Lazzate, a Capodanno la scritta sul muro del cimitero: "Ergastolo ai leghisti"
Il giorno di Capodanno una scritta è comparsa sul muro del cimitero: "Ergastolo ai leghisti". Realizzata con una bomboletta spray, non è passata inosservata. E, purtroppo, non è la prima volta che un imbecille si diverte a manifestare la sua insofferenza nei confronti dei rappresentanti della Lega Nord (opinione legittima) con una scritta sui muri del camposanto (atto vandalico).
Andrea Monti, assessore alla Sicurezza, indispettito dall'accaduto cerca di sdrammatizzare la si...
Il giorno di Capodanno una scritta è comparsa sul muro del cimitero: "Ergastolo ai leghisti". Realizzata con una bomboletta spray, non è passata inosservata. E, purtroppo, non è la prima volta che un imbecille si diverte a manifestare la sua insofferenza nei confronti dei rappresentanti della Lega Nord (opinione legittima) con una scritta sui muri del camposanto (atto vandalico).
Andrea Monti, assessore alla Sicurezza, indispettito dall'accaduto cerca di sdrammatizzare la situazione: "Ergastolo? Ma se ormai in Italia non va più in galera nessuno! Ammetto però che anche io sono rimasto un po’ basito, perché se uno si arma di coraggio e bomboletta spray, e decide di invadere di notte un luogo sacro come il cimitero... beh, ti aspetteresti un tono più deciso nell’invettiva. Tipo: 'al muro i leghisti', 'impicchiamo i leghisti', oppure 'a morte i leghisti'...". Slogan citato in modo tutt'altro che casuale, quest'ultimo, visto che nel mese di settembre 2012 era stato proprio quello che ignoti avevano scritto sempre sul muro del cimitero a un mese di distanza dalla scomparsa del sindaco in carica, ovvero il senatore
Cesarino Monti. Ma il figlio, Andrea Monti, trova un collegamento tra i due episodi: "Confrontando le due scritte, senza il bisogno di ricorrere a una perizia calligrafica, sembrerebbe evidente come “la mano” sia la stessa. Se fai la “R” o la “S” in un modo così particolare, ti beccano subito che sei sempre tu a scrivere". L'assessore alla Sicurezza, tuttavia, se la cava con una battuta: "Non ci sono dubbi che si tratti di un cretino, perché altrimenti la notte di Capodanno, al buio e al freddo, si troverebbe un'occupazione migliore che andare a fare scritte al cimitero. Noto però che nel 2012 voleva uccidere tutti i leghisti, immaginiamo principalmente quelli di Lazzate, avendo scelto il nostro cimitero. Ora, a distanza di due anni e qualche mese, vorrebbe comminare a tutti i leghisti la pena dell’ergastolo. E non fatevi spaventare dal termine “ergastolo”, magari associandolo al concetto di fine pena mai. Giova ricordare infatti, che in Italia la pena detentiva massima sia di 30 anni, anzi per l’esattezza di 26 anni (a cui eventualmente se ne possono aggiungere altri 4 di cautelare). Avendo parlato di “ergastolo” al singolare, (perché si può comminare anche più di un ergastolo) direi che abbiamo compiuto un discreto passo avanti, rispetto alla morte a cui ci condannava solo 28 mesi prima. E vorrei anche che non vi sfuggisse un particolare che potrebbe essere rilevante nella nostra analisi: tra la prima scritta e la secondo, ovvero nel 2013, vi sono state le elezioni amministrative, ed è iniziato un nuovo corso della lunga stagione amministrativa targata Lega di Lazzate. Quindi il cretino in questione, molto probabilmente, ha tenuto a manifestare il proprio mutato apprezzamento alla nuova amministrazione, e lo ha fatto a suo modo, ma riducendo di parecchio la pena: dalla morte a 26 anni di carcere. Pur nelle sue limitate capacità intellettuali, va riconosciuta e apprezzata nel cretino una certa capacità e un certo impegno nell’elaborazione di un giudizio".
Andrea Monti, assessore alla Sicurezza, indispettito dall'accaduto cerca di sdrammatizzare la situazione: "Ergastolo? Ma se ormai in Italia non va più in galera nessuno! Ammetto però che anche io sono rimasto un po’ basito, perché se uno si arma di coraggio e bomboletta spray, e decide di invadere di notte un luogo sacro come il cimitero... beh, ti aspetteresti un tono più deciso nell’invettiva. Tipo: 'al muro i leghisti', 'impicchiamo i leghisti', oppure 'a morte i leghisti'...". Slogan citato in modo tutt'altro che casuale, quest'ultimo, visto che nel mese di settembre 2012 era stato proprio quello che ignoti avevano scritto sempre sul muro del cimitero a un mese di distanza dalla scomparsa del sindaco in carica, ovvero il senatore
Cesarino Monti. Ma il figlio, Andrea Monti, trova un collegamento tra i due episodi: "Confrontando le due scritte, senza il bisogno di ricorrere a una perizia calligrafica, sembrerebbe evidente come “la mano” sia la stessa. Se fai la “R” o la “S” in un modo così particolare, ti beccano subito che sei sempre tu a scrivere". L'assessore alla Sicurezza, tuttavia, se la cava con una battuta: "Non ci sono dubbi che si tratti di un cretino, perché altrimenti la notte di Capodanno, al buio e al freddo, si troverebbe un'occupazione migliore che andare a fare scritte al cimitero. Noto però che nel 2012 voleva uccidere tutti i leghisti, immaginiamo principalmente quelli di Lazzate, avendo scelto il nostro cimitero. Ora, a distanza di due anni e qualche mese, vorrebbe comminare a tutti i leghisti la pena dell’ergastolo. E non fatevi spaventare dal termine “ergastolo”, magari associandolo al concetto di fine pena mai. Giova ricordare infatti, che in Italia la pena detentiva massima sia di 30 anni, anzi per l’esattezza di 26 anni (a cui eventualmente se ne possono aggiungere altri 4 di cautelare). Avendo parlato di “ergastolo” al singolare, (perché si può comminare anche più di un ergastolo) direi che abbiamo compiuto un discreto passo avanti, rispetto alla morte a cui ci condannava solo 28 mesi prima. E vorrei anche che non vi sfuggisse un particolare che potrebbe essere rilevante nella nostra analisi: tra la prima scritta e la secondo, ovvero nel 2013, vi sono state le elezioni amministrative, ed è iniziato un nuovo corso della lunga stagione amministrativa targata Lega di Lazzate. Quindi il cretino in questione, molto probabilmente, ha tenuto a manifestare il proprio mutato apprezzamento alla nuova amministrazione, e lo ha fatto a suo modo, ma riducendo di parecchio la pena: dalla morte a 26 anni di carcere. Pur nelle sue limitate capacità intellettuali, va riconosciuta e apprezzata nel cretino una certa capacità e un certo impegno nell’elaborazione di un giudizio".