Lentate: "Successo all'ex Tessitura Schiatti? Ma chi si vuole prendere in giro?"

"Ma chi si vuole prendere in giro?". E' la domanda che si è posta una cittadina che, domenica scorsa, ha partecipato alla giornata del Fai e si è recata in visita alla ex Tessitura Schiatti. E che non condivide assolutamente quanto affermato dall'amministrazione comunale riguardo alla riuscita dell'iniziativa. "Mi dissocio completamente - scrive la lettrice - come si dissocia chi mi accompagnava. Il mio disappunto è stato subito comunicato alle Signore del FAI occupate a far firmare il m...

"Ma chi si vuole prendere in giro?". E' la domanda che si è posta una cittadina che, domenica scorsa, ha partecipato alla giornata del Fai e si è recata in visita alla ex Tessitura Schiatti. E che non condivide assolutamente quanto affermato dall'amministrazione comunale riguardo alla riuscita dell'iniziativa. "Mi dissocio completamente - scrive la lettrice - come si dissocia chi mi accompagnava. Il mio disappunto è stato subito comunicato alle Signore del FAI occupate a far firmare il modulo delle visite". Non basta insomma il gran numero di visitatori, oltre mille, meta da record per le visite nell'intera provincia di Monza e Brianza, per decretare il successo dell'iniziativa. La lettrice, andata con aspettative e con emozione, è rimasta profondamente delusa. Tanto che il giorno stesso della visita, tornata a casa, aveva già pubblicato un commento sul nostro sito che concludeva in modo molto chiaro: "...consigliavo la visita alle nuove leve: arrivo tardi. Speriamo che, a casa, loro, le nonne sappiano far di meglio". Il motivo di tanta delusione la nostra lettrice l'aveva già espresso: "Nessuno ha il dovere di vigilare sui miei ricordi e sui miei sogni, ma tutti hanno l’obbligo di non calpestarli. Mi sono sentita offesa e presa in giro, quest’oggi: qualcuno se ne deve prendere la responsabilità e darmene conto. Dopo aver letto sul sito del Comune la notizia che il FAI, a Lentate, avrebbe aperto al pubblico l’ex area Schiatti, avevo dato sfogo a tutto il mio entusiasmo per l’avvenimento, su Qui-Brianza che la riproponeva, postando un commento dove testimoniavo, per quanto è di mia conoscenza, l’importanza che tale struttura aveva ai miei tempi, e ha avuto anche in seguito, nella vita di Lentate. Un’area dismessa, non occorre essere dei tecnici per sapere che non è 'operativa'. Nessuno può aspettarsi di trovarla intatta, come se il tempo si fosse fermato. Ma quando si dicono cose, come quelle dell’invito (“A Lentate sul Seveso la delegazione aprirà l’ex area industriale della Tessitura Schiatti, famosa nel mondo per la produzione di velluti, in collaborazione con gli ex dipendenti, disegnatori, responsabili della tessitura, della tintoria, l’ex direttore che saranno i narratori dell’affascinante percorso di scoperta…”) qualcosa di almeno somigliante lo si deve presentare". Al termine dell'esperienza vissuta la lettrice faceva presente che "non si può proporre, dietro prenotazione, una visita guidata da ex personale responsabile, ben informato sull’attività svolta nella struttura, in un percorso di una durata di circa 40 minuti, per poi far entrare a stuoli casuali i visitatori e farli soffermare, giusto giusto a quattro passi dalla porta ad ascoltare una volontaria che, per quanto gentile e capace di raccontare una storia, è così disinformata sulle tecniche di tessitura da far pensare che un telaio vero, nel corso della sua vita, deve non averlo visto mai. Non si può prospettare un affascinante percorso di scoperta e poi far trovare nient’altro che una struttura fatiscente, colma di detriti, immondizia e … desolazione.

"Hanno rubato tutto...": ma chi, ma quando?

"...Guardate la copertura: i finestroni servivano per far entrare la luce occorrente per seguire bene lo scorrere dei fili sui telai…". Dove si trovava la tintoria?

"…Di là. E guardate, (mostrando una vecchia foto rimasta esposta da chissà quanto!) c’erano anche due caldaie, servivano per mantenere la giusta umidità perché non si tagliassero i fili nel corso della tessitura…". E ancora:

"…Qui erano specializzati in velluto. Che poi lo adoperavano anche per ornare i mobili in stile…". Non diciamoglielo: il mio copriletto, blu elettrico, quello di riguardo, è in raso ed è stato tessuto dalla Schiatti". La considerazione finale era molto semplice: "Che delusione la mia. Ovunque sorgono musei. Lentate è vissuta di Schiatti e, al suo ricordo, rimane solo desolazione. E visto come stanno le cose, temo che fra qualche anno non vi sarà più neanche quella".