Lentate, Costantin: "Il presidente della commissione biblioteca si dimetta"
"In un paese normale il presidente della biblioteca avrebbe chiesto scusa ai cittadini e ai commissari, rassegnando le dimissioni". Il commento di
Massimiliano Costantin (capogruppo di Lentate Popolare) riguarda la vicenda del profilo sul social network Facebook che, in origine, tutti pensavano fosse quello della biblioteca e, quindi, "autorizzato" dall'amministrazione comunale. I gestori del profilo, in seguito alle polemiche scaturite da un utilizzo un po' anomalo, s...
"In un paese normale il presidente della biblioteca avrebbe chiesto scusa ai cittadini e ai commissari, rassegnando le dimissioni". Il commento di
Massimiliano Costantin (capogruppo di Lentate Popolare) riguarda la vicenda del profilo sul social network Facebook che, in origine, tutti pensavano fosse quello della biblioteca e, quindi, "autorizzato" dall'amministrazione comunale. I gestori del profilo, in seguito alle polemiche scaturite da un utilizzo un po' anomalo, si erano affrettati a precisare che è gestito "dal presidente e dalla commissione biblioteca (per informazione non tutta)". Poi la chiusura dell'account: che pone fine a una brutta vicenda ma non mette a tacere le accuse. "Il sindaco
Rosella Rivolta - afferma Costantin - risponde ai giornali con affermazioni tutt'altro che pertinenti ai fatti. Glissa il tema. Nessuna azione viene presa nei confronti di chi usa il nome di un servizio pubblico e l'immagine di un edificio comunale per promuovere le proprie idee di parte, anzi di partito. Da oggi tutti sono legittimati a fare altrettanto, impunemente". Quello che Costantin non gradisce, tuttavia, è l'atteggiamento del presidente della commissione biblioteca: "In un paese normale avrebbe chiesto scusa ai cittadini e ai commissari, rassegnando le dimissioni. A Lentate questo non succede perché il sindaco elogia l'importanza dei social network e trasforma un abuso in un 'entusiasmo andato oltre le premesse'. Visto che nel comunicato del sindaco nulla è stato smentito e si fa espressamente riferimento a componenti della commissione biblioteca, se non lo ha fatto il primo cittadino, lo faccio io: presidente, per rispetto delle istituzioni e dell'incarico che riveste, rassegni irrevocabilmente le dimissioni"
Massimiliano Costantin (capogruppo di Lentate Popolare) riguarda la vicenda del profilo sul social network Facebook che, in origine, tutti pensavano fosse quello della biblioteca e, quindi, "autorizzato" dall'amministrazione comunale. I gestori del profilo, in seguito alle polemiche scaturite da un utilizzo un po' anomalo, si erano affrettati a precisare che è gestito "dal presidente e dalla commissione biblioteca (per informazione non tutta)". Poi la chiusura dell'account: che pone fine a una brutta vicenda ma non mette a tacere le accuse. "Il sindaco
Rosella Rivolta - afferma Costantin - risponde ai giornali con affermazioni tutt'altro che pertinenti ai fatti. Glissa il tema. Nessuna azione viene presa nei confronti di chi usa il nome di un servizio pubblico e l'immagine di un edificio comunale per promuovere le proprie idee di parte, anzi di partito. Da oggi tutti sono legittimati a fare altrettanto, impunemente". Quello che Costantin non gradisce, tuttavia, è l'atteggiamento del presidente della commissione biblioteca: "In un paese normale avrebbe chiesto scusa ai cittadini e ai commissari, rassegnando le dimissioni. A Lentate questo non succede perché il sindaco elogia l'importanza dei social network e trasforma un abuso in un 'entusiasmo andato oltre le premesse'. Visto che nel comunicato del sindaco nulla è stato smentito e si fa espressamente riferimento a componenti della commissione biblioteca, se non lo ha fatto il primo cittadino, lo faccio io: presidente, per rispetto delle istituzioni e dell'incarico che riveste, rassegni irrevocabilmente le dimissioni"