Profughi: in Brianza ne sono arrivati 651 a partire da marzo

In Brianza sono arrivati 651 migranti richiedendo la protezione internazionale, a oggi di questi ne sono presenti 310. Sono i dati ufficiali emersi venerdì 16 nel corso dell'Assemblea dei sindaci, convocati in Provincia proprio per discutere della gestione dell'emergenza profughi insieme al Prefetto Giovanna Vilasi. "L’ospitalità che ci viene richiesta - ha affermato il Presidente Gigi Ponti, in linea con quanto aveva già dichiarato a livello locale per la gestione del fenomeno nella città di...

In Brianza sono arrivati 651 migranti richiedendo la protezione internazionale, a oggi di questi ne sono presenti 310. Sono i dati ufficiali emersi venerdì 16 nel corso dell'Assemblea dei sindaci, convocati in Provincia proprio per discutere della gestione dell'emergenza profughi insieme al Prefetto Giovanna Vilasi. "L’ospitalità che ci viene richiesta - ha affermato il Presidente Gigi Ponti, in linea con quanto aveva già dichiarato a livello locale per la gestione del fenomeno nella città di Cesano Maderno - è per noi un dovere di civiltà. Un dovere che va incontro ai diritti che spettano ai rifugiati politici". Stando ai dati ufficiali rivelati nel corso della riunione, a partire dal 20 marzo scorso sono giunti complessivamente 651 migranti richiedenti protezione internazionale. Alla luce dei numerosi allontanamenti che si sono susseguiti nel tempo,  circa il 50% dei migranti ha abbandonato la struttura alloggiativa volontariamente, "avendo un progetto migratorio già definito che non contemplava un’esigenza di ospitalità presso centri governativi". Pertanto a tutt'oggi vengono ospitate in Brianza 310 persone: si tratta di 11 donne sole, 2 nuclei familiari composti da padre, madre ed un neonato e 293 uomini soli. Per quanto riguarda la loro collocazione sul territorio brianzolo, partendo dalle realtà che ne hanno di più e andando in ordine decrescente, abbiamo: Monza (72); Lissone (39); Carnate (32); Brugherio (20); Cavenago (19); Seveso (17); Cesano Maderno (15); Villasanta (15); Seregno (14); Lentate sul Seveso (12); Macherio (10); Ronco Briantino (8); Lesmo (7); Caponago (6); Bovisio Masciago (5); Aicurzio (3); Burago di Molgora (3); Mezzago (3); Vimercate (3); Arcore (2); Cornate (2); Usmate Velate (2); Sulbiate (1). Quindi ospitati in 23 Comuni su un totale di 55 che compongono la Provincia di Monza e Brianza. Dal punto di vista etnico, sono al momento presenti cittadini dei seguenti Stati: Costa D'Avorio, Pakistan, Guinea, Bangladesh, Somalia, Mali, Congo, Nigeria, Senegal, Ghana, Gambia, Togo, Mauritania, Eritrea. Nell'Assemblea dei sindaci è stato spiegato che, attraverso i mediatori culturali e gli operatori, oggi vengono offerte ai migranti assistenza linguistica e culturale, informazioni sulla normativa concernente l'immigrazione, i diritti e doveri e la condizione giuridica degli stranieri, sostegno socio psicologico, assistenza sanitaria, orientamento sul territorio, informazione ed assistenza nei rapporti con la Questura competente per l'inserimento nel sistema di protezione e corsi di lingua italiana. Sono inoltre in fase di valutazione ulteriori iniziative per tirocini, stage professionali, oltre ad un protocollo d’intesa già in via di sperimentazione per l’impiego dei migranti richiedenti asilo in attività di utilità sociale, a favore della collettività, a titolo gratuito. Grazie al coinvolgimento del Terzo settore in questi mesi si è delineato in Brianza un sistema di accoglienza diffusa, che prevede una ripartizione dei migranti in piccoli nuclei, secondo il modello dell’ housing sociale. Ciò in un’ottica di gestione non sperequata, per non incidere solo su alcune porzioni dei territorio e per non fare ricorso a maxi strutture di accoglienza, prevenendo così fenomeni di ghettizzazione e facilitando l’integrazione. Mentre la Prefettura ritiene utile proseguire ed implementare il lavoro impostato in questi mesi, i sindaci si sono impegnati ad istituire tre tavoli di lavoro suddivisi per aree geografiche – area Ovest, area Centro con Monza capoluogo, area Est – per condividere le esperienza ed individuare ulteriori disponibilità, in vista di nuovi arrivi previsti. I sindaci si sono salutati condividendo la necessità di individuare una o più strutture che possano svolgere la funzione di hub per la prima accoglienza: per questi motivi è stato richiesto ai Comuni di rendersi maggiormente disponibili ad una condivisione e un bilanciamento degli impegni.