Lentate: arriva il 'controllo di vicinato'
Un efficace strumento di prevenzione contro la criminalità che presuppone la partecipazione attiva dei cittadini e la cooperazione con le forze dell’ordine con l’intento di ridurre il verificarsi di reati contro la proprietà e le persone. Fare ‘Controllo del Vicinato’ significa proprio questo, promuovere la sicurezza urbana attraverso la solidarietà tra i cittadini ed è il progetto che intende promuovere l’amministrazione comunale di Lentate sul Seveso insieme alle forze dell’ordine e ai citt...
Un efficace strumento di prevenzione contro la criminalità che presuppone la partecipazione attiva dei cittadini e la cooperazione con le forze dell’ordine con l’intento di ridurre il verificarsi di reati contro la proprietà e le persone. Fare ‘Controllo del Vicinato’ significa proprio questo, promuovere la sicurezza urbana attraverso la solidarietà tra i cittadini ed è il progetto che intende promuovere l’amministrazione comunale di Lentate sul Seveso insieme alle forze dell’ordine e ai cittadini. Tale progetto è stato presentato alla cittadinanza a Birago lo scorso 19 marzo durante un incontro pubblico molto partecipato, allo scopo di proporre una risposta attiva alla necessità di sicurezza, poiché permetterebbe un monitoraggio permanente delle diverse zone del territorio. Non si tratta di «ronde», nemmeno di vigilanza privata, bensì sono gruppi di cittadini che collaborano contro una percezione sempre più diffusa di insicurezza e per rilanciare l'idea di solidarietà civica. “Questi gruppi coordinati di cittadini – sottolinea il sindaco
Rosella Rivolta - collaborano tra loro mantenendo alto il livello di attenzione nella propria zona di residenza, nella propria via e rilevando qualcosa di sospetto, contattano il referente del gruppo e/o i vigili o i carabinieri. Una modalità che dove è già in essere ha portato ad una tangibile diminuzione di furti e truffe ai danni dei vicini, con una modalità di relazione e di aiuto di vicinato spesso trascurata ma con una valenza importante nella quotidianità”. “In pratica – spiega l’assessore alle Politiche sociali Laura Venturini - cittadini volontari si riuniscono per quartieri e/o vie, costituendo un gruppo di controllo che sviluppa una collaborazione tra vicini impegnandosi a segnalare, tramite un coordinatore, situazioni inusuali e/o comportamenti sospetti”. “Il Gruppo di Controllo del Vicinato - aggiunge
Mauro Colombo, Comandante della Polizia locale - non si sostituisce alle Forze dell'Ordine, a cui resterà la prerogativa dell'attività di repressione dei reati. Non interviene pertanto attivamente in caso di reato. I cittadini non devono pattugliare o fare turni in strada, bensìi devono limitarsi a scambiarsi informazioni chiamando le forze dell'ordine, se ci si accorge di un qualcosa di grave in corso". Il controllo del vicinato nacque negli Stati Uniti negli anni ’60 e ’70 e arrivato in Europa partendo dalla Gran Bretagna (1982), il Neighbourhood Watch è adottato da decenni in innumerevoli città americane e in un’infinità di centri minori in tutti i Paesi anglosassoni. Il sistema prevede sostanzialmente di far sapere tramite l’apposizione di appositi cartelli a chiunque passi nel quartiere che la sua presenza potrebbe non passare inosservata e che il vicinato è attento e consapevole di ciò che avviene all’interno del quartiere. Il progetto prevede la libera auto-organizzazione tra vicini di casa per esercitare una sorveglianza attiva dell'area intorno alle proprie abitazioni e negli spazi pubblici più prossimi, uniti nel prevenire il verificarsi furti negli appartamenti, truffe ed altri eventi di microcriminalità (graffiti, scippi, vandalismi o altro ancora) attraverso una celere segnalazione alle forze dell'ordine: le uniche deputate a intervenire. L’amministrazione comunale si impegnerà inoltre a posizionare appositi cartelli nelle zone in cui sono attivi i gruppi di controllo del vicinato. Al riguardo saranno organizzati incontri per la formazione.
Le finalità del progetto • Sensibilizzare il vicinato circa l’importanza che tutti prendano parte a questa sorta di “auto-controllo”. Quante più persone la effettueranno, tanto più sarà efficace. • Prestare maggiore attenzione a ciò che avviene nel proprio quartiere, nelle proprie strade. • Segnare su un taccuino eventuali auto (tipo, targa) che risultino sospette. Auto diverse dalle solite che transitano in zona magari lentamente o con a bordo persone sospette, auto o moto che siano parcheggiate lungamente di fronte a delle abitazioni con qualcuno a bordo etc. In caso di furti questi indizi potrebbero rivelarsi utili alle autorità. • Chiedere a persone che passino all’interno del quartiere guardandosi troppo in giro se abbiano bisogno di aiuto o se stiano cercando qualcuno. E’ un semplice, antico gesto per far sapere alla persona che non è passata inosservata e un possibile aiuto a visitatori occasionali del quartiere. • Non sono richiesti né eroismi né particolari competenze, si tratta sostanzialmente di essere più vigili, di osservare meglio; per esempio guardare meglio fuori casa, la strada o la proprietà del vicino, quando si esce o si rientra a casa o quando si stende il bucato, quando si fuma sul balcone oppure si porta a spasso il cane o altro ancora. • Uscire al suono di un allarme anziché fingere di non sentirlo. Nessuno chiede di correre fuori dalla vasca da bagno e precipitarsi in strada, ma quante volte ci basterebbe aprire la finestra o fare pochi gradini per verificare che non si stia perpetrando un reato? Se anche solo quattro persone di un vicinato guarderanno per pochi secondi fuori dalla finestra prestando attenzione ad eventuali anomalie (es. segni di scasso, finestre aperte, vetri infranti, auto o furgoni) si avranno quattro prospettive diverse di un possibile crimine e qualcuno pronto a chiamare le Forze dell'Ordine. • Guardare fuori quando abbaiano i cani del vicino o se qualcuno parla concitatamente oppure grida sotto casa.
Rosella Rivolta - collaborano tra loro mantenendo alto il livello di attenzione nella propria zona di residenza, nella propria via e rilevando qualcosa di sospetto, contattano il referente del gruppo e/o i vigili o i carabinieri. Una modalità che dove è già in essere ha portato ad una tangibile diminuzione di furti e truffe ai danni dei vicini, con una modalità di relazione e di aiuto di vicinato spesso trascurata ma con una valenza importante nella quotidianità”. “In pratica – spiega l’assessore alle Politiche sociali Laura Venturini - cittadini volontari si riuniscono per quartieri e/o vie, costituendo un gruppo di controllo che sviluppa una collaborazione tra vicini impegnandosi a segnalare, tramite un coordinatore, situazioni inusuali e/o comportamenti sospetti”. “Il Gruppo di Controllo del Vicinato - aggiunge
Mauro Colombo, Comandante della Polizia locale - non si sostituisce alle Forze dell'Ordine, a cui resterà la prerogativa dell'attività di repressione dei reati. Non interviene pertanto attivamente in caso di reato. I cittadini non devono pattugliare o fare turni in strada, bensìi devono limitarsi a scambiarsi informazioni chiamando le forze dell'ordine, se ci si accorge di un qualcosa di grave in corso". Il controllo del vicinato nacque negli Stati Uniti negli anni ’60 e ’70 e arrivato in Europa partendo dalla Gran Bretagna (1982), il Neighbourhood Watch è adottato da decenni in innumerevoli città americane e in un’infinità di centri minori in tutti i Paesi anglosassoni. Il sistema prevede sostanzialmente di far sapere tramite l’apposizione di appositi cartelli a chiunque passi nel quartiere che la sua presenza potrebbe non passare inosservata e che il vicinato è attento e consapevole di ciò che avviene all’interno del quartiere. Il progetto prevede la libera auto-organizzazione tra vicini di casa per esercitare una sorveglianza attiva dell'area intorno alle proprie abitazioni e negli spazi pubblici più prossimi, uniti nel prevenire il verificarsi furti negli appartamenti, truffe ed altri eventi di microcriminalità (graffiti, scippi, vandalismi o altro ancora) attraverso una celere segnalazione alle forze dell'ordine: le uniche deputate a intervenire. L’amministrazione comunale si impegnerà inoltre a posizionare appositi cartelli nelle zone in cui sono attivi i gruppi di controllo del vicinato. Al riguardo saranno organizzati incontri per la formazione.
Le finalità del progetto • Sensibilizzare il vicinato circa l’importanza che tutti prendano parte a questa sorta di “auto-controllo”. Quante più persone la effettueranno, tanto più sarà efficace. • Prestare maggiore attenzione a ciò che avviene nel proprio quartiere, nelle proprie strade. • Segnare su un taccuino eventuali auto (tipo, targa) che risultino sospette. Auto diverse dalle solite che transitano in zona magari lentamente o con a bordo persone sospette, auto o moto che siano parcheggiate lungamente di fronte a delle abitazioni con qualcuno a bordo etc. In caso di furti questi indizi potrebbero rivelarsi utili alle autorità. • Chiedere a persone che passino all’interno del quartiere guardandosi troppo in giro se abbiano bisogno di aiuto o se stiano cercando qualcuno. E’ un semplice, antico gesto per far sapere alla persona che non è passata inosservata e un possibile aiuto a visitatori occasionali del quartiere. • Non sono richiesti né eroismi né particolari competenze, si tratta sostanzialmente di essere più vigili, di osservare meglio; per esempio guardare meglio fuori casa, la strada o la proprietà del vicino, quando si esce o si rientra a casa o quando si stende il bucato, quando si fuma sul balcone oppure si porta a spasso il cane o altro ancora. • Uscire al suono di un allarme anziché fingere di non sentirlo. Nessuno chiede di correre fuori dalla vasca da bagno e precipitarsi in strada, ma quante volte ci basterebbe aprire la finestra o fare pochi gradini per verificare che non si stia perpetrando un reato? Se anche solo quattro persone di un vicinato guarderanno per pochi secondi fuori dalla finestra prestando attenzione ad eventuali anomalie (es. segni di scasso, finestre aperte, vetri infranti, auto o furgoni) si avranno quattro prospettive diverse di un possibile crimine e qualcuno pronto a chiamare le Forze dell'Ordine. • Guardare fuori quando abbaiano i cani del vicino o se qualcuno parla concitatamente oppure grida sotto casa.