Meda: una lettura teatrale per riflettere con Primo Levi
Domani, domenica 26 gennaio, alle 16.30 presso la Scuola "Anna Frank" di via Giovanni XXIII, l'assessorato alla Cultura e Teatro in-folio invitano alla lettura teatrale "Primo Levi numero 174.517", tratta da "Se questo è un uomo", "La tregua", "I sommersi e i salvati", a cura di
David Remondini. Un'iniziativa che rientra nell'ambito della stagione teatrale 2013-2014 e del progetto intercomunale T.N.T. TuttiNeiTeatri sostenuto da Fondazione Cariplo. "Un'opera di chimico che p...
Domani, domenica 26 gennaio, alle 16.30 presso la Scuola "Anna Frank" di via Giovanni XXIII, l'assessorato alla Cultura e Teatro in-folio invitano alla lettura teatrale "Primo Levi numero 174.517", tratta da "Se questo è un uomo", "La tregua", "I sommersi e i salvati", a cura di
David Remondini. Un'iniziativa che rientra nell'ambito della stagione teatrale 2013-2014 e del progetto intercomunale T.N.T. TuttiNeiTeatri sostenuto da Fondazione Cariplo. "Un'opera di chimico che pesa e divide, misura e giudica su prove certe, e s'industria di rispondere ai perché", così Primo Levi chimico di professione, descrive la sua stessa opera di scrittore. Un ricerca, il più oggettiva possibile, delle ragioni dell'Olocausto. Primo Levi, nato nel 1919, dopo l'8 settembre 1943 si unisce ad un gruppo partigiano in Val d'Aosta, catturato dalla milizia fascista il 13 dicembre dello stesso anno, confessa di essere ebreo e viene inviato al campo di sterminio di Auschwitz dove tra i prigionieri, scrive, "sono qui di passaggio, e fra qualche settimana non ne rimarrà che un pugno di cenere in qualche campo non lontano, e su un registro un numero di matricola spuntato." L'ingresso è a offerta libera.
David Remondini. Un'iniziativa che rientra nell'ambito della stagione teatrale 2013-2014 e del progetto intercomunale T.N.T. TuttiNeiTeatri sostenuto da Fondazione Cariplo. "Un'opera di chimico che pesa e divide, misura e giudica su prove certe, e s'industria di rispondere ai perché", così Primo Levi chimico di professione, descrive la sua stessa opera di scrittore. Un ricerca, il più oggettiva possibile, delle ragioni dell'Olocausto. Primo Levi, nato nel 1919, dopo l'8 settembre 1943 si unisce ad un gruppo partigiano in Val d'Aosta, catturato dalla milizia fascista il 13 dicembre dello stesso anno, confessa di essere ebreo e viene inviato al campo di sterminio di Auschwitz dove tra i prigionieri, scrive, "sono qui di passaggio, e fra qualche settimana non ne rimarrà che un pugno di cenere in qualche campo non lontano, e su un registro un numero di matricola spuntato." L'ingresso è a offerta libera.