Seveso, Butti: "Aspes? Abbiamo fatto un'operazione di chiarezza"

Botta e risposta: dopo la diffida di Aspes nei confronti del sindaco Paolo Butti, ecco la replica del primo cittadino che ribadisce la volontà di arrivare alla liquidazione della municipalizzata per razionalizzare la spesa pubblica. Pubblichiamo in forma integrale la lettera che ci è stata inviata, sottoscritta dal sindaco e dall'intera Giunta.


Riguardo alle affermazioni contenute nella diffida presentata in ...

Botta e risposta: dopo la diffida di Aspes nei confronti del sindaco Paolo Butti, ecco la replica del primo cittadino che ribadisce la volontà di arrivare alla liquidazione della municipalizzata per razionalizzare la spesa pubblica. Pubblichiamo in forma integrale la lettera che ci è stata inviata, sottoscritta dal sindaco e dall'intera Giunta.



Riguardo alle affermazioni contenute nella diffida presentata in data 10 gennaio 2014 dalla società Aspes al Comune di Seveso, premettendo che verranno sottoposte all’attenzione di esperti legali, si rileva che la società continua a far riferimento a fatti ed accordi che negli anni precedenti hanno portato la società all’attuale critica situazione di bilancio.  

Che poi si motivi questa “avventata strategia” con il fatto che l’Ente comunale potesse in questo modo rispettare il patto di stabilità è un’affermazione che si ritiene molto grave in quanto tenere in equilibrio un bilancio comunale facendo ricadere i propri debiti sulla propria società partecipata non è senz’altro una procedura consentita. 



Oltre a tutto ciò va detto che in questi mesi nostro primo compito è stato quello di valutare la reale situazione aziendale e a fronte di ciò ci risulta inapprovabile il bilancio 2012 così come proposto nell’Assemblea di fine giugno. 



Va detto che l’analisi di DUE DILIGENCE è stata redatta dallo stesso studio che per incarico della società Aspes, con rapporto fiduciario, aveva nello scorso 2011 provveduto a predisporre il documento di closing tra debiti e crediti con il Comune per gli anni 2008-2010.



La stessa analisi ha fornito i dati che evidenziano una criticità della società, e che indicano in circa 3,5 milioni i debiti di Aspes. 



Appare sorprendente che la società Aspes, attraverso il suo Amministratore, evidenzi e lamenti ora una situazione debitoria già parzialmente esistente nel 2008 e sistematicamente accettata nelle sue condizioni in questi anni. 



In questi mesi non abbiamo voluto strumentalizzare la situazione né tantomeno diffamare l’attuale management che invece si sente così personalmente accusato. Abbiamo fatto un’operazione di chiarezza rispetto ad un contesto che assolutamente non poteva proseguire. 



Riteniamo che diverse attività in capo ad Aspes possano essere meglio gestite direttamente dal Comune, ovvero con soggetti terzi, e che di conseguenza non sussistano le condizioni per mantenere in attività una società che tra l’altro ha presentato in questi ultimi anni circa 60 mila euro di costi fissi di gestione annuale (oltre ai costi legali compresi quelli per redarre l’atto di diffida appena presentato costato oltretutto circa 800 euro di bolli).



I dati di fatto evidenziati nella Due Diligence hanno confermato le considerazioni che ci hanno portato a ritenere eccessivamente onerosa la prosecuzione dell’esistenza di Aspes. 



Ribadiamo che la procedura di messa in liquidazione ha l’obiettivo di razionalizzare la spesa del Comune di Seveso e sarà effettuata nel rispetto degli equilibri di bilancio dell’Ente stesso allo scopo di meglio gestire e valorizzare le attività ponendo la massima attenzione alla tutela del personale nel rispetto delle normative. Il Sindaco Paolo Butti e la Giunta comunale