Lentate, Turconi: "Ecco la verità sugli orti urbani"
"Anche se sono certo che in molti consiglieri il buon senso c'era, ma se ne stava nascosto per paura del senso comune, il sindaco
Rosella Rivolta aveva il dovere di sapere che il vero male non è quello che si soffre, ma quello che si fa con politiche sbagliate". Così
Matteo Turconi Sormani (capogruppo della lista "Lega Nord - 5 Borghi") commenta la vicenda degli orti urbani. "Nel dicembre scorso - spiega Turconi - ho presentato un’interrogazione urgente&nbs...
"Anche se sono certo che in molti consiglieri il buon senso c'era, ma se ne stava nascosto per paura del senso comune, il sindaco
Rosella Rivolta aveva il dovere di sapere che il vero male non è quello che si soffre, ma quello che si fa con politiche sbagliate". Così
Matteo Turconi Sormani (capogruppo della lista "Lega Nord - 5 Borghi") commenta la vicenda degli orti urbani. "Nel dicembre scorso - spiega Turconi - ho presentato un’interrogazione urgente e, pur non essendo obbligato, ho preventivamente inviato il testo via posta elettronica sia al sindaco, sia alla segreteria comunale, oltre ai capigruppo e a qualche consigliere. Eppure, davanti alla premessa del Consigliere che si trattava di un’interrogazione urgente, presentata su richiesta di molte famiglie di Birago, vi è stato il tentativo del sindaco - censurabile sotto ogni aspetto - di non discuterla. Il nocciolo della questione è semplice, molti abitanti di Birago non vogliono gli orti urbani di fronte al cimitero. I proprietari del terreno, pur gravato da un diritto di uso pubblico, non vogliono rivedere la convenzione che ivi prevede verde sicuramente accessibile anche a loro, in quanto obbligati alla manutenzione". Turconi accusa il sindaco di aver voluto procedere comunque, nonostante l'interrogazione, "mandando le ruspe per abbattere piante decennali (loro, gli ambientalisti, si proprio loro abbattono piante ormai parte del paesaggio), al fine di spianare il terreno e prepararlo alla coltura di piselli e patate. Il risultato ottenuto è che i lavori, per l’esasperazione di proprietari e cittadini, sono stati interrotti dagli stessi biraghesi. Alla fine della storia ci siamo trovati di fronte ad un sindaco costretto dagli eventi da lui stesso creati e dall’assordante silenzio degli assessori Iolanda Negri e Marco Cappelletti, a dichiarare che i lavori sono stati sospesi sino a che non sarà risolta la questione. Peccato che se questi eletti da meno di un terzo della cittadinanza votante avessero interpellato prima gli interessati in modo preciso, magari dando un volto più umano alla freddezza rituale di un atto amministrativo, e ottenuta quindi la condivisione del progetto da parte di tutti, non solo dal punto di vista giuridico, ma soprattutto morale, fattuale, politico e partecipativo, avrebbero senz’altro evitato questo caos".
Rosella Rivolta aveva il dovere di sapere che il vero male non è quello che si soffre, ma quello che si fa con politiche sbagliate". Così
Matteo Turconi Sormani (capogruppo della lista "Lega Nord - 5 Borghi") commenta la vicenda degli orti urbani. "Nel dicembre scorso - spiega Turconi - ho presentato un’interrogazione urgente e, pur non essendo obbligato, ho preventivamente inviato il testo via posta elettronica sia al sindaco, sia alla segreteria comunale, oltre ai capigruppo e a qualche consigliere. Eppure, davanti alla premessa del Consigliere che si trattava di un’interrogazione urgente, presentata su richiesta di molte famiglie di Birago, vi è stato il tentativo del sindaco - censurabile sotto ogni aspetto - di non discuterla. Il nocciolo della questione è semplice, molti abitanti di Birago non vogliono gli orti urbani di fronte al cimitero. I proprietari del terreno, pur gravato da un diritto di uso pubblico, non vogliono rivedere la convenzione che ivi prevede verde sicuramente accessibile anche a loro, in quanto obbligati alla manutenzione". Turconi accusa il sindaco di aver voluto procedere comunque, nonostante l'interrogazione, "mandando le ruspe per abbattere piante decennali (loro, gli ambientalisti, si proprio loro abbattono piante ormai parte del paesaggio), al fine di spianare il terreno e prepararlo alla coltura di piselli e patate. Il risultato ottenuto è che i lavori, per l’esasperazione di proprietari e cittadini, sono stati interrotti dagli stessi biraghesi. Alla fine della storia ci siamo trovati di fronte ad un sindaco costretto dagli eventi da lui stesso creati e dall’assordante silenzio degli assessori Iolanda Negri e Marco Cappelletti, a dichiarare che i lavori sono stati sospesi sino a che non sarà risolta la questione. Peccato che se questi eletti da meno di un terzo della cittadinanza votante avessero interpellato prima gli interessati in modo preciso, magari dando un volto più umano alla freddezza rituale di un atto amministrativo, e ottenuta quindi la condivisione del progetto da parte di tutti, non solo dal punto di vista giuridico, ma soprattutto morale, fattuale, politico e partecipativo, avrebbero senz’altro evitato questo caos".