Seveso, Briantea84: Abes si fa in tre. Armenia, europei e mondiali

Un’estate intensa per coach
Malik Abes che, chiusa la stagione stellare sulla panchina della Briantea84, non ha ancora staccato la spina. Dopo il sensazionale triplete conquistato con la maglia biancoblu e lo storico quarto posto ottenuto lo scorso luglio agli Europei di basket in carrozzina di Francoforte con la nazionale svedese, è ora la volta dei Mondiali under 23 in programma in Turchia dal 5 al 15 settembre. Un’agenda fitta di impegni nella quale dal 10 ...

Un’estate intensa per coach

Malik Abes che, chiusa la stagione stellare sulla panchina della Briantea84, non ha ancora staccato la spina. Dopo il sensazionale triplete conquistato con la maglia biancoblu e lo storico quarto posto ottenuto lo scorso luglio agli Europei di basket in carrozzina di Francoforte con la nazionale svedese, è ora la volta dei Mondiali under 23 in programma in Turchia dal 5 al 15 settembre. Un’agenda fitta di impegni nella quale dal 10 al 18 giugno ha trovato spazio il Wheelchair  Basketball Camp a Yerevan, in Armenia. Un’iniziativa importante per il basket in carrozzina internazionale, che ha visto proprio coach Abes, in qualità di membro della Commissione Sviluppo della IWBF Europe, impegnato in prima linea. “Allo stato dei fatti la situazione del basket in carrozzina in Armenia è sicuramente complicata. La scorsa stagione tutte le attività hanno subito un’ interruzione a causa della mancanza di risorse finanziarie da dedicare al movimento. Il problema principale è rappresentato dalla necessità di carrozzine da gioco adeguate, ognuna del costo di circa 1,500 dollari. L’assenza di un’attrezzatura adeguata e il mancato riconoscimento del basket in carrozzina quale sport a tutti gli effetti, con normali sedute di allenamento e competizioni regolamentari, ha sicuramente determinato un problema di motivazione per gli atleti”. “Il mio obiettivo – aggiunge Abes – è stato quello di riprendere gli allenamenti. Parlare con le autorità locali e il Comitato Paralimpico per trovare una soluzione e dare nuova linfa al movimento. Praticamente una missione impossibile. Si partiva dal punto zero”. Incontrati i giocatori, per conoscere le loro esigenze, il coach della Unipol ha avviato una serie di contatti diplomatici per impedire che il basket in carrozzina armeno fosse destinato a scomparire. Da questi contatti, il primo passo è arrivato dall’Ambasciata tedesca a Yerevan, capitale dell’Armenia, che ha donato 16 carrozzine da gioco alla squadra e a settembre saranno consegnate a destinazione. “Durante il camp ho avuto modo di vedere nuove facce, nuovi giovani giocatori che potranno completare un roster competitivo. Inoltre ho potuto formare un arbitro-allenatore di basket in piedi, spiegandogli le differenze col basket in carrozzina. In questo modo ci sarà qualcuno che continuerà gli allenamenti della nazionale durante tutta la stagione e la porterà a disputare gli Europei nel giro di un paio d’anni. Prima di partire, il Comitato paralimpico armeno mi ha chiesto di poter organizzare un camp in Italia per motivare ancora di più i giocatori. Cercherò di attivarmi con la collaborazione di Briantea84 e dell’Iwbf”.