Monza, Tribunale in tilt: la senatrice Ricchiuti chiede spiegazioni al Ministro
La questione del Tribunale di Monza finisce sui tavoli romani: la senatrice
Lucrezia Ricchiuti (Partito Democratico) ha infatti chiesto spiegazioni al Ministro della Giustizia
Andrea Orlando. Nei giorni scorsi, infatti,
Anna Maria Di Oreste, presidente del Tribunale di Monza, e il procuratore della Repubblica,
Corrado Carnevali, hanno disposto la chiusura del tribunale per carenza di personale. Ma tale atto è st...
La questione del Tribunale di Monza finisce sui tavoli romani: la senatrice
Lucrezia Ricchiuti (Partito Democratico) ha infatti chiesto spiegazioni al Ministro della Giustizia
Andrea Orlando. Nei giorni scorsi, infatti,
Anna Maria Di Oreste, presidente del Tribunale di Monza, e il procuratore della Repubblica,
Corrado Carnevali, hanno disposto la chiusura del tribunale per carenza di personale. Ma tale atto è stato impugnato dall’ordine degli avvocati e annullato da una sentenza del Tar lombardo. “A seguito della riorganizzazione sul territorio in salsa spending review degli uffici giudiziari e del giudice di pace - spiega l'onorevole Ricchiuti - i tribunali sono diminuiti tantissimo e il lavoro precedentemente distribuito sul territorio è stato accollato a poche strutture oramai al collasso”. È il caso dell’ufficio del Giudice di Pace di Desio che, pur servendo un bacino di ben 20 Comuni con una popolazione residente pari a 403.566 abitanti, ha chiuso i battenti gravando sul tribunale di Monza e dando vita alla situazione esplosiva di questi giorni. Secondo la senatrice, la successione di questi atti denota una totale carenza di strategia nella cura dei problemi della giustizia italiana: “Da molti anni c’è il blocco del turnover. I pensionati non vengono rimpiazzati, sicché le cancellerie dei tribunali italiani sono in progressivo depauperamento di personale, esperienza ed entusiasmo. Senza contare che i cosiddetti precari della giustizia non sono stati prorogati e i dipendenti in servizio non sono nemmeno retribuiti per lo straordinario”. “L’argomento della mancanza dei fondi – insiste Ricchiuti - è tanto pretestuoso quanto fallace, perché un sistema-giustizia che non funziona è un costo per la società e per la sua economia ben più alto delle risorse ordinarie necessarie per far funzionare gli uffici”. L'esponente del Pd è un fiume in piena e sul tema giustizia ha le idee molto chiare e alcune proposte concrete per il Governo: “Nella giustizia penale è necessario riformare il regime della prescrizione dei reati, giacché solo così si arriverà concretamente a stimolare l’uso dei riti alternativi e a ridurre il numero di defatiganti dibattimenti che spesso si concludono con l’estinzione del reato per prescrizione. Questa è la strada maestra per reperire risorse e dedicarle ad attività di proficua amministrazione della giustizia”. In attesa di una risposta da parte del Ministro, la senatrice di Desio promette di continuare la sua battaglia per restituire ai tribunali del territorio la serenità necessaria per offrire servizi di qualità a cittadino.
Lucrezia Ricchiuti (Partito Democratico) ha infatti chiesto spiegazioni al Ministro della Giustizia
Andrea Orlando. Nei giorni scorsi, infatti,
Anna Maria Di Oreste, presidente del Tribunale di Monza, e il procuratore della Repubblica,
Corrado Carnevali, hanno disposto la chiusura del tribunale per carenza di personale. Ma tale atto è stato impugnato dall’ordine degli avvocati e annullato da una sentenza del Tar lombardo. “A seguito della riorganizzazione sul territorio in salsa spending review degli uffici giudiziari e del giudice di pace - spiega l'onorevole Ricchiuti - i tribunali sono diminuiti tantissimo e il lavoro precedentemente distribuito sul territorio è stato accollato a poche strutture oramai al collasso”. È il caso dell’ufficio del Giudice di Pace di Desio che, pur servendo un bacino di ben 20 Comuni con una popolazione residente pari a 403.566 abitanti, ha chiuso i battenti gravando sul tribunale di Monza e dando vita alla situazione esplosiva di questi giorni. Secondo la senatrice, la successione di questi atti denota una totale carenza di strategia nella cura dei problemi della giustizia italiana: “Da molti anni c’è il blocco del turnover. I pensionati non vengono rimpiazzati, sicché le cancellerie dei tribunali italiani sono in progressivo depauperamento di personale, esperienza ed entusiasmo. Senza contare che i cosiddetti precari della giustizia non sono stati prorogati e i dipendenti in servizio non sono nemmeno retribuiti per lo straordinario”. “L’argomento della mancanza dei fondi – insiste Ricchiuti - è tanto pretestuoso quanto fallace, perché un sistema-giustizia che non funziona è un costo per la società e per la sua economia ben più alto delle risorse ordinarie necessarie per far funzionare gli uffici”. L'esponente del Pd è un fiume in piena e sul tema giustizia ha le idee molto chiare e alcune proposte concrete per il Governo: “Nella giustizia penale è necessario riformare il regime della prescrizione dei reati, giacché solo così si arriverà concretamente a stimolare l’uso dei riti alternativi e a ridurre il numero di defatiganti dibattimenti che spesso si concludono con l’estinzione del reato per prescrizione. Questa è la strada maestra per reperire risorse e dedicarle ad attività di proficua amministrazione della giustizia”. In attesa di una risposta da parte del Ministro, la senatrice di Desio promette di continuare la sua battaglia per restituire ai tribunali del territorio la serenità necessaria per offrire servizi di qualità a cittadino.
Giuseppe :
Conosco bene il problema sorto al tribunale di Monza e posso dire che questo intervento era necessario. Spero in un futuro più roseo per i nostri palazzi di giustizia... | martedì 05 maggio 2015 12:00 Rispondi