"Lombardia è ricerca": il Pirellone sostiene l'innovazione delle imprese

La Commissione Attività Produttive di Regione Lombardia, a larghissima maggioranza, nei giorni scorsi ha approvato un progetto per sostenere l'innovazione delle imprese. Entro il 2020 saranno messi a disposizione 349 milioni di euro

Innovazione e competitività delle imprese. Sono questi gli obiettivi del progetto di legge approvato nei giorni scorsi in Commissione Attività produttive con cui la Lombardia, prima regione in Italia a dotarsi di un simile strumento, è pronta a investire non meno del 3% delle risorse annualmente stanziate per l’acquisto di beni, servizi e lavori dalla Regione e dal sistema regionale allargato, da destinare all’acquisto di soluzioni innovative e a prodotti della ricerca, anche attraverso gli appalti pre-commerciali e agli appalti verdi. Dopo un serrato iter in Commissione e una serie di audizioni con il mondo produttivo, universitario e scientifico lombardo, il testo, denominato “Lombardia è ricerca”, è stato approvato a larghissima maggioranza con la sola astensione del Movimento 5 Stelle.

“La Lombardia si conferma all’avanguardia non solo in Italia ma anche in Europa, ponendosi un obiettivo strategico in termini di ricerca e innovazione e stanziando somme importanti – spiega il Presidente della Commissione, Pietro Foroni (Lega Nord) – Abbiamo l’orgoglio di sostenere realtà che rappresentano già oggi un’eccellenza a livello internazionale. Diamo inoltre un segnale importante sulla concretezza e sulla necessità della nostra azione legislativa”.

“Sono molto soddisfatto per l’ampio consenso raccolto in Commissione – dichiara il relatore del provvedimento, Mauro Piazza (Lombardia Popolare) - Il testo parte dalla proposta fortemente voluta dall’assessore Del Gobbo e introduce elementi innovativi come la cabina interassessorile, che favorirà un’azione coordinata e il foro consultivo, strumento sollecitato durante le audizioni”.

Enrico Brambilla (PD) e Daniela Mainini (Patto Civico) hanno espresso voto favorevole dopo l’accoglimento di alcuni emendamenti, riservandosi di integrare il testo con degli ordini del giorno da presentare in Aula. Stefano Buffagni (M5S) ha motivato l’astensione con una “non piena soddisfazione”, riconoscendo la concretezza e l’utilità della proposta di legge.

La novità rispetto al testo iniziale che prevedeva l’istituzione di una Agenzia per la ricerca e l’innovazione è la creazione di un Foro consultivo regionale per la ricerca e l’innovazione: un organismo indipendente composto da membri nominati dalla Giunta regionale su proposta dell’Assessorato competente tra esperti altamente qualificati di livello internazionale nell’ambito delle discipline scientifiche, sociali e umanistiche, attraverso un procedimento selettivo di evidenza pubblica a carattere internazionale. Il Foro elabora i pareri ed esprime le valutazioni di competenza, operando nel rispetto dei principi di indipendenza, terzietà, imparzialità, riservatezza e trasparenza. Nell’esercizio delle sue funzioni si avvale del supporto amministrativo della Direzione generale competente per materia.

La proposta di legge. Il provvedimento vuole sostenere la competitività delle imprese, focalizzandosi in particolare negli ambiti strategici dell’innovazione sistemica, del trasferimento tecnologico e della ricerca applicata. Due le novità proposte: la prima riguarda la governance del sistema regionale della ricerca, e prevede la creazione di una cabina di regia interassessorile con funzione di coordinamento strategico. A questo organismo il Foro consultivo regionale. La seconda novità riguarda gli strumenti con cui Regione Lombardia interverrà a sostegno del tessuto economico: tramite l’acquisto di soluzioni innovative (3% della spesa annuale sarà dedicata all’acquisto di beni, servizi e lavori); 40 milioni di euro andranno ad accordi per la ricerca; 1,3 milioni nel 2016 saranno finalizzati a favorire l’ingresso di capitale umano d’eccellenza all’interno delle aziende.

Infine, sono quattro i principali campi d’intervento: accessibilità di open e big data della PA (1,5 milioni nel 2016); la creazione di una “No tax area” per favorire l’insediamento di imprese innovative nell’area Expo; miglioramento delle infrastrutture digitali (20 milioni di euro) e la celebrazione di una “Giornata della ricerca” per premiare ricercatori e imprese che si sono distinte (1,5 milioni di euro nel 2016).

Complessivamente il provvedimento, nel periodo 2014-2020, prevede di mettere in campo risorse pari a oltre 349.355.000 di euro. In fase di predisposizione il progetto di legge è già stato sottoposto a un ampio processo di consultazione pubblica, raccogliendo tramite la piattaforma Open Innovation, l’opinione di oltre 3.600 utenti tra manager, dirigenti d’impresa, docenti universitari, referenti di centri di ricerca o cluster tecnologici, liberi professionisti con 790 discussioni attive e 220 proposte di collaborazione.


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