Seregno: "Il cavallo rosso" di Eugenio Corti nei disegni di Pasqualino Colacitti

"Il cavallo rosso", il capolavoro di
Eugenio Corti, raccontato da
Pasqualino Colacitti. Da domani, sabato 11, fino al 20 aprile, in Galleria civica "Ezio Mariani", una trentina di opere di Colacitti a tecnica mista, da disegni a oli, daranno vita al più grande romanzo dello scrittore besanese scomparso nel febbraio dell’anno scorso a 93 anni. Pubblicato nel 1983 dalle edizioni Ares, definito da Etienne de Montety, direttore del «Figarò Litteraire», uno dei ...

"Il cavallo rosso", il capolavoro di

Eugenio Corti, raccontato da

Pasqualino Colacitti. Da domani, sabato 11, fino al 20 aprile, in Galleria civica "Ezio Mariani", una trentina di opere di Colacitti a tecnica mista, da disegni a oli, daranno vita al più grande romanzo dello scrittore besanese scomparso nel febbraio dell’anno scorso a 93 anni. Pubblicato nel 1983 dalle edizioni Ares, definito da Etienne de Montety, direttore del «Figarò Litteraire», uno dei migliori romanzi europei degli ultimi 25 anni, è stato tradotto in otto lingue ed è diventato un "caso letterario". In Francia a Corti e alla sua opera è dedicato un capitolo nel volume «Les romanciers e le catholicisme» (Editions de Paris 2004) accanto a Huysmans, Bloy, Proust, Claudel, Bernanos e Boll. È l'unico italiano. Ambientato in Brianza e all'estero, soprattutto in Russia e in Germania, "Il cavallo rosso" intreccia la storia del popolo della Brianza con gli avvenimenti che hanno sconvolto il mondo tra il 1940 e il 1974. Nel corso dell’inaugurazione, sabato 11 aprile alle 17, il professor Luigi Sclapari leggerà alcune pagine tratte dal romanzo, mentre il professor Pasqualino Colacitti presenterà le sue opere. Sarà presente

Vanda Corti di Marsciano, la sposa compagna di una vita di Eugenio Corti. Nato a Besana Brianza il 21 gennaio 1921, Corti era non solo un apprezzato romanziere e autore di testi teatrali, ma anche saggista e intellettuale. Nel marzo del 2013 il Presidente

Giorgio Napolitano gli conferì la "Medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte", nel 2010 la Provincia di Monza e Brianza e diverse associazioni del territorio proposero la sua candidatura al Nobel per la letteratura e nel 2000 ricevette il Premio internazionale "Al merito della cultura cattolica". Nella sua produzione "I più non ritornano" del 1947, "I poveri cristi" del 1951, ripubblicato nel 1994 con il titolo "Gli ultimi soldati del re", la tragedia teatrale "Processo e morte di Stalin" del 1962, "La terra dell’indio" del 1988, "L’isola del paradiso" del 2000, "Catone l’antico" del 2005 e "Il Medioevo e altri racconti" del 2008. Durante la mostra sarà possibile acquistare, con offerta libera, la monografia di Pasqualino Colacitti a cura di Domenico Cara e il volume "Il linguaggio figurativo nelle scuole medie della Brianza dal 1963 al 1988". L’intero ricavato sarà destinato all’associazione Aido di Seregno. La mostra è promossa dal Comune di Seregno e dalla "Famiglia Artistica Seregnese", in collaborazione con il Circolo culturale "Seregn de la Memoria", l’«Associazione culturale calabresi e grecanici di Calabria», il Circolo culturale "San Giuseppe" e l’associazione "l’Umana Avventura". La mostra potrà essere visitata fino al 20 aprile, dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 19, il sabato e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19.