Seregno, bilancio ok: è il Comune più virtuoso della Brianza
Primo tra i Comuni con più di ventimila abitanti. Seregno è il Comune più virtuoso in Brianza. È quanto emerge dalla graduatoria per il 2014, approvata lo scorso 13 marzo dalla Regione Lombardia, dell'indice sintetico di virtuosità. La «classifica» è redatta in base ai Bilanci consuntivi 2009-2011 trasmessi da ciascuno dei 1.531 Comuni lombardi e predisposta tenendo in considerazione precisi indicatori: la flessibilità di bilancio, il debito e lo sviluppo, la capacità di programmazione, l'aut...
Primo tra i Comuni con più di ventimila abitanti. Seregno è il Comune più virtuoso in Brianza. È quanto emerge dalla graduatoria per il 2014, approvata lo scorso 13 marzo dalla Regione Lombardia, dell'indice sintetico di virtuosità. La «classifica» è redatta in base ai Bilanci consuntivi 2009-2011 trasmessi da ciascuno dei 1.531 Comuni lombardi e predisposta tenendo in considerazione precisi indicatori: la flessibilità di bilancio, il debito e lo sviluppo, la capacità di programmazione, l'autonomia finanziaria e la capacità di riscossione. Il Comune di Seregno, con un indice di 78,02 (+ 0,58 rispetto all’anno scorso), è primo nella categoria da 20 mila a 49.999 abitanti davanti ai Comuni di Seveso (64,68) e Limbiate (63,66). «È il risultato di una sana gestione delle finanze pubbliche, spiega il sindaco
Giacinto Mariani - ma il punto resta il patto di stabilità o di stupidità. Bisogna cancellare i vincoli assurdi imposti dall’Europa che sembrano fatte apposta per far chiudere le nostre aziende, mettere in difficoltà i Comuni, soprattutto quelli del Nord con i conti in ordine, e portare nel baratro della povertà migliaia di famiglie e anziani. Le aziende, piccole e medie, l’asse portante dell’economia brianzola, non riescono più ad essere competitive sui mercati internazionali, mentre le banche non danno più linee di credito. E i Comuni non sono messi meglio. Abbiamo oltre 5 miliardi di soldi che non possiamo spendere a causa delle logiche perverse imposte dall’Europa. Il patto di stabilità ci toglie la possibilità di lavorare e programmare. Ormai siamo diventati dei semplici esattori». Un altro dato interessante emerge se si considerano tutti i Comuni brianzoli, indipendentemente dalla popolazione: Seregno è secondo dopo Usmate Velate (78,58). È, invece, al terzo posto tra tutti i comuni lombardi della sua classe di popolazione, dopo Buccinasco (91,54) e Desenzano (79,76). «L’indice sintetico di virtuosità – spiega l’assessore alla Programmazione finanziaria
Vito Potenza – fa la radiografia ai conti dei Comuni: valuta stato di salute, disponibilità finanziarie e prospettive dei bilanci comunali. L’ottimo risultato ottenuto non può che soddisfarci. Tuttavia vi è il concreto rischio che resti fine a se stesso, posto che gli effettivi benefici ottenuti in termini di possibilità di effettuare investimenti senza incappare nei rigidi vincoli del patto di stabilità sono minimi. Basti pensare che, anche per il 2014, dovremo limitare al minimo gli investimenti, nonostante l’adesione del Comune di Seregno, con un anno di anticipo rispetto a quanto previsto dalla legge, alla fase sperimentale della nuova contabilità degli enti locali. Progetto che ci ha consentito un consistente abbassamento dell’obiettivo annuale da raggiungere, con una conseguente maggiore possibilità di spesa. È chiaro che senza una radicale rivisitazione dei meccanismi nazionali del patto di stabilità l’intervento della Regione, certamente apprezzabile, non potrà rivelarsi risolutivo».
Giacinto Mariani - ma il punto resta il patto di stabilità o di stupidità. Bisogna cancellare i vincoli assurdi imposti dall’Europa che sembrano fatte apposta per far chiudere le nostre aziende, mettere in difficoltà i Comuni, soprattutto quelli del Nord con i conti in ordine, e portare nel baratro della povertà migliaia di famiglie e anziani. Le aziende, piccole e medie, l’asse portante dell’economia brianzola, non riescono più ad essere competitive sui mercati internazionali, mentre le banche non danno più linee di credito. E i Comuni non sono messi meglio. Abbiamo oltre 5 miliardi di soldi che non possiamo spendere a causa delle logiche perverse imposte dall’Europa. Il patto di stabilità ci toglie la possibilità di lavorare e programmare. Ormai siamo diventati dei semplici esattori». Un altro dato interessante emerge se si considerano tutti i Comuni brianzoli, indipendentemente dalla popolazione: Seregno è secondo dopo Usmate Velate (78,58). È, invece, al terzo posto tra tutti i comuni lombardi della sua classe di popolazione, dopo Buccinasco (91,54) e Desenzano (79,76). «L’indice sintetico di virtuosità – spiega l’assessore alla Programmazione finanziaria
Vito Potenza – fa la radiografia ai conti dei Comuni: valuta stato di salute, disponibilità finanziarie e prospettive dei bilanci comunali. L’ottimo risultato ottenuto non può che soddisfarci. Tuttavia vi è il concreto rischio che resti fine a se stesso, posto che gli effettivi benefici ottenuti in termini di possibilità di effettuare investimenti senza incappare nei rigidi vincoli del patto di stabilità sono minimi. Basti pensare che, anche per il 2014, dovremo limitare al minimo gli investimenti, nonostante l’adesione del Comune di Seregno, con un anno di anticipo rispetto a quanto previsto dalla legge, alla fase sperimentale della nuova contabilità degli enti locali. Progetto che ci ha consentito un consistente abbassamento dell’obiettivo annuale da raggiungere, con una conseguente maggiore possibilità di spesa. È chiaro che senza una radicale rivisitazione dei meccanismi nazionali del patto di stabilità l’intervento della Regione, certamente apprezzabile, non potrà rivelarsi risolutivo».