Meda: libero il boss Loielo, era in carcere per il sequestro di Giorgetti
Rimesso in libertà dopo 23 anni di carcere: non ci sono più le esigenze cautelari. Si è pronunciata così la Corte d'Assise d'Appello di Catanzaro su
Vincenzo Loielo, boss della 'Ndrangheta di Gerocame (Vibo Valentia). Un nome che qui dice poco a molti e che, tuttavia, è il protagonista di una della pagine più brutte della storia della città: era infatti finito in carcere nel 1991 per scontare le condanne definitive relative al sequestro del giovane
Paolo Giorgetti
Vincenzo Loielo, boss della 'Ndrangheta di Gerocame (Vibo Valentia). Un nome che qui dice poco a molti e che, tuttavia, è il protagonista di una della pagine più brutte della storia della città: era infatti finito in carcere nel 1991 per scontare le condanne definitive relative al sequestro del giovane
Paolo Giorgetti nel 1978 e di un imprenditore di Massafra nel tarantino nel 1989. Giorgetti era stato rapito nella mattinata del 9 novembre 1978. Sedicenne, stava andando a scuola a piedi al liceo scientifico "Marie Curie", quando all'improvviso era stato aggredito da tre uomini. Inutile il tentativo di difendersi scagliando i libri contro di loro. Immobilizzato, era stato colpito alla testa per stordirlo: in realtà quel colpo l'aveva involontariamente ucciso. Caricato di corsa su una Fiat 128 sotto gli occhi di un macchinista delle Ferrovie Nord che, giunto in stazione, aveva dato invano l'allarme chiamando i Carabinieri. Giorgetti era stato poi ritrovato carbonizzato pochi giorni più tardi a bordo di un'auto in fiamme a Cesate nel Parco delle Groane. Una settimana più tardi l'arresto dei componenti di questa Anonima Sequestri che operava tra la Brianza e il varesotto e che aveva permesso di risalire al nome di Loielo. La scarcerazione è avvenuta ieri su richiesta dell'avvocato difensore, Francesco Sabatino, accolta dal tribunale che ha deciso di restituire la libertà al boss oggi sessantasettenne.