Seregno: una lapide a Milano per ricordare il Patriarca Ballerini
Una lapide commemorativa per ricordare la figura, l’opera e la lezione del Patriarca
Paolo Angelo Ballerini a duecento anni dalla nascita. È stata scoperta venerdì 12 settembre in via Fieno, 6 a Milano dal sindaco di Seregno
Giacinto Mariani e dall’assessore alla Sicurezza e Coesione Sociale del Comune di Milano
Marco Granelli. Presenti anche
Monsignor Mario Delpini, Vicario Generale e Segretario della Conferenza Episcopa...
Una lapide commemorativa per ricordare la figura, l’opera e la lezione del Patriarca
Paolo Angelo Ballerini a duecento anni dalla nascita. È stata scoperta venerdì 12 settembre in via Fieno, 6 a Milano dal sindaco di Seregno
Giacinto Mariani e dall’assessore alla Sicurezza e Coesione Sociale del Comune di Milano
Marco Granelli. Presenti anche
Monsignor Mario Delpini, Vicario Generale e Segretario della Conferenza Episcopale Lombarda e il Prevosto Mitrato di Seregno,
Monsignor Bruno Molinari. La lapide si trova sulla facciata dell’edificio dove Paolo Angelo Ballerini abitò tra il 1868 e il 1875. Nato Milano il 14 settembre 1814 nella «Contrada dei Ratti» (attualmente via Cesare Cantù, 3), è nominato Arcivescovo di Milano dall’Imperatore Francesco Giuseppe il 7 giugno 1859 e confermato da Pio IX il 20 giugno 1859. Ballerini non entrò mai in Duomo. La sua nomina non è riconosciuta dal Governatore della Lombardia Paolo Onorato Vigliani e prima della sua consacrazione il popolo insorse e lui dovette fuggire. Il «caso Ballerini» diventò così uno dei maggiori motivi di conflitto tra il Regno di Sardegna, che da lì a poco diventerà il Regno d'Italia, e la Santa Sede. Il 1 agosto 1859 presenta la rinuncia a Pio IX che accettato le sue dimissioni da arcivescovo di Milano il 17 febbraio 1867. «Un uomo di spessore morale, con uno spirito profondo di carità e di pietà, che ha trasmesso alla città, in trent’anni di permanenza, una carica di energia, entusiasmo e dinamismo, ha dichiarato il sindaco di Seregno Giacinto Mariani. A volte un solo uomo anima un’intera epoca. La sua vita è in messaggio anche per la politica: chi ha cariche pubbliche deve svolgere il proprio compito con spirito di servizio. Come ha fatto Paolo Angelo Ballerini». Il 27 marzo 1867 Ballerini è eletto Patriarca di Alessandria d’Egitto dei Latini. Il 3 luglio 1868 si trasferisce a Seregno, dove visse fino alla morte, trent'anni dopo la nomina patriarcale, il 27 marzo 1897. «La storia del Patriarca Ballerini è la storia delle relazioni complesse tra Stato e Chiesa, ha dichiarato l’assessore alla Sicurezza e coesione sociale del Comune di Milano Marco Granelli. La sua vita è la dimostrazione pratica dell’importanza di un corretto rapporto tra le istituzioni, in una logica di autonomia e collaborazione».
Paolo Angelo Ballerini a duecento anni dalla nascita. È stata scoperta venerdì 12 settembre in via Fieno, 6 a Milano dal sindaco di Seregno
Giacinto Mariani e dall’assessore alla Sicurezza e Coesione Sociale del Comune di Milano
Marco Granelli. Presenti anche
Monsignor Mario Delpini, Vicario Generale e Segretario della Conferenza Episcopale Lombarda e il Prevosto Mitrato di Seregno,
Monsignor Bruno Molinari. La lapide si trova sulla facciata dell’edificio dove Paolo Angelo Ballerini abitò tra il 1868 e il 1875. Nato Milano il 14 settembre 1814 nella «Contrada dei Ratti» (attualmente via Cesare Cantù, 3), è nominato Arcivescovo di Milano dall’Imperatore Francesco Giuseppe il 7 giugno 1859 e confermato da Pio IX il 20 giugno 1859. Ballerini non entrò mai in Duomo. La sua nomina non è riconosciuta dal Governatore della Lombardia Paolo Onorato Vigliani e prima della sua consacrazione il popolo insorse e lui dovette fuggire. Il «caso Ballerini» diventò così uno dei maggiori motivi di conflitto tra il Regno di Sardegna, che da lì a poco diventerà il Regno d'Italia, e la Santa Sede. Il 1 agosto 1859 presenta la rinuncia a Pio IX che accettato le sue dimissioni da arcivescovo di Milano il 17 febbraio 1867. «Un uomo di spessore morale, con uno spirito profondo di carità e di pietà, che ha trasmesso alla città, in trent’anni di permanenza, una carica di energia, entusiasmo e dinamismo, ha dichiarato il sindaco di Seregno Giacinto Mariani. A volte un solo uomo anima un’intera epoca. La sua vita è in messaggio anche per la politica: chi ha cariche pubbliche deve svolgere il proprio compito con spirito di servizio. Come ha fatto Paolo Angelo Ballerini». Il 27 marzo 1867 Ballerini è eletto Patriarca di Alessandria d’Egitto dei Latini. Il 3 luglio 1868 si trasferisce a Seregno, dove visse fino alla morte, trent'anni dopo la nomina patriarcale, il 27 marzo 1897. «La storia del Patriarca Ballerini è la storia delle relazioni complesse tra Stato e Chiesa, ha dichiarato l’assessore alla Sicurezza e coesione sociale del Comune di Milano Marco Granelli. La sua vita è la dimostrazione pratica dell’importanza di un corretto rapporto tra le istituzioni, in una logica di autonomia e collaborazione».