Seregno: decidere come morire attraverso le pagine di Giuseppe Remuzzi
«La scelta. Perché è importante decidere come vorremmo morire» (Sperling & Kupfer): il nuovo libro di
Giuseppe Remuzzi sarà presentano venerdì 27 febbraio alle 21 in Sala «Monsignor Gandini» (via XXIV Maggio). Fare il medico significa rianimare, ma anche sospendere le cure quando sono inutili». «La scelta» non è un libro sulla sanità. È un «manifesto». È un appello ai medici: «Vediamo sempre la morte come una sconfitta, non dovrebbe più essere così. Aver aiutato qualcuno...
«La scelta. Perché è importante decidere come vorremmo morire» (Sperling & Kupfer): il nuovo libro di
Giuseppe Remuzzi sarà presentano venerdì 27 febbraio alle 21 in Sala «Monsignor Gandini» (via XXIV Maggio). Fare il medico significa rianimare, ma anche sospendere le cure quando sono inutili». «La scelta» non è un libro sulla sanità. È un «manifesto». È un appello ai medici: «Vediamo sempre la morte come una sconfitta, non dovrebbe più essere così. Aver aiutato qualcuno a morire bene, a casa sua, con un po’ di morfina se ha dolore, fra le sue cose e chi gli vuole bene è un grande traguardo a cui dovremmo tendere sempre», scrive Giuseppe Remuzzi, primario, immunologo, ricercatore, autore di oltre 1.200 pubblicazioni scientifiche, unico italiano a far parte dei board di «The Lancet» e «New England Journal of Medicine». Non è facile dire a un paziente che è arrivato alla fine. Ma fare il medico vuol dire confrontarsi con i dubbi e assumersi il coraggio di una scelta. Anche quella di staccare la spina. I pazienti non sono macchine rotte. C’è buona medicina sono dove c’è umanità, comprensione della sofferenza pietas e empatia. Giuseppe Remuzzi, medico chirurgo, specializzato in Ematologia e Nefrologia, coordina tutte le attività di ricerca dell'Istituto «Mario Negri» di Bergamo e del Centro di Malattie Rare «Aldo e Cele Daccò» a Ranica (BG). Dal 1999 è direttore dell'U.O. di Nefrologia e Dialisi e, dal 2011, del Dipartimento di Medicina dell'Azienda Ospedaliera «Papa Giovanni XXIII» di Bergamo. È editorialista del «Corriere della Sera». L’iniziativa è promossa dal Comune di Seregno e dalla libreria «Un mondo di libri», in collaborazione con l’«Associazione Medici di Seregno e della Brianza».
Giuseppe Remuzzi sarà presentano venerdì 27 febbraio alle 21 in Sala «Monsignor Gandini» (via XXIV Maggio). Fare il medico significa rianimare, ma anche sospendere le cure quando sono inutili». «La scelta» non è un libro sulla sanità. È un «manifesto». È un appello ai medici: «Vediamo sempre la morte come una sconfitta, non dovrebbe più essere così. Aver aiutato qualcuno a morire bene, a casa sua, con un po’ di morfina se ha dolore, fra le sue cose e chi gli vuole bene è un grande traguardo a cui dovremmo tendere sempre», scrive Giuseppe Remuzzi, primario, immunologo, ricercatore, autore di oltre 1.200 pubblicazioni scientifiche, unico italiano a far parte dei board di «The Lancet» e «New England Journal of Medicine». Non è facile dire a un paziente che è arrivato alla fine. Ma fare il medico vuol dire confrontarsi con i dubbi e assumersi il coraggio di una scelta. Anche quella di staccare la spina. I pazienti non sono macchine rotte. C’è buona medicina sono dove c’è umanità, comprensione della sofferenza pietas e empatia. Giuseppe Remuzzi, medico chirurgo, specializzato in Ematologia e Nefrologia, coordina tutte le attività di ricerca dell'Istituto «Mario Negri» di Bergamo e del Centro di Malattie Rare «Aldo e Cele Daccò» a Ranica (BG). Dal 1999 è direttore dell'U.O. di Nefrologia e Dialisi e, dal 2011, del Dipartimento di Medicina dell'Azienda Ospedaliera «Papa Giovanni XXIII» di Bergamo. È editorialista del «Corriere della Sera». L’iniziativa è promossa dal Comune di Seregno e dalla libreria «Un mondo di libri», in collaborazione con l’«Associazione Medici di Seregno e della Brianza».