Seveso: "Aspes? Troppa fretta e troppi errori"
Una decisione inopportuna e un metodo procedurale ingiustificato. A meno che si stia nascondendo qualcosa agli amministratori comunali e ai cittadini. Non trovano altre espressioni
Massimo Vaccarino (Forza Italia),
Luca Allievi (Lega Nord) e
Natale Alampi (Tallarita per Seveso) per commentare la scelta della maggioranza guidata dal sindaco
Paolo Butti di procedere alla liquidazione della municipalizzata Aspes. Toni pacati...
Una decisione inopportuna e un metodo procedurale ingiustificato. A meno che si stia nascondendo qualcosa agli amministratori comunali e ai cittadini. Non trovano altre espressioni
Massimo Vaccarino (Forza Italia),
Luca Allievi (Lega Nord) e
Natale Alampi (Tallarita per Seveso) per commentare la scelta della maggioranza guidata dal sindaco
Paolo Butti di procedere alla liquidazione della municipalizzata Aspes. Toni pacati nel corso della conferenza stampa convocata in modo congiunto per giovedì sera in municipio, visto che non è gente da "politica gridata", ma altrettanto decisi per manifestare tutto il loro disappunto nei confronti della vicenda. Se rimangono forti motivi di contrarietà nei confronti della decisione di procedere alla liquidazione di Aspes, e molti dubbi sulla scelta di procedere in questo periodo a passo spedito ("O lo fa per motivi ideologici o dimostra molta superficialità), i tre consiglieri di minoranza restano allibiti di fronte al metodo utilizzato. "Innanzitutto - spiega Allievi - partiamo dal pareri richiesti dalla legge per l'approvazione della delibera che dava mandato al primo cittadino di procedere alla liquidazione. Il segretario comunale ha dato un sì condizionato all'effettiva verifica della situazione esistente. Se è stata fatta, ci diano una copia degli atti, se non è stata fatta il parere del segretario decade. Quello del ragioniere capo l'abbiamo già contestato: va bene la liquidazione, ma manca la copertura finanziaria. Quello dei Revisori dei Conti, infine, dicono sì perché l'attuale gestione non consente un equilibrio economico costante e quindi comporta continui ripianamenti da parte dell'ente. Come fanno a sostenerlo se il bilancio è sempre stato attivo?" Forti perplessità anche sulla convocazione dell'Assemblea dei Soci di Aspes per procedere verso la liquidazione. "Davvero singolare - afferma Allievi - visto che toccherebbe al presidente Antonio Matta ma, chissà per quale motivo, è stata convocata direttamente dal socio unico che è il sindaco in rappresentanza del Comune di Seveso". Aspes di fatto ha impugnato la convocazione ritenendola illegittima e, il Tribunale di Milano, nella persona del giudice Vincenzo Perozziello, ha fissato la convocazione dell'udienza cautelare per il 18 marzo. "Istanza accolta il 21 febbraio - spiega Allievi - ma il sindaco l'ha ignorata convocando comunque l'assemblea. Perché tutta questa fretta? E' davvero una scarsa attenzione nei confronti dei ruoli e del diritto societario". Secondo i tre consiglieri, nella giornata di martedì Butti avrebbe messo a verbale le dichiarazioni del presidente Antonio Matta che dichiarava illegittima la convocazione, poi avrebbe revocato l'incarico procedendo all'approvazione della liquidazione. Il dubbio dei tre consiglieri: è un atto legittimo? Alampi punta il dito sulla situazione lavorativa dei dipendenti: "Dicono che li faranno rientrare in municipio gestendo internamente la manutenzione. Ma se il canone corrisposto del Comune copre appena gli stipendi, che con soldi terranno in ordine il paese? E ancora: il liquidatore, scelto dopo avere scartato i nove che hanno partecipato al bando, agirà di sua iniziativa o gli sono stati dati degli indirizzi? Il Consiglio comunale verrà relazionato?". Vaccarino, invece, evidenzia altri elementi singolari della vicenda: "Se capisco che segretario comunale e ragioniere capo possano essersi sentiti in un qualche modo condizionati nell'esprimere il parere, questo non dovrebbe avvenire per i Revisori dei Conti. Parlano di ripianamenti delle perdite, ma non ci sono mai state. Non solo: qualora ci fossero state, esiste almeno una delibera di Consiglio comunale che lo attesta o è soltanto una dichiarazione falsa e ideologica? Aspes contesta al sindaco la convocazione irrituale dell'Assemblea dei Soci, il segretario comunale risponde che si è proceduto così perché il presidente pare abbia dimostrato uno spirito di non collaborazione: ma gli è mai stato chiesto di convocarla? Non mi risulta proprio. Perché tutta questa voglia di affrettare i tempi? In questo modo si aprono mille cause legali su tutti i fronti, non credo che ne valga la pena". In attesa di vedere come andrà a finire, tra ingiunzioni di pagamento a carico del Comune (830 mila euro più interessi), spese previste per la liquidazione (circa 4 milioni), un dubbio resta anche a noi: si scrive Aspes ma, forse, visto il salasso si legge Spesa.
Massimo Vaccarino (Forza Italia),
Luca Allievi (Lega Nord) e
Natale Alampi (Tallarita per Seveso) per commentare la scelta della maggioranza guidata dal sindaco
Paolo Butti di procedere alla liquidazione della municipalizzata Aspes. Toni pacati nel corso della conferenza stampa convocata in modo congiunto per giovedì sera in municipio, visto che non è gente da "politica gridata", ma altrettanto decisi per manifestare tutto il loro disappunto nei confronti della vicenda. Se rimangono forti motivi di contrarietà nei confronti della decisione di procedere alla liquidazione di Aspes, e molti dubbi sulla scelta di procedere in questo periodo a passo spedito ("O lo fa per motivi ideologici o dimostra molta superficialità), i tre consiglieri di minoranza restano allibiti di fronte al metodo utilizzato. "Innanzitutto - spiega Allievi - partiamo dal pareri richiesti dalla legge per l'approvazione della delibera che dava mandato al primo cittadino di procedere alla liquidazione. Il segretario comunale ha dato un sì condizionato all'effettiva verifica della situazione esistente. Se è stata fatta, ci diano una copia degli atti, se non è stata fatta il parere del segretario decade. Quello del ragioniere capo l'abbiamo già contestato: va bene la liquidazione, ma manca la copertura finanziaria. Quello dei Revisori dei Conti, infine, dicono sì perché l'attuale gestione non consente un equilibrio economico costante e quindi comporta continui ripianamenti da parte dell'ente. Come fanno a sostenerlo se il bilancio è sempre stato attivo?" Forti perplessità anche sulla convocazione dell'Assemblea dei Soci di Aspes per procedere verso la liquidazione. "Davvero singolare - afferma Allievi - visto che toccherebbe al presidente Antonio Matta ma, chissà per quale motivo, è stata convocata direttamente dal socio unico che è il sindaco in rappresentanza del Comune di Seveso". Aspes di fatto ha impugnato la convocazione ritenendola illegittima e, il Tribunale di Milano, nella persona del giudice Vincenzo Perozziello, ha fissato la convocazione dell'udienza cautelare per il 18 marzo. "Istanza accolta il 21 febbraio - spiega Allievi - ma il sindaco l'ha ignorata convocando comunque l'assemblea. Perché tutta questa fretta? E' davvero una scarsa attenzione nei confronti dei ruoli e del diritto societario". Secondo i tre consiglieri, nella giornata di martedì Butti avrebbe messo a verbale le dichiarazioni del presidente Antonio Matta che dichiarava illegittima la convocazione, poi avrebbe revocato l'incarico procedendo all'approvazione della liquidazione. Il dubbio dei tre consiglieri: è un atto legittimo? Alampi punta il dito sulla situazione lavorativa dei dipendenti: "Dicono che li faranno rientrare in municipio gestendo internamente la manutenzione. Ma se il canone corrisposto del Comune copre appena gli stipendi, che con soldi terranno in ordine il paese? E ancora: il liquidatore, scelto dopo avere scartato i nove che hanno partecipato al bando, agirà di sua iniziativa o gli sono stati dati degli indirizzi? Il Consiglio comunale verrà relazionato?". Vaccarino, invece, evidenzia altri elementi singolari della vicenda: "Se capisco che segretario comunale e ragioniere capo possano essersi sentiti in un qualche modo condizionati nell'esprimere il parere, questo non dovrebbe avvenire per i Revisori dei Conti. Parlano di ripianamenti delle perdite, ma non ci sono mai state. Non solo: qualora ci fossero state, esiste almeno una delibera di Consiglio comunale che lo attesta o è soltanto una dichiarazione falsa e ideologica? Aspes contesta al sindaco la convocazione irrituale dell'Assemblea dei Soci, il segretario comunale risponde che si è proceduto così perché il presidente pare abbia dimostrato uno spirito di non collaborazione: ma gli è mai stato chiesto di convocarla? Non mi risulta proprio. Perché tutta questa voglia di affrettare i tempi? In questo modo si aprono mille cause legali su tutti i fronti, non credo che ne valga la pena". In attesa di vedere come andrà a finire, tra ingiunzioni di pagamento a carico del Comune (830 mila euro più interessi), spese previste per la liquidazione (circa 4 milioni), un dubbio resta anche a noi: si scrive Aspes ma, forse, visto il salasso si legge Spesa.