Movimento 5 Stelle: "Bea non ha mai accantonato fondi per chiudere il forno"
"I consiglieri regionali e comunali eletti in Brianza del Movimento 5 Stelle, hanno inviato una lettera al consiglio di amministrazione di BEA, Brianza Energia Ambiente, per condannare la scelta irresponsabile dell’azienda di non accantonare a bilancio alcun fondo per il ripristino ambientale e per lo smantellamento dell’inceneritore di Desio, una volta che questo sarà giunto a fine vita". Recita così il comunicato che il Movimento 5 Stelle ha diffuso alla stampa e ch...
"I consiglieri regionali e comunali eletti in Brianza del Movimento 5 Stelle, hanno inviato una lettera al consiglio di amministrazione di BEA, Brianza Energia Ambiente, per condannare la scelta irresponsabile dell’azienda di non accantonare a bilancio alcun fondo per il ripristino ambientale e per lo smantellamento dell’inceneritore di Desio, una volta che questo sarà giunto a fine vita". Recita così il comunicato che il Movimento 5 Stelle ha diffuso alla stampa e che, ancora una volta, lo vede impegnato sul tema della gestione dei rifiuti. In modo particolare nell'attività di contrasto dell'incenerimento, metodo che il Movimento 5 Stelle ritiene non solo nocivo per la salute ma anche ormai superato. “Dall’analisi dei bilanci della società- afferma Gianmarco Corbetta, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle - è emerso che in 40 anni di attività dell’inceneritore nessuno si è mai posto il problema dei costi da sostenere per bonificare il terreno su cui insiste l’impianto e per lo smantellamento dello stesso, quando verrà chiuso. E questo nonostante vi siano indicazioni molto precise nell’ordinamento giuridico, a partire da alcune raccomandazioni dell’Unione Europea fino ad arrivare ai Principi Contabili dell’Organismo Italiano di Contabilità. Molte aziende del settore ben più lungimiranti e responsabili di BEA hanno accantonato dei fondi in vista dello smantellamento dei loro forni: basti pensare al milione e 400 mila euro accantonato da IREN in vista della dismissione dell’impianto di Reggio Emilia, o ai 6 milioni e 300 mila euro di HERA per lo smantellamento degli inceneritori di Trieste e Padova o ai 47 milioni di euro che LGH ha messo da parte per il futuro smantellamento dei suoi impianti, tra cui i forni di Parona e Cremona”. Ma al di là di ragioni 'contabili', per Corbetta questo è lo spunto per fare considerazioni politiche: "Evidentemente i signori di Bea credono all’immortalità non solo delle anime ma anche degli impianti di incenerimento di rifiuti… oppure considerano il loro forno ancora troppo giovane per dover cominciare a pensare al giorno in cui verrà smantellato". I consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, rilevando la mancanza di fondi di accantonamento, chiedono al Consiglio di amministrazione "di porre immediatamente rimedio a questa gravissima mancanza cominciando a mettere da parte i fondi che imprudentemente a oggi non sono stati accantonati nei Bilanci Societari".