Seregno: "Un referendum regionale sull'indipendenza della Lombardia"
«L’approvazione della cosiddetta Risoluzione 44 da parte del Consiglio Regionale del Veneto ha aperto una stagione nuova che potrebbe rivoluzionare le istituzioni e la scena politica. Noi vogliamo essere protagonisti di questo cambiamento». Così il sindaco
Giacinto Mariani ha raccolto l’invito della sezione locale della Lega Nord di portare in Consiglio comunale una mozione con cui chiedere alla Regione Lombardia d’indire un referendum che permetta alla popolazione lombarda ...
«L’approvazione della cosiddetta Risoluzione 44 da parte del Consiglio Regionale del Veneto ha aperto una stagione nuova che potrebbe rivoluzionare le istituzioni e la scena politica. Noi vogliamo essere protagonisti di questo cambiamento». Così il sindaco
Giacinto Mariani ha raccolto l’invito della sezione locale della Lega Nord di portare in Consiglio comunale una mozione con cui chiedere alla Regione Lombardia d’indire un referendum che permetta alla popolazione lombarda di autodeterminarsi. Una scelta che anche altri comuni lombardi hanno intrapreso e che è stata appoggiata anche dal Presidente della Regione Lombardia,
Roberto Maroni, durante il raduno di Pontida. «Dopo le elezioni – spiega Mariani – porteremo in aula un testo in cui chiederemo al Consiglio comunale di impegnarsi a sostenere, con ogni mezzo a disposizione del Consiglio e della Giunta, l’indizione di un referendum regionale al fine di accertare la volontà del popolo lombardo in ordine alla propria autodeterminazione, sino anche alla dichiarazione di indipendenza». Il commissario del Carroccio seregnese,
Marco Tognini, ha spiegato che «la mozione chiede semplicemente che il popolo lombardo si possa esprimere sul proprio futuro. Si tratta di una scelta di libertà: anche chi dovesse pensarla diversamente non potrà non apprezzare una consultazione democratica e trasparente in cui esprimersi. Come spiegava il professor Gianfranco Miglio, con il consenso della gente si può fare di tutto: cambiare il governo, sostituire la bandiera, unirsi a un altro Paese, formarne uno nuovo». «I partiti romanocentrici – conclude Mariani - possono continuare a ignorare quanto succede in Veneto e quanto sta succedendo in Lombardia, il silenzio non basterà ad arrestare un cammino verso il voto referendario che potrebbe essere assai più spedito di quanto non si creda. Le valanghe più disastrose cominciano sempre con una piccola palla di neve che si ingrossa rotolando su un pendìo».
Giacinto Mariani ha raccolto l’invito della sezione locale della Lega Nord di portare in Consiglio comunale una mozione con cui chiedere alla Regione Lombardia d’indire un referendum che permetta alla popolazione lombarda di autodeterminarsi. Una scelta che anche altri comuni lombardi hanno intrapreso e che è stata appoggiata anche dal Presidente della Regione Lombardia,
Roberto Maroni, durante il raduno di Pontida. «Dopo le elezioni – spiega Mariani – porteremo in aula un testo in cui chiederemo al Consiglio comunale di impegnarsi a sostenere, con ogni mezzo a disposizione del Consiglio e della Giunta, l’indizione di un referendum regionale al fine di accertare la volontà del popolo lombardo in ordine alla propria autodeterminazione, sino anche alla dichiarazione di indipendenza». Il commissario del Carroccio seregnese,
Marco Tognini, ha spiegato che «la mozione chiede semplicemente che il popolo lombardo si possa esprimere sul proprio futuro. Si tratta di una scelta di libertà: anche chi dovesse pensarla diversamente non potrà non apprezzare una consultazione democratica e trasparente in cui esprimersi. Come spiegava il professor Gianfranco Miglio, con il consenso della gente si può fare di tutto: cambiare il governo, sostituire la bandiera, unirsi a un altro Paese, formarne uno nuovo». «I partiti romanocentrici – conclude Mariani - possono continuare a ignorare quanto succede in Veneto e quanto sta succedendo in Lombardia, il silenzio non basterà ad arrestare un cammino verso il voto referendario che potrebbe essere assai più spedito di quanto non si creda. Le valanghe più disastrose cominciano sempre con una piccola palla di neve che si ingrossa rotolando su un pendìo».