Pedemontana, Brambilla e Barzaghi: "O si cambiano i pedaggi folli o mobilitazione"
I pedaggi di Pedemontana, ufficializzati dalla stessa società nella giornata di martedì, fanno infuriare i consiglieri regionali del Pd. Il capogruppo Enrico Brambilla e Laura Barzaghi invitano a rivedere le tariffe. In caso contrario sono pronti a mobilitare tutto il territorio.
“La Lega é passata dalla propaganda del pedaggio zero ad avallare, di fatto, con la sua maggioranza in Regione, i pedaggi più alti d’Italia sulle tangenziali di Como e Varese e sul tratto autostradale Cassano Magnago - Lomazzo. Questi rincari disincentiveranno l’utilizzo dell’opera di cui, peraltro, non si sa ancora se verrà terminata”. Lo dichiarano i consiglieri regionali del Pd Enrico Brambilla e Laura Barzaghi alla luce degli aumenti del pedaggio di Pedemontana, in vigore dal primo novembre, ufficializzati martedì dalla società.
E se i rincari del 40% hanno fatto inorridire molti automobilisti, i due consiglieri regionali brianzoli, esponenti del Pd, si uniscono al coro delle critiche: "Si tratta di pedaggi folli. Si pensi solo che la cifra di 4,72 euro, prevista per la tratta da Cassano Magnago a Lentate sul Seveso è quasi tre volte più alta rispetto a quella in vigore sulle altre autostrade di pari lunghezza. E’ una doppia beffa per i lombardi non solo per il costo esorbitante del pedaggio ma anche perché si pagherà per immettersi lungo la Milano–Meda, la strada più trafficata d’Europa, per poi trovarsi lungo strade comunali visto che il tratto non riesce ad assorbire il traffico. Per di più ad oggi non ci sono certezze sul finanziamenti per completare l’opera”.
E se i rincari del 40% hanno fatto inorridire molti automobilisti, i due consiglieri regionali brianzoli, esponenti del Pd, si uniscono al coro delle critiche: "Si tratta di pedaggi folli. Si pensi solo che la cifra di 4,72 euro, prevista per la tratta da Cassano Magnago a Lentate sul Seveso è quasi tre volte più alta rispetto a quella in vigore sulle altre autostrade di pari lunghezza. E’ una doppia beffa per i lombardi non solo per il costo esorbitante del pedaggio ma anche perché si pagherà per immettersi lungo la Milano–Meda, la strada più trafficata d’Europa, per poi trovarsi lungo strade comunali visto che il tratto non riesce ad assorbire il traffico. Per di più ad oggi non ci sono certezze sul finanziamenti per completare l’opera”.
I due consiglieri regionali, poi, evidenziano un altro aspetto: “Ad oggi sono stati utilizzati soldi pubblici per il finanziamento dell’opera mentre i rincari di novembre, in compenso, finiranno nelle casse dei privati. Abbiamo chiesto l’audizione, che si terrà il prossimo 15 ottobre, con Pedemontana, Cal e l’ assessore regionale Sorte. Se non ci saranno risposte esaurienti daremo vita a forme di mobilitazione sul territorio nei confronti di un balzello senza precedenti”.