Post Brexit, Sangalli: "Milano con la free tax area è pronta al grande progetto di rilancio"
Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio Milano, non nasconde il suo ottimismo: dopo la Brexit, l'istituzione di una free tax area potrebbe rilanciare l'economia milanese e brianzola. La sua ricetta? L'alleanza tra pubblico e privato con il coinvolgimento delle piccole e medie imprese
Anche se per ora è soltanto sulla carta ci sono tutti i presupposti perché diventi realtà. Con un rilancio economico e di immagine non solo di Milano ma di tutta l’economia lombarda. Ma perché questo avvenga è necessario il coinvolgimento di tutti gli attori: Regione, Comune, Camera di commercio e piccole e medie imprese.
È ottimista Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio Milano, all’indomani della sottoscrizione del documento post Brexit “Dichiarazione del sistema istituzionale, economico e sociale della Lombardia” siglato nei giorni scorsi dal vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia Renato Borghi e dal vicepresidente di Confcommercio Milano Simonpaolo Buongiardino.
Un progetto che candida Milano a ruolo principe nell’economia europea con l’istituzione di una free tax area e la collocazione – nell’area che l’anno scorso ha ospitato Expo - dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA). Il capoluogo invece è pronto ad ospitare l’Autorità Bancaria Europea (EBA).
“La sfida del post Brexit è utile e strategica perché, indipendentemente dai risultati, impegna il sistema Milano, con la Regione e il Governo, a ricercare livelli di eccellenza sempre più alti – commenta Sangalli - L’alleanza pubblico privato e la costituzione di una free tax area, come da noi auspicato, sono già fattori positivi che fanno ben sperare per il futuro”.
Ma a ricoprire un ruolo importante non sono solo le istituzioni ma anche – e soprattutto – il privato.
“Sarà determinante il coinvolgimento anche delle piccole e medie imprese – precisa Sangalli - in particolare quelle dei settori dei servizi, per rendere l’area del sito espositivo sempre più attrattiva, ed evitando così il rischio di isolarla dal contesto metropolitano”.
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