Seregno, Letizia Moratti superstar: "Bisogna investire per le generazioni future"
Una serata indimenticabile con una ospite d'eccezione: davvero un successo l'incontro con
Letizia Moratti, intervenuta in città nella serata di ieri, martedì 3 febbraio, su invito dell'amico
Tiziano Mariani. Un incontro per parlare di finanza buona, di welfare, di terzo settore, di un'economia che non può più permettersi di non affrontare i temi sociali. Temi che, a ben vedere, sono il pane quotidiano da almeno 25 anni per una donna che nella sua vita ...
Una serata indimenticabile con una ospite d'eccezione: davvero un successo l'incontro con
Letizia Moratti, intervenuta in città nella serata di ieri, martedì 3 febbraio, su invito dell'amico Tiziano Mariani. Un incontro per parlare di finanza buona, di welfare, di terzo settore, di un'economia che non può più permettersi di non affrontare i temi sociali. Temi che, a ben vedere, sono il pane quotidiano da almeno 25 anni per una donna che nella sua vita ha fatto esperienze ai massimi livelli: dalla presidenza della Rai, al ruolo di Ministro all'Istruzione, poi sindaco della città di Milano, capace in soli cinque mesi di 'avventura' amministrativa di portare l'Expo nel capoluogo lombardo. E, infine, la dedizione totale al progetto della Comunità di San Patrignano per il recupero dei ragazzi dalla tossicodipendenza e per il loro reinserimento nella vita sociale. Stuzzicata dalle domande di
Luigi Losa, già direttore del Cittadino, Letizia Moratti ha esordito snocciolando un paio di dati per far capire l'importanza di dedicare sempre più attenzione al sociale: 212 milioni di disoccupati attesi nel mondo da qui al 2019, debito pubblico aumentato di 18 mila miliardi di euro per i Paesi del G8 negli ultimi sette anni. "In più - ha spiegato Moratti - l'enorme differenza tra la domanda di servizi di welfare e la capacità degli Stati di offrire quanto necessario: in Italia è stimata in 70 miliardi di euro, si parla di 80 miliardi di euro per la Germania e addirittura di 120 miliardi di euro per il Regno Unito. Aggiungiamo che le previsioni di uscita dalla crisi non sono delle migliori: di qui la necessità di guardare a nuovi modelli. Vanno trovate nuove strade per dare servizi sociali e assistenziali, ma anche per dare occupazione. Non è un caso che il cosiddetto 'terzo settore', che a mio avviso dovrebbe essere il primo, è l'unico settore che continua a crescere per ricchezza e occupazione". Nella serata sono stati trattati temi quali l'economia positiva ("Bisogna investire per le generazioni future, alla base del nostro agire ci deve essere l'altruismo"), modello che si pone in contrasto alla finanza "che ha generato la crisi e poi l'ha riversata sulle imprese e sulle famiglie". Operazione tutt'altro che semplice, perché dobbiamo liberarci dalla "zavorra" della burocrazia: "Abbiamo persone splendide che lavorano - ha spiegato Moratti - ma il sistema non funziona più ed è penalizzante. La frantumazione delle responsabilità istituzionali non ci permette di andare avanti. Ma abbiamo anche zavorre culturali: la fatica di cambiare, per esempio". Durante il dibattito si è presa in considerazione anche la situazione europea ("La scelta di essere rigorosi non corrisponde al momento storico che stiamo vivendo"), con un dito puntato contro il Pil (prodotto interno lordo) "e la pessima scelta di inserire in questo anche la droga e la prostituzione. Un'Europa che mette attività illecite nel Pil non è quella che voglio. E pensare che, al contrario, il volontariato non è neanche contemplato". La serata, però, ha voluto offrire anche un messaggio di ottimismo, sottolineato dalle immagini della Comunità di San Patrignano: 25 mila persone seguite a partire dal 1979, 1.300 quelle attualmente presenti in comunità, 72% di casi di successo di persone che poi si allontanano dal mondo della tossicodipendenza. "Ognuno nel proprio ambito - ha concluso Letizia Moratti - può e deve fare qualcosa. Dobbiamo avere fiducia in noi stessi, credere sempre di potercela fare. La fiducia genera positività, la politica deve raccogliere questo messaggio e tradurlo in azioni concrete. Perché prima di tutto e sopra a tutto c'è sempre e soltanto l'uomo".
Letizia Moratti, intervenuta in città nella serata di ieri, martedì 3 febbraio, su invito dell'amico Tiziano Mariani. Un incontro per parlare di finanza buona, di welfare, di terzo settore, di un'economia che non può più permettersi di non affrontare i temi sociali. Temi che, a ben vedere, sono il pane quotidiano da almeno 25 anni per una donna che nella sua vita ha fatto esperienze ai massimi livelli: dalla presidenza della Rai, al ruolo di Ministro all'Istruzione, poi sindaco della città di Milano, capace in soli cinque mesi di 'avventura' amministrativa di portare l'Expo nel capoluogo lombardo. E, infine, la dedizione totale al progetto della Comunità di San Patrignano per il recupero dei ragazzi dalla tossicodipendenza e per il loro reinserimento nella vita sociale. Stuzzicata dalle domande di
Luigi Losa, già direttore del Cittadino, Letizia Moratti ha esordito snocciolando un paio di dati per far capire l'importanza di dedicare sempre più attenzione al sociale: 212 milioni di disoccupati attesi nel mondo da qui al 2019, debito pubblico aumentato di 18 mila miliardi di euro per i Paesi del G8 negli ultimi sette anni. "In più - ha spiegato Moratti - l'enorme differenza tra la domanda di servizi di welfare e la capacità degli Stati di offrire quanto necessario: in Italia è stimata in 70 miliardi di euro, si parla di 80 miliardi di euro per la Germania e addirittura di 120 miliardi di euro per il Regno Unito. Aggiungiamo che le previsioni di uscita dalla crisi non sono delle migliori: di qui la necessità di guardare a nuovi modelli. Vanno trovate nuove strade per dare servizi sociali e assistenziali, ma anche per dare occupazione. Non è un caso che il cosiddetto 'terzo settore', che a mio avviso dovrebbe essere il primo, è l'unico settore che continua a crescere per ricchezza e occupazione". Nella serata sono stati trattati temi quali l'economia positiva ("Bisogna investire per le generazioni future, alla base del nostro agire ci deve essere l'altruismo"), modello che si pone in contrasto alla finanza "che ha generato la crisi e poi l'ha riversata sulle imprese e sulle famiglie". Operazione tutt'altro che semplice, perché dobbiamo liberarci dalla "zavorra" della burocrazia: "Abbiamo persone splendide che lavorano - ha spiegato Moratti - ma il sistema non funziona più ed è penalizzante. La frantumazione delle responsabilità istituzionali non ci permette di andare avanti. Ma abbiamo anche zavorre culturali: la fatica di cambiare, per esempio". Durante il dibattito si è presa in considerazione anche la situazione europea ("La scelta di essere rigorosi non corrisponde al momento storico che stiamo vivendo"), con un dito puntato contro il Pil (prodotto interno lordo) "e la pessima scelta di inserire in questo anche la droga e la prostituzione. Un'Europa che mette attività illecite nel Pil non è quella che voglio. E pensare che, al contrario, il volontariato non è neanche contemplato". La serata, però, ha voluto offrire anche un messaggio di ottimismo, sottolineato dalle immagini della Comunità di San Patrignano: 25 mila persone seguite a partire dal 1979, 1.300 quelle attualmente presenti in comunità, 72% di casi di successo di persone che poi si allontanano dal mondo della tossicodipendenza. "Ognuno nel proprio ambito - ha concluso Letizia Moratti - può e deve fare qualcosa. Dobbiamo avere fiducia in noi stessi, credere sempre di potercela fare. La fiducia genera positività, la politica deve raccogliere questo messaggio e tradurlo in azioni concrete. Perché prima di tutto e sopra a tutto c'è sempre e soltanto l'uomo".