Lentate: Comune, biblioteca e facebook... che confusione!
Sbagliati i tempi e i modi. Sbagliato pure il tentativo di difesa, fatto lodando l'iniziativa ma prendendone le distanze. Insomma sull'account della Facebook della biblioteca, o presunto tale, aperto nei giorni e chiuso poco dopo l'amministrazione comunale ha fatto solo un gran pasticcio. Anzi, a voler essere sinceri, pare che faccia un po' di confusione in generale sulla comunicazione istituzionale. Per far capire un po' la situazione al lettore su questo guazzabuglio, vediamo di andare con ...
Sbagliati i tempi e i modi. Sbagliato pure il tentativo di difesa, fatto lodando l'iniziativa ma prendendone le distanze. Insomma sull'account della Facebook della biblioteca, o presunto tale, aperto nei giorni e chiuso poco dopo l'amministrazione comunale ha fatto solo un gran pasticcio. Anzi, a voler essere sinceri, pare che faccia un po' di confusione in generale sulla comunicazione istituzionale. Per far capire un po' la situazione al lettore su questo guazzabuglio, vediamo di andare con ordine. Tutto nasce dalla creazione di un account su Facebook che fa pensare alla biblioteca civica. Sembra a tutti gli effetti l'account della biblioteca, anche dal punto di vista grafico. Qualche post, qualche video musicale condiviso, e poi il fattaccio che ha scatenato il putiferio: la pubblicizzazione dell'incontro organizzato dalla lista di maggioranza Lentate Sostenibile e Solidale sulle unioni civile, in programma per la serata di ieri negli spazi del centro civico "Roberto Terragni". Questo post ha fatto storcere il naso a molti. Il blog "
Lentate mon amour" ha chiesto spiegazioni: da quando in qua una biblioteca pubblicizza incontri di una parte politica? Poteva finire tutto lì, con l'ammissione di colpevolezza. Punto e stop. Macché: prima si scrive sul blog che la volontà è quella di dare risalto a tutto quello che avviene al centro civico, poi si aggiunge che è una scelta opportuna, perché in questi mesi sono state fatte tante iniziative ma nessuno era stato informato. Frase orribile. E lo diciamo nel rispetto della collega dell'ufficio stampa che i comunicati li ha sempre inviati, pubblicandoli poi sul sito Internet del Comune. E che con queste affermazioni viene anche - ingiustamente - sminuita nei suoi compiti e nel suo lavoro. L'accusa, tuttavia, ha fatto subito pensare che la creazione dell'account non sia stata dovuta a un piano della comunicazione dell'ente, bensì a una iniziativa individuale. E infatti, poco dopo, si scopre che è gestito dalla commissione biblioteca (ma perché non fanno riferimento all'ufficio stampa come avviene ovunque? Mah, misteri...). Anzi, solo da una parte della commissione. Finché, batti e ribatti nelle polemiche, l'account nella giornata di martedì 9 aprile viene chiuso. Con questo, poteva essere finalmente chiusa anche la polemica. Ci pensa invece il sindaco
Rosella Rivolta a riaprirla involontariamente quest'oggi, con la diffusione di un comunicato stampa in cui si precisa che non è un account del Comune. Tuttavia è un'iniziativa "con finalità lodevole e condivisibile". Insomma, il Comune a quanto pare non c'entra nulla ma il primo cittadino diventa pubblicamente l'avvocato difensore. "Un pessimo atteggiamento - commenta
Massimiliano Costantin, capogruppo di Lentate Popolare - perché il sindaco si schiera dalla parte di chi inganna i cittadini con un profilo che in prima battuta sembrava istituzionale. Il Comune è parte lesa, ma lei difende gli autori. La biblioteca, tra l'altro, non ha neanche tra i suoi compiti quello di promuovere le serate dei partiti. E poi mi spiace davvero constatare che il sindaco trovi il tempo di intervenire in questa vicenda per giustificare quanto è stato fatto, ma faccia fatica a trovare cinque minuti per rispondere alla lettera che le ho inviato".
Rosella Rivolta a riaprirla involontariamente quest'oggi, con la diffusione di un comunicato stampa in cui si precisa che non è un account del Comune. Tuttavia è un'iniziativa "con finalità lodevole e condivisibile". Insomma, il Comune a quanto pare non c'entra nulla ma il primo cittadino diventa pubblicamente l'avvocato difensore. "Un pessimo atteggiamento - commenta
Massimiliano Costantin, capogruppo di Lentate Popolare - perché il sindaco si schiera dalla parte di chi inganna i cittadini con un profilo che in prima battuta sembrava istituzionale. Il Comune è parte lesa, ma lei difende gli autori. La biblioteca, tra l'altro, non ha neanche tra i suoi compiti quello di promuovere le serate dei partiti. E poi mi spiace davvero constatare che il sindaco trovi il tempo di intervenire in questa vicenda per giustificare quanto è stato fatto, ma faccia fatica a trovare cinque minuti per rispondere alla lettera che le ho inviato".