Nova M., morto dopo essere stato investito: il Comune risarcirà 800 mila euro
Era morto a 14 anni, investito da un furgone dopo essere scivolato con il suo motorino: il Comune ora dovrà risarcire la famiglia versando 800 mila euro. La decisione del Tribunale Civile di Monza mette la parola fine sulla tragica vicenda che riguarda
Davide Marotta. Un giovane di 14 anni che, il 4 agosto 2006, mentre era in sella al suo scooter ed era in compagnia di altri amici sulla Monza-Saronno, aveva perso il controllo cadendo rovinosamente a terra. Non aveva fatto in...
Era morto a 14 anni, investito da un furgone dopo essere scivolato con il suo motorino: il Comune ora dovrà risarcire la famiglia versando 800 mila euro. La decisione del Tribunale Civile di Monza mette la parola fine sulla tragica vicenda che riguarda
Davide Marotta. Un giovane di 14 anni che, il 4 agosto 2006, mentre era in sella al suo scooter ed era in compagnia di altri amici sulla Monza-Saronno, aveva perso il controllo cadendo rovinosamente a terra. Non aveva fatto in tempo a rialzarsi: un furgone che viaggiava in direzione opposta lo aveva subito investito causandone il decesso. Per i suoi amici e per la famiglia non c'erano dubbi: colpa del Comune perché Davide era caduto non per imprudenza bensì per il pessimo stato in cui si trovava la strada con la presenza di ghiaia. La lunga battaglia legale durata anni, che ha visto contrapposti famiglia e Comune si è chiusa nei giorni scorsi quando il giudice
Maria Gabriella Mariconda ha accolto la tesi dei familiari, assistiti dagli avvocati
Elena Brambati e
Antonio Caminiti, quatificando in 800 mila euro il danno che il Comune dovrà risarcire.
Davide Marotta. Un giovane di 14 anni che, il 4 agosto 2006, mentre era in sella al suo scooter ed era in compagnia di altri amici sulla Monza-Saronno, aveva perso il controllo cadendo rovinosamente a terra. Non aveva fatto in tempo a rialzarsi: un furgone che viaggiava in direzione opposta lo aveva subito investito causandone il decesso. Per i suoi amici e per la famiglia non c'erano dubbi: colpa del Comune perché Davide era caduto non per imprudenza bensì per il pessimo stato in cui si trovava la strada con la presenza di ghiaia. La lunga battaglia legale durata anni, che ha visto contrapposti famiglia e Comune si è chiusa nei giorni scorsi quando il giudice
Maria Gabriella Mariconda ha accolto la tesi dei familiari, assistiti dagli avvocati
Elena Brambati e
Antonio Caminiti, quatificando in 800 mila euro il danno che il Comune dovrà risarcire.