Lissone, il sindaco alla Regione: "Al mattino la situazione treni è drammatica"
"Ogni mattina diversi passeggeri sono costretti a rimanere giù dal treno in stazione... I treni arrivano già saturi alla stazione di Lissone ed è difficile per i pendolari salire a fronte anche di una diminuzione di vagoni (da 8 a 6) inspiegabilmente verificatasi... I treni che arrivano da Como o da Seregno hanno raccolto già parecchie persone e Lissone, quale ultima stazione prima dello snodo di Monza, è veramente penalizzata". A un anno e mezzo dalla clamorosa iniziativa che l'aveva indotta...
"Ogni mattina diversi passeggeri sono costretti a rimanere giù dal treno in stazione... I treni arrivano già saturi alla stazione di Lissone ed è difficile per i pendolari salire a fronte anche di una diminuzione di vagoni (da 8 a 6) inspiegabilmente verificatasi... I treni che arrivano da Como o da Seregno hanno raccolto già parecchie persone e Lissone, quale ultima stazione prima dello snodo di Monza, è veramente penalizzata". A un anno e mezzo dalla clamorosa iniziativa che l'aveva indotta, con indosso tanto di fascia tricolore e insieme ad altri sindaci della Brianza, a prendere il treno da Lissone insieme ai pendolari per recarsi a protestare ai vertici di Trenord,
Concetta Monguzzi torna a farsi sentire con una lunga lettera inviata sia alla Regione (dall'assessore alla Mobilità
Alessandro Sorte, ai dirigenti Laffi e Dell'Acqua, fino al presidente Maroni), sia ai responsabili di Rete Ferroviaria Italia, Orazio Iacono, e Trenord, oltre che per conoscenza al presidente della Provincia di Monza e Brianza Gigi Ponti e al Comitato Pendolari Milano-Como-Chiasso. L'iniziativa del Sindaco è una risposta diretta alle recentissime lamentele degli utenti della tratta, che hanno visto diversi convogli diminuire di lunghezza mentre aumentavano i ritardi e i guasti tecnici. Monguzzi spiega agli interlocutori che "la situazione dei pendolari che prendono il treno verso Milano è drammatica tra le 7.30 e le 8.30", tanto da temere anche "seri problemi di ordine pubblico e di interruzione di pubblico servizio". Inoltre "in questo periodo la situazione si è molto aggravata in quanto i treni di entrambe le linee S9 e S11 accumulano ritardi importanti". Il sindaco non si limita a chiedere "riscontro e motivazione" e "un intervento tempestivo": offre pure una proposta di soluzione, elaborata dallo stesso Comitato Pendolari: "Programmare la fermata di Lissone dei treni regionali", in particolare del diretto che parte da Como alle 7.42. "Soltanto con la sicurezza di un'ulteriore opportunità di poter salire sul treno vengono meno i disagi per i pendolari lissonesi" e si scongiura il rischio di "panico e sovraffollamento".
Concetta Monguzzi torna a farsi sentire con una lunga lettera inviata sia alla Regione (dall'assessore alla Mobilità
Alessandro Sorte, ai dirigenti Laffi e Dell'Acqua, fino al presidente Maroni), sia ai responsabili di Rete Ferroviaria Italia, Orazio Iacono, e Trenord, oltre che per conoscenza al presidente della Provincia di Monza e Brianza Gigi Ponti e al Comitato Pendolari Milano-Como-Chiasso. L'iniziativa del Sindaco è una risposta diretta alle recentissime lamentele degli utenti della tratta, che hanno visto diversi convogli diminuire di lunghezza mentre aumentavano i ritardi e i guasti tecnici. Monguzzi spiega agli interlocutori che "la situazione dei pendolari che prendono il treno verso Milano è drammatica tra le 7.30 e le 8.30", tanto da temere anche "seri problemi di ordine pubblico e di interruzione di pubblico servizio". Inoltre "in questo periodo la situazione si è molto aggravata in quanto i treni di entrambe le linee S9 e S11 accumulano ritardi importanti". Il sindaco non si limita a chiedere "riscontro e motivazione" e "un intervento tempestivo": offre pure una proposta di soluzione, elaborata dallo stesso Comitato Pendolari: "Programmare la fermata di Lissone dei treni regionali", in particolare del diretto che parte da Como alle 7.42. "Soltanto con la sicurezza di un'ulteriore opportunità di poter salire sul treno vengono meno i disagi per i pendolari lissonesi" e si scongiura il rischio di "panico e sovraffollamento".