Seregno: il "Premio 25 Aprile" al sindaco di Lampedusa
Da El portava i scarp del tennis a l'Armando, da Vincenzina e la fabbrica a Faceva il palo. Oltre trentina di disegni per dare vita alle più famose canzoni di Enzo Jannacci. Sempre dalla parte degli ultimi. Punta su emarginazione e povertà il 25 aprile 2015. E lo fa con la mostra «Enzo Jannacci: dalla parte degli ultimi». Per una settimana, da sabato 25 aprile (inaugurazione alle 10.40) a domenica 3 maggio, in Galleria civica «Ezio Mariani» (via Cavour, 26 – tutti i giorni dalle 16 alle 19), ...
Da El portava i scarp del tennis a l'Armando, da Vincenzina e la fabbrica a Faceva il palo. Oltre trentina di disegni per dare vita alle più famose canzoni di Enzo Jannacci. Sempre dalla parte degli ultimi. Punta su emarginazione e povertà il 25 aprile 2015. E lo fa con la mostra «Enzo Jannacci: dalla parte degli ultimi». Per una settimana, da sabato 25 aprile (inaugurazione alle 10.40) a domenica 3 maggio, in Galleria civica «Ezio Mariani» (via Cavour, 26 – tutti i giorni dalle 16 alle 19), attraverso i disegni di una trentina di fumettisti, sarà possibile entrare nel mondo di Enzo Jannacci abitato da persone sempre ai margini. Silver, il papà di Lupo Alberto, ha disegnato Il primo furto non si scorda mai, una canzone del 1964 scritta da Dario Fo, mentre Bruno Bozzetto, l’inventore del Signor Rossi, è presente con un omaggio a Jannacci. Dall’acquarello alla matita, dal digitale al pennarello, dalla china ai pastelli, questi gli autori che si sono messi alla prova con i versi di Jannacci: Sergio Gerasi, Marco «Will» Villa, Mariagrazia Sacchi, Silvia Ziche, Adriano Carnevali, Giuseppe Palumbo, Alessandro Poli, Davide Romanini, Giampiero Casertano, Alessandro Mazzetti, Danilo Loizedda, Caterina Giorgetti, Riccardo Chiereghin, Maurizio Rosenzweig, Paolo Bacilieri, Gigi Zetti, Federico Bertolucci, Alberto Ponticelli, Alberto Locatelli, Fabiano Ambu, Marcello Toninelli, Giovanni Rigano, Luca Usai, Paola Antista, Werner Maresta, Maurizio Forte, Anna Lazzarini, Ivan Fiorelli, Giacomo Michelon, Gianfranco Florio, Stefania Fiorillo, Roberto De Angelis, Giuseppe Fontana, Matteo Cuccato. La mostra, curata da Davide Barzi e Sandro Patè, è un’iniziativa promossa da «Caritas Ambrosiana», «Scarp de'tenis», «Museo del Fumetto», «Etica Sgr» e Fondazione «Sacra Famiglia». Il programma del 25 Aprile si apre venerdì 24 aprile alle 10 al «Centro Formazione Professionale» di via Monterosa con l’omaggio musicale a Sandro Pertini con il coro dell’Unitel (Università del Tempo Libero), diretto dal Maestro Mauro Villa. Il momento clou, sabato 25 aprile alle ore 10.40 in Sala «Monsignor Gandini» (via XXIV Maggio), sarà la consegna del «Premio 25 Aprile» a Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa e all’associazione «Le radici della Pace – I Quindici», che riunisce i familiari dei fucilati dai nazifascisti a piazzale Loreto il 10 agosto del 1944. A Enzo Jannacci, scomparso nel marzo 2013, sarà dedicato un «premio alla memoria». Lo ritirerà il figlio Paolo che canterà Sei minuti all'alba, una canzone scritta dal padre nel 1966 che racconta le ultime ore di vita di un soldato fatto prigioniero e condannato a morte. Sarà, inoltre, presentato il volume «1945-2015: 70° anniversario. L’Italia è libera. torna la democrazia». La giornata, però, comincerà presto: dopo la Santa Messa per i Caduti in Basilica San Giuseppe, alle ore 8.45, partenza alle ore 9.30 da piazza Libertà del corteo. L’itinerario prevede tre «tappe»: l’omaggio ai caduti nella lotta di Liberazione al Parco «25 Aprile», l’alzabandiera in via Umberto I e l’omaggio ai caduti di tutte le guerre in piazza Vittorio Veneto, dove è prevista l’esibizione del Coro «Il Rifugio – Città di Seregno», diretto da Fabio Triulzi. Ultimo appuntamento, martedì 28 aprile al Cinema «Roma» (via Umberto I) alle ore 21, film «Ida» di Pawel Pawlikowski. Premio Oscar per il Miglior film straniero nel 2015, il film racconta la storia di Anna una giovane novizia in attesa di diventare suora a tutti gli effetti nella grigia e soffocante Polonia comunista dell’inizio degli anni Sessanta. Un film che conferma la capacità di Pawlikowski di descrivere in modo asciutto, senza retorica, la psicologia femminile. A ottobre, infine, domenica 4, visita al «Museo fine della guerra» di Dongo (iscrizioni: Seregn de la Memoria - tel. 0362/32.72.20). Il programma del 25 Aprile è organizzato dal Comune di Seregno e dal «Comitato Unitario Antifascista per la difesa delle Istituzioni Repubblicane», con il patrocinio della Regione Lombardia e della Provincia di Monza e Brianza.