Meda, "Insieme in Rete": "L'azione sensata è fermare i lavori di Pedemontana"
"L’unica azione sensata da prevedere è il fermo immediato dei lavori dell’autostrada Pedemontana, che il suo avanzare insensato e incurante dell’ambiente e della legge non osi entrare in un ambiente tutelato e critico per la salute, la memoria e la storia di una intera comunità". Il coordinamento ambientalista di "Insieme in rete per uno sviluppo sostenibile" chiude così il suo commento sul piano di caratterizzazione dei suoli che dovrebbe portare all'individuazione della diossina nel terreno...
"L’unica azione sensata da prevedere è il fermo immediato dei lavori dell’autostrada Pedemontana, che il suo avanzare insensato e incurante dell’ambiente e della legge non osi entrare in un ambiente tutelato e critico per la salute, la memoria e la storia di una intera comunità". Il coordinamento ambientalista di "Insieme in rete per uno sviluppo sostenibile" chiude così il suo commento sul piano di caratterizzazione dei suoli che dovrebbe portare all'individuazione della diossina nel terreno e alla sua bonifica in vista della realizzazione della tratta B2 di Pedemontana. Con una lettera articolata "Insieme in Rete" spiega le sue motivazioni e le sue perplessità sia dal punto di vista strettamente tecnico sia da quello dell'opportunità di procedere con tale lavoro. Lettera inviata nei giorni scorsi agli organi di stampa e pubblicata, naturalmente, qui di seguito:
Il 10 luglio 1976 una nube di diossina TCDD uscì da un reattore dell’industria chimica Icmesa di Meda provocando un danno incalcolabile sull’ambiente e sulla salute animale e umana. A tutela dei cittadini, fu deciso di evacuare il territorio più contaminato e furono delimitate le aree in funzione del livello di contaminazione, denominandole zone A, B e Rispetto.
La zona A con concentrazioni di TCDD elevate, dove furono abbattute le case, asportato terreno e fu realizzata l’opera di bonifica che dette vita al Bosco delle Querce, la zona B con concentrazione di TCDD alta e soggetta a bonifica superficiale di fabbricati e giardini e la zona R senza interventi particolari ma solo attenzione.
Nel 2016 saranno quarant’anni da questo incidente, un tempo sufficiente per riprendere la memoria del danno e parlarne con maggiore consapevolezza ed eccoci già a confrontarci con un evento del presente che riguarda questo recente passato: il passaggio dell’autostrada Pedemontana nel Bosco delle Querce e nella zona immediatamente circostante (ex zone A, B e di Rispetto) nei comuni di Meda, Seveso, Barlassina, Cesano Maderno, Desio e Bovisio Masciago, passaggio previsto da chi vuole ostinatamente questa infrastruttura con avvio lavori proprio per il 2016.
Confronti pubblici ed eventi stimolati da “Insieme in Rete per uno Sviluppo Sostenibile” non hanno sinora condotto a ragione le autorità che avrebbero il potere di fermare la dannosa avanzata dell’autostrada Pedemontana ma hanno almeno indotto la soc. Autostrada Pedemontana Lombarda (APL) all’imprescindibile obbligo del rispetto delle leggi vigenti.
Così, infine, dopo insistenze e negazioni della necessità di questo passaggio, lo scorso 3 marzo 2015 APL ha inviato alla Regione Lombardia, alla Provincia di Monza Brianza, ad Arpa e ai Comuni interessati, una proposta di “piano di caratterizzazione dei suoli” volta a stabilire metodo e modalità con le quali si dovrebbe procedere per determinare la presenza di diossina lungo il tracciato dell’autostrada laddove si interseca con le aree A, B e R.
La proposta di piano di caratterizzazione sarà discussa il 9 aprile in Conferenza dei Servizi dove i tecnici di APL riceveranno ulteriori pareri vincolanti su come articolare il piano di caratterizzazione prima della stesura definitiva.
Insieme in Rete per uno Sviluppo Sostenibile ha preso visione di questa proposta di piano di caratterizzazione, l’ha analizzata in modo dettagliato e non può che esprimere forti perplessità per le valutazioni di merito e i criteri prescelti e si auspica che tali questioni siano affrontate in modo puntuale dalle autorità competenti e dai loro delegati.
Un esempio di questione critica si evidenzia già nelle prime pagine della relazione che introduce la proposta di piano di caratterizzazione: vengono elencate sia le indagini del 2008 realizzate in contraddittorio con Arpa che avevano rilevato la presenza di diossina (TCDD) nella zona di Meda, Seveso, Cesano Maderno e Bovisio Masciago sia le indagini realizzate nel 2012 dalla società Strabag, per conto di APL.
Quelli di Strabag del 2012 furono carotaggi ambientali sui terreni dell’area in questione effettuati senza alcuna validazione da parte di Arpa né sul protocollo d’esecuzione né sui risultati ottenuti. Ora, nel documento introduttivo di APL questi carotaggi vengono elencati come “procedure di analisi preliminari” al piano di caratterizzazione. Ma queste analisi non devono essere considerate alla stregua dei rilevamenti del 2008 non solo perchè non validate da Arpa anche perché non erano state predisposte per cercare la diossina.
Con la caratterizzazione, si troverà dunque solo quello che si prevede di cercare e, proprio per questo, diventa anche importante il dove si deve cercare e i criteri di ricerca che devono essere uniformemente applicati.
Un piano di caratterizzazione deve sia approfondire ulteriormente laddove già si sono riscontrati superamenti dei livelli di soglia sia restituire una mappatura della contaminazione a mezzo di un adeguato numero di sondaggi secondo una precisa retinatura.
E’ poi una certezza scientifica la non degradabilità veloce della diossina, sostanza tossica che si deposita nel terreno e che progressivamente lo penetra riducendosi in concentrazione, con un tempo stimato per il suo decadimento di circa 100 anni. Se la diossina è stata trovata nel 2008, è certo che verrà ancora trovata nel 2015 visto che quella depositata nel 1976 non ha fatto ancora la metà del suo iter verso il decadimento.
Questa perplessità e altre che per il momento non elenchiamo sono già state evidenziate da Insieme in Rete ad Arpa durante l’incontro tenutosi il 23/03/2015 e verranno condivise con i Sindaci del territorio ai quali il coordinamento ambientalista ha chiesto un incontro prima di indire una conferenza stampa aperta al pubblico per permettere anche ai non addetti ai lavori di comprendere queste complesse questioni.
Poiché, se le analisi verranno condotte con metodo scientifico e secondo protocolli di validazione, l’esito della caratterizzazione di terreni rileverà la presenza di diossina, ci troveremo l’onere di una bonifica dell’area, preliminare alla movimentazione di terra.
Il coordinamento Insieme in Rete ribadisce di nuovo che l’unica azione sensata da prevedere è il fermo immediato dei lavori dell’autostrada Pedemontana, che il suo avanzare insensato e incurante dell’ambiente e della legge non osi entrare in un ambiente tutelato e critico per la salute, la memoria e la storia di una intera comunità.
Insieme in Rete per uno Sviluppo Sostenibile
Il 10 luglio 1976 una nube di diossina TCDD uscì da un reattore dell’industria chimica Icmesa di Meda provocando un danno incalcolabile sull’ambiente e sulla salute animale e umana. A tutela dei cittadini, fu deciso di evacuare il territorio più contaminato e furono delimitate le aree in funzione del livello di contaminazione, denominandole zone A, B e Rispetto.
La zona A con concentrazioni di TCDD elevate, dove furono abbattute le case, asportato terreno e fu realizzata l’opera di bonifica che dette vita al Bosco delle Querce, la zona B con concentrazione di TCDD alta e soggetta a bonifica superficiale di fabbricati e giardini e la zona R senza interventi particolari ma solo attenzione.
Nel 2016 saranno quarant’anni da questo incidente, un tempo sufficiente per riprendere la memoria del danno e parlarne con maggiore consapevolezza ed eccoci già a confrontarci con un evento del presente che riguarda questo recente passato: il passaggio dell’autostrada Pedemontana nel Bosco delle Querce e nella zona immediatamente circostante (ex zone A, B e di Rispetto) nei comuni di Meda, Seveso, Barlassina, Cesano Maderno, Desio e Bovisio Masciago, passaggio previsto da chi vuole ostinatamente questa infrastruttura con avvio lavori proprio per il 2016.
Confronti pubblici ed eventi stimolati da “Insieme in Rete per uno Sviluppo Sostenibile” non hanno sinora condotto a ragione le autorità che avrebbero il potere di fermare la dannosa avanzata dell’autostrada Pedemontana ma hanno almeno indotto la soc. Autostrada Pedemontana Lombarda (APL) all’imprescindibile obbligo del rispetto delle leggi vigenti.
Così, infine, dopo insistenze e negazioni della necessità di questo passaggio, lo scorso 3 marzo 2015 APL ha inviato alla Regione Lombardia, alla Provincia di Monza Brianza, ad Arpa e ai Comuni interessati, una proposta di “piano di caratterizzazione dei suoli” volta a stabilire metodo e modalità con le quali si dovrebbe procedere per determinare la presenza di diossina lungo il tracciato dell’autostrada laddove si interseca con le aree A, B e R.
La proposta di piano di caratterizzazione sarà discussa il 9 aprile in Conferenza dei Servizi dove i tecnici di APL riceveranno ulteriori pareri vincolanti su come articolare il piano di caratterizzazione prima della stesura definitiva.
Insieme in Rete per uno Sviluppo Sostenibile ha preso visione di questa proposta di piano di caratterizzazione, l’ha analizzata in modo dettagliato e non può che esprimere forti perplessità per le valutazioni di merito e i criteri prescelti e si auspica che tali questioni siano affrontate in modo puntuale dalle autorità competenti e dai loro delegati.
Un esempio di questione critica si evidenzia già nelle prime pagine della relazione che introduce la proposta di piano di caratterizzazione: vengono elencate sia le indagini del 2008 realizzate in contraddittorio con Arpa che avevano rilevato la presenza di diossina (TCDD) nella zona di Meda, Seveso, Cesano Maderno e Bovisio Masciago sia le indagini realizzate nel 2012 dalla società Strabag, per conto di APL.
Quelli di Strabag del 2012 furono carotaggi ambientali sui terreni dell’area in questione effettuati senza alcuna validazione da parte di Arpa né sul protocollo d’esecuzione né sui risultati ottenuti. Ora, nel documento introduttivo di APL questi carotaggi vengono elencati come “procedure di analisi preliminari” al piano di caratterizzazione. Ma queste analisi non devono essere considerate alla stregua dei rilevamenti del 2008 non solo perchè non validate da Arpa anche perché non erano state predisposte per cercare la diossina.
Con la caratterizzazione, si troverà dunque solo quello che si prevede di cercare e, proprio per questo, diventa anche importante il dove si deve cercare e i criteri di ricerca che devono essere uniformemente applicati.
Un piano di caratterizzazione deve sia approfondire ulteriormente laddove già si sono riscontrati superamenti dei livelli di soglia sia restituire una mappatura della contaminazione a mezzo di un adeguato numero di sondaggi secondo una precisa retinatura.
E’ poi una certezza scientifica la non degradabilità veloce della diossina, sostanza tossica che si deposita nel terreno e che progressivamente lo penetra riducendosi in concentrazione, con un tempo stimato per il suo decadimento di circa 100 anni. Se la diossina è stata trovata nel 2008, è certo che verrà ancora trovata nel 2015 visto che quella depositata nel 1976 non ha fatto ancora la metà del suo iter verso il decadimento.
Questa perplessità e altre che per il momento non elenchiamo sono già state evidenziate da Insieme in Rete ad Arpa durante l’incontro tenutosi il 23/03/2015 e verranno condivise con i Sindaci del territorio ai quali il coordinamento ambientalista ha chiesto un incontro prima di indire una conferenza stampa aperta al pubblico per permettere anche ai non addetti ai lavori di comprendere queste complesse questioni.
Poiché, se le analisi verranno condotte con metodo scientifico e secondo protocolli di validazione, l’esito della caratterizzazione di terreni rileverà la presenza di diossina, ci troveremo l’onere di una bonifica dell’area, preliminare alla movimentazione di terra.
Il coordinamento Insieme in Rete ribadisce di nuovo che l’unica azione sensata da prevedere è il fermo immediato dei lavori dell’autostrada Pedemontana, che il suo avanzare insensato e incurante dell’ambiente e della legge non osi entrare in un ambiente tutelato e critico per la salute, la memoria e la storia di una intera comunità.
Insieme in Rete per uno Sviluppo Sostenibile