Insieme in Rete scrive a Di Pietro per fare chiarezza su Pedemontana
PEDEMONTANA - Il coordinamento ambientalista di "Insieme in rete per uno sviluppo sostenibile" ha scritto una lettera ad Antonio Di Pietro, neo presidente sella società Autostrada Pedemontana Lombarda. Una lettera per richiedere formalmente un appuntamento e fare chiarezza sull'infrastruttura
E' appena stato nominato presidente della società Autostrada Pedemontana Lombarda, si trova subito una lettera sulla scrivania: Antonio Di Pietro, ex Pm di Mani Pulite ed ex ministro, è già stato contattato dal coordinamento ambientalista di "Insieme in rete per uno sviluppo sostenibile" per parlare del progetto e delle sue criticità.
La lettera, firmata da Gemma Beretta, portavoce di "Insieme in rete" è per una richiesta di incontro. Con lo scopo - come si legge nel testo - di "avere da lei indicazioni circa le attuali intenzioni della Società Autostrada Pedemontana Lombarda visto lo stato di grave difficoltà economica per la realizzazione dell’autostrada".
L'appuntamento, naturalmente, vuole essere anche l'occasione da parte del coordinamento ambientalista di "illustrarle quelle che sono le criticità ambientali e progettuali relative all'infrastruttura, emerse nel corso di questi anni, nonché la nostra valutazione e posizione rispetto al completamento dell'opera, al suo impatto sul territorio e alla mancata realizzazione delle compensazioni ambientali sulle tratte già in esercizio".
Con un appunto finale: "Ci corre l’obbligo di evidenziare inoltre che il completamento dell’autostrada comporterebbe l’attraversamento delle aree ancora contaminate dalla Diossina TCDD del disastro Icmesa del 1976, con tutti i rischi conseguenti".
La lettera, firmata da Gemma Beretta, portavoce di "Insieme in rete" è per una richiesta di incontro. Con lo scopo - come si legge nel testo - di "avere da lei indicazioni circa le attuali intenzioni della Società Autostrada Pedemontana Lombarda visto lo stato di grave difficoltà economica per la realizzazione dell’autostrada".
L'appuntamento, naturalmente, vuole essere anche l'occasione da parte del coordinamento ambientalista di "illustrarle quelle che sono le criticità ambientali e progettuali relative all'infrastruttura, emerse nel corso di questi anni, nonché la nostra valutazione e posizione rispetto al completamento dell'opera, al suo impatto sul territorio e alla mancata realizzazione delle compensazioni ambientali sulle tratte già in esercizio".
Con un appunto finale: "Ci corre l’obbligo di evidenziare inoltre che il completamento dell’autostrada comporterebbe l’attraversamento delle aree ancora contaminate dalla Diossina TCDD del disastro Icmesa del 1976, con tutti i rischi conseguenti".