Meda: polemica tra Caimi e gli ambientalisti su Pedemontana
"Il sindaco
Gianni Caimi polemizza mettendo in dubbio la veridicità dei dati di concentrazione di TCDD fuori norma da noi esposti. Peccato che questi siano i dati delle analisi chimiche effettuate dalla stessa Pedemontana e validate da Arpa. Lo invitiamo pertanto a rivedere questa sua affermazione anche sulla base della documentazione che gli abbiamo consegnato. Anche la sua dichiarazione sulla “necessità per il territorio di fare la pedemontana nella sua...
"Il sindaco
Gianni Caimi polemizza mettendo in dubbio la veridicità dei dati di concentrazione di TCDD fuori norma da noi esposti. Peccato che questi siano i dati delle analisi chimiche effettuate dalla stessa Pedemontana e validate da Arpa. Lo invitiamo pertanto a rivedere questa sua affermazione anche sulla base della documentazione che gli abbiamo consegnato. Anche la sua dichiarazione sulla “necessità per il territorio di fare la pedemontana nella sua completezza perché lo chiedono gli operatori economici" è incondivisibile poiché non sarà certo quest’autostrada a risolvere i problemi di traffico merci e viabilità della Brianza, anzi, si rischia addirittura di peggiorarli, con un ulteriore incremento veicolare". Sono le affermazioni dei responsabili del coordinamento ambientalista "Insieme in rete per uno sviluppo sostenibile", che si è fatto promotore settimana scorsa di un nuovo incontro su Pedemontana a cui ha partecipato un nutrito gruppo di cittadini e di rappresentanti delle istituzioni. Serata, tuttavia, che non si chiude a baci e abbracci a causa delle forti divergenze con il primo cittadino medese con il quale, ormai, il disaccordo è sempre più totale. Presenti in sala anche Paolo Butti (sindaco di Seveso), Rosella Rivolta (sindaco di Lentate sul Seveso), Raimondo Leuratti (vicesindaco di Barlassina), Daniele Cassanmagnago (assessore di Desio). Con loro anche il consigliere provinciale Elio Ghioni e il consigliere della Provincia di Milano Massimo Gatti, così come i rappresentanti in Regione Lombardia Gianmarco Corbetta e Laura Barzaghi. Alberto Colombo ha illustrato le inadempienze e la situazione dei danni all'ambiente e al territorio causati da Pedemontana nella tratta A, ormai quasi completata fino a Lomazzo, e nella tratta B1 (Lomazzo-Lentate sul Seveso), dove i lavori sono avviati, pur in assenza della necessaria copertura economica. Gianni Del Pero si è soffermato sul lavoro fatto da Insieme in Rete dal 2007 a oggi e sulla criticità diossina nella tratta B2. Il relatore ha portato a conoscenza del pubblico presente nuovi e preoccupanti dati a riguardo e ha evidenziato dal punto di vista economico-finanziario un vero e proprio buco nero. Quadro economico che si aggrava se aggiungiamo i costi stimati per il solo smaltimento e stoccaggio in discarica della terra contaminata da TCDD (circa 40 mln di euro). Una cifra quantificata solo in relazione alle analisi ambientali effettuate per il progetto definitivo, senza la probabile valutazione ulteriore da fare a seguito della caratterizzazione delle terre, degli accertamenti supplementari richiesti dal CIPE e delle analisi necessarie per Desio. Gli amministratori hanno illustrato le loro posizioni e il loro operare, con Paolo Butti e Daniele Cassanmagnago particolarmente preoccupati per il rischio diossina e della necessità di valutare anche l'utilizzo di vie legali per tutelare il territorio. Molta apprensione anche da parte di Rosella Rivolta, che ha ormai la Pedemontana in casa, con l'avvio delle attività preliminari e con la richiesta avanzata dall'impresa addetta ai lavori di chiudere alcune strade sino a data imprecisata. Richiesta che la Sindaca non intende soddisfare, stante l'attuale situazione. Raimondo Leuratti ha identificato alcuni passaggi obbligati cui Pedemontana deve adempiere per un iter nella correttezza. Infine l'intervento di Caimi, non condiviso da Insieme in Rete nei modi e nei contenuti. L'unità che si cerca di raggiungere per fare fronte comune contro Pedemontana non è forse così vicina. Se per il sindaco la strada è una necessità da realizzare nella sua completezza, per gli ambientalisti è un danno che va fermato all'istante.
Gianni Caimi polemizza mettendo in dubbio la veridicità dei dati di concentrazione di TCDD fuori norma da noi esposti. Peccato che questi siano i dati delle analisi chimiche effettuate dalla stessa Pedemontana e validate da Arpa. Lo invitiamo pertanto a rivedere questa sua affermazione anche sulla base della documentazione che gli abbiamo consegnato. Anche la sua dichiarazione sulla “necessità per il territorio di fare la pedemontana nella sua completezza perché lo chiedono gli operatori economici" è incondivisibile poiché non sarà certo quest’autostrada a risolvere i problemi di traffico merci e viabilità della Brianza, anzi, si rischia addirittura di peggiorarli, con un ulteriore incremento veicolare". Sono le affermazioni dei responsabili del coordinamento ambientalista "Insieme in rete per uno sviluppo sostenibile", che si è fatto promotore settimana scorsa di un nuovo incontro su Pedemontana a cui ha partecipato un nutrito gruppo di cittadini e di rappresentanti delle istituzioni. Serata, tuttavia, che non si chiude a baci e abbracci a causa delle forti divergenze con il primo cittadino medese con il quale, ormai, il disaccordo è sempre più totale. Presenti in sala anche Paolo Butti (sindaco di Seveso), Rosella Rivolta (sindaco di Lentate sul Seveso), Raimondo Leuratti (vicesindaco di Barlassina), Daniele Cassanmagnago (assessore di Desio). Con loro anche il consigliere provinciale Elio Ghioni e il consigliere della Provincia di Milano Massimo Gatti, così come i rappresentanti in Regione Lombardia Gianmarco Corbetta e Laura Barzaghi. Alberto Colombo ha illustrato le inadempienze e la situazione dei danni all'ambiente e al territorio causati da Pedemontana nella tratta A, ormai quasi completata fino a Lomazzo, e nella tratta B1 (Lomazzo-Lentate sul Seveso), dove i lavori sono avviati, pur in assenza della necessaria copertura economica. Gianni Del Pero si è soffermato sul lavoro fatto da Insieme in Rete dal 2007 a oggi e sulla criticità diossina nella tratta B2. Il relatore ha portato a conoscenza del pubblico presente nuovi e preoccupanti dati a riguardo e ha evidenziato dal punto di vista economico-finanziario un vero e proprio buco nero. Quadro economico che si aggrava se aggiungiamo i costi stimati per il solo smaltimento e stoccaggio in discarica della terra contaminata da TCDD (circa 40 mln di euro). Una cifra quantificata solo in relazione alle analisi ambientali effettuate per il progetto definitivo, senza la probabile valutazione ulteriore da fare a seguito della caratterizzazione delle terre, degli accertamenti supplementari richiesti dal CIPE e delle analisi necessarie per Desio. Gli amministratori hanno illustrato le loro posizioni e il loro operare, con Paolo Butti e Daniele Cassanmagnago particolarmente preoccupati per il rischio diossina e della necessità di valutare anche l'utilizzo di vie legali per tutelare il territorio. Molta apprensione anche da parte di Rosella Rivolta, che ha ormai la Pedemontana in casa, con l'avvio delle attività preliminari e con la richiesta avanzata dall'impresa addetta ai lavori di chiudere alcune strade sino a data imprecisata. Richiesta che la Sindaca non intende soddisfare, stante l'attuale situazione. Raimondo Leuratti ha identificato alcuni passaggi obbligati cui Pedemontana deve adempiere per un iter nella correttezza. Infine l'intervento di Caimi, non condiviso da Insieme in Rete nei modi e nei contenuti. L'unità che si cerca di raggiungere per fare fronte comune contro Pedemontana non è forse così vicina. Se per il sindaco la strada è una necessità da realizzare nella sua completezza, per gli ambientalisti è un danno che va fermato all'istante.