Lunghe code ai semafori, tempi di spostamento sul territorio in alcuni casi anche raddoppiati soprattutto se si tratta di raggiungere il centro abitato delle frazioni. Sono questi i disagi tangibili causati dalla chiusura della superstrada Milano-Meda per consentire lo svolgimento di lavori propedeutici al cantiere di Pedemontana. Nessuna sorpresa, visto che il disastro era già annunciato, ma la rabbia dei residenti e di chi deve semplicemente attraversare il paese è evidente. "Purtroppo si forma la fila da Cermenate", scrive una ragazza sul gruppo Facebook "Succede a Lentate" constatando i disagi a nord del paese. E se c'è chi ci segnala le difficoltà di spostamento all'interno dell'abitato di Camnago, qualcuno sullo stesso gruppo Facebook aggiunge: "Ieri la fila da Birago arrivava dal tabaccaio". Altri ancora spiegano che "prima per prendere la superstrada ci volevano 10 minuti, ora mezz'ora. Non ci sono parole, solo parolacce". Nel mirino degli automobilisti i tempi dei semafori. Sono stati modificati, così come aveva annunciato l'amministrazione comunale nell'intento di snellire il traffico sulla Nazionale dei Giovi, inevitabilmente aumentato con la chiusura della superstrada. Se da un lato si cerca di non creare il tappo, dall'altro (ovvero dalle strade laterali) diventa un dramma inserirsi. E, di conseguenza, si creano code nelle frazioni. E' un disagio provvisorio: la carreggiata sud (in direzione Milano) è stata chiusa venerdì 3 ottobre, quella nord (direzione Como) nella giornata di oggi giovedì 9, entrambe riapriranno martedì 14 sebbene con orari differenti. Ma fa già capire che Pedemontana, soprattutto con l'insediamento dei caselli e con l'inevitabile ricerca di strade alternative, se non si fanno le opere di compensazione è destinata a causare disastri.