Meda: al momento niente ascensori, disabili in difficoltà alla stazione
Il sottopasso è stato aperto da una settimana e subito ha generato polemiche. Non a distanza giorni, bensì nella stessa serata di venerdì scorso 21 novembre quando qualche persona ha avuto difficoltà a oltrepassare i binari. Il motivo? Semplice: non c'è l'ascensore. O, meglio, non c'è ancora. Perché il progetto lo prevede, ma sarà realizzato soltanto nella terza fase di cantiere. Dopo le difficoltà incontrate già nella serata di venerdì, con persone che avevano bisogno di essere aiutate dagli...
Il sottopasso è stato aperto da una settimana e subito ha generato polemiche. Non a distanza giorni, bensì nella stessa serata di venerdì scorso 21 novembre quando qualche persona ha avuto difficoltà a oltrepassare i binari. Il motivo? Semplice: non c'è l'ascensore. O, meglio, non c'è ancora. Perché il progetto lo prevede, ma sarà realizzato soltanto nella terza fase di cantiere. Dopo le difficoltà incontrate già nella serata di venerdì, con persone che avevano bisogno di essere aiutate dagli altri passeggeri per poter fare i gradini, sul posto sono subito intervenuti gli amministratori comunali. Ci riferiscono che nella stessa serata di venerdì era presente l'assessore
Simona Buraschi, mentre nella mattinata di sabato pare sia andato sul posto anche il sindaco
Gianni Caimi per rendersi conto del disagio. Il problema, che reca disagio non soltanto alle persone disabili ma anche agli anziani o, più semplicemente, a chi ha qualche bagaglio pesante o è in giro con il passeggino, è stata dapprima sottoposta all'attenzione generale su Facebook nel gruppo "Sei di Meda se..". Poi, inevitabilmente, è stato il tema iniziale della seduta di Consiglio comunale di ieri, giovedì 27 novembre. "Ho sollevato il punto dell’inagibilità - afferma
Vermondo Busnelli (capogruppo di Meda per Tutti) - ho ricevuto risposte vaghe da parte dell’assessore. Avrei voluto sentire che è stato un errore di programmazione e di sottovalutazione del problema, così non è stato. Certamente però il problema è stato sollevato ufficialmente e mi auguro che segua un intervento risolutivo immediato in attesa della conclusione del progetto globale".
Luca Santambrogio (capogruppo della Lega Nord), a seduta conclusa ci diceva che, essendo state tolte le pedane che consentivano l'attraversamento a raso, forse sarebbe utile rimetterle o, forse, sarebbe necessario un intervento forte quale quello di vietare con ordinanza l'accesso al sottopasso per esercitare pressioni sulle Nord. Tuttavia c'è anche una voce fuori dal coro. E' quella di
Christian Rech del Comitato pendolari: "Il progetto completo prevede gli ascensori, che però rientrano nella terza fase. Le fasi per ora finanziate sono solo la prima e la seconda. So che qualcuno può pensare alla 'pirlata', ma la scelta di mettere gli ascensori nella terza fase è strategica. Quando era stato pianificato l'intervento alla stazione di Meda, la somma complessiva superava i fondi Fesr (Fondi Europei di Sviluppo Regionale) a disposizione per cui, per evitare di vanificare tutto, si è deciso di spezzare i lavori in tre parti. Le prime due parti sono rientrate nei fondi disponibili, la terza no. Senza ascensori la stazione non è a norma e quindi la terza fase risulta essere un intervento prioritario per la completa agibilità della stazione e non un semplice completamento: in questo modo, nelle prossime gare di aggiudicazione dei fondi l'intervento di Meda risulta prioritario rispetto ad altri, proprio perché è un'opera indispensabile per la messa a norma e accessibilità alla stazione". In attesa di questi fondi, però, i disabili intenzionati a prendere il treno devono comunicarlo in anticipo a Trenord per essere assistiti. Chi ha bagagli o passeggini, invece, dovrà rassegnarsi a fare un po' di ginnastica in attesa del completamento della terza fase.
Simona Buraschi, mentre nella mattinata di sabato pare sia andato sul posto anche il sindaco
Gianni Caimi per rendersi conto del disagio. Il problema, che reca disagio non soltanto alle persone disabili ma anche agli anziani o, più semplicemente, a chi ha qualche bagaglio pesante o è in giro con il passeggino, è stata dapprima sottoposta all'attenzione generale su Facebook nel gruppo "Sei di Meda se..". Poi, inevitabilmente, è stato il tema iniziale della seduta di Consiglio comunale di ieri, giovedì 27 novembre. "Ho sollevato il punto dell’inagibilità - afferma
Vermondo Busnelli (capogruppo di Meda per Tutti) - ho ricevuto risposte vaghe da parte dell’assessore. Avrei voluto sentire che è stato un errore di programmazione e di sottovalutazione del problema, così non è stato. Certamente però il problema è stato sollevato ufficialmente e mi auguro che segua un intervento risolutivo immediato in attesa della conclusione del progetto globale".
Luca Santambrogio (capogruppo della Lega Nord), a seduta conclusa ci diceva che, essendo state tolte le pedane che consentivano l'attraversamento a raso, forse sarebbe utile rimetterle o, forse, sarebbe necessario un intervento forte quale quello di vietare con ordinanza l'accesso al sottopasso per esercitare pressioni sulle Nord. Tuttavia c'è anche una voce fuori dal coro. E' quella di
Christian Rech del Comitato pendolari: "Il progetto completo prevede gli ascensori, che però rientrano nella terza fase. Le fasi per ora finanziate sono solo la prima e la seconda. So che qualcuno può pensare alla 'pirlata', ma la scelta di mettere gli ascensori nella terza fase è strategica. Quando era stato pianificato l'intervento alla stazione di Meda, la somma complessiva superava i fondi Fesr (Fondi Europei di Sviluppo Regionale) a disposizione per cui, per evitare di vanificare tutto, si è deciso di spezzare i lavori in tre parti. Le prime due parti sono rientrate nei fondi disponibili, la terza no. Senza ascensori la stazione non è a norma e quindi la terza fase risulta essere un intervento prioritario per la completa agibilità della stazione e non un semplice completamento: in questo modo, nelle prossime gare di aggiudicazione dei fondi l'intervento di Meda risulta prioritario rispetto ad altri, proprio perché è un'opera indispensabile per la messa a norma e accessibilità alla stazione". In attesa di questi fondi, però, i disabili intenzionati a prendere il treno devono comunicarlo in anticipo a Trenord per essere assistiti. Chi ha bagagli o passeggini, invece, dovrà rassegnarsi a fare un po' di ginnastica in attesa del completamento della terza fase.