Lentate: gli alluvionati scrivono al sindaco

C'è posta per il sindaco. I mittenti sono 38 residenti nel quartiere Lomagna. I promotori dell'iniziativa sono
Laura Cè e
Andrea Garavaglia abitanti di via Tintoretto e tra coloro che sono stati sfollati e danneggiati dalla piena incontrollata del Seveso di quel fatidico 8 luglio. L'oggetto della missiva è segnalare alla Giunta e al Consiglio comunale alcune criticità che dovrebbero essere risolte dall'amministrazione pubblica al fine di evitare il ripeters...

C'è posta per il sindaco. I mittenti sono 38 residenti nel quartiere Lomagna. I promotori dell'iniziativa sono

Laura Cè e

Andrea Garavaglia abitanti di via Tintoretto e tra coloro che sono stati sfollati e danneggiati dalla piena incontrollata del Seveso di quel fatidico 8 luglio. L'oggetto della missiva è segnalare alla Giunta e al Consiglio comunale alcune criticità che dovrebbero essere risolte dall'amministrazione pubblica al fine di evitare il ripetersi di un'altra alluvione. Le problematiche portate all'attenzione del primo cittadino sono: la pulizia dell'alveo del fiume, la messa in sicurezza degli argini, la posa di una centralina a lato del fiume che emetta un segnale acustico ogni qual volta il livello dell'acqua si innalzi più del dovuto e avvisi gli abitanti inviando in automatico degli sms. Inoltre dal momento che durante ogni pioggia il quartiere Lomagna diventa il collettore delle acque che scendono dalla collina di Cimnago i cittadini chiedono al Comune di predisporre lo scarico delle acque di Cimnago a valle rispetto al ponte di via Tintoretto. “Mi rendo conto che l'evento del 8 luglio è stato eccezionale – dichiara Laura Cè – ma se fosse stata attuata una vera pulizia del fiume Seveso e dei suoi argini probabilmente ci sarebbero stati meno disagi. Ad oggi la nostra amministrazione non ha preso alcun provvedimento per questa ragione abbiamo voluto segnalare questi punti per noi fondamentali. Chiediamo inoltre una riduzione della tassa comunale perché abbiamo dovuto sostenere un consumo eccessivo di elettricità e acqua per ripristinare le nostre abitazioni. Senza contare gli oggettivi danni subiti: chi ha perso l'automobile, chi il vestiario, chi i mobili e molto ancora”. Ad oggi una cosa è cambiata nel quartiere Lomagna: ogni cittadino ha paura che l'evento possa ripetersi e per questo si sono auto-organizzati per ridurre al minimo ogni rischio. Molti cittadini controllano in internet il bollettino della protezione civile. Ogni qual volta leggono “criticità nelle zone di pianura e dei fiumi Seveso e Lambro” fanno le ronde notturne per vigilare sullo stato del fiume e per dare l'eventuale allarme agli abitanti al fine di mettere al riparo i beni presenti nelle loro case. Questa situazione non può sempre essere delegata alla buona volontà della cittadinanza : occorre un intervento pubblico. “Ogni volta che leggo la relazione del sindaco – continua Laura Cè – non mi riconosco in quelle parole. Pochi sono i detriti che sono stati rimossi, a conferma di questa affermazione chiunque può vedere un albero caduto sulla sponda del fiume qualche tempo fa e ancora presente. Sono inoltre rimasta basita quando un abitante del quartiere si è recato in comune per chiedere se potevano darci sacchi di sabbia o paratie per proteggere le abitazioni in caso di future alluvioni e si è sentito rispondere dall'ufficio: il Comune non concede mezzi per proteggere le singole proprietà private. Ci sono molte incongruenze, lo ripeto, ma spero che a breve si risolvano grazie alla messa in atto di vere e concrete opere di bonifica di quest'area”.