minori.


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