Seveso, Butti: "Pedemontana come la diossina, mai risposte chiare"
Dopo 38 anni dal tristemente noto 10 luglio 1976, giorno della fuoriuscita della diossina dallo stabilimento Icmesa di Meda, è sì ancora il momento di ricordare quanto successo nei comuni di Seveso, Meda, Cesano Maderno, Bovisio Masciago e Desio, ma anche di guardare il presente che vede questo luogo minacciato dal possibile arrivo di una Autostrada la Pedemontana proprio sopra i territori contaminati, secondo i rilevamenti Arpa del 2008, con conseguente ripetersi dei rischi per la salute. A ...
Dopo 38 anni dal tristemente noto 10 luglio 1976, giorno della fuoriuscita della diossina dallo stabilimento Icmesa di Meda, è sì ancora il momento di ricordare quanto successo nei comuni di Seveso, Meda, Cesano Maderno, Bovisio Masciago e Desio, ma anche di guardare il presente che vede questo luogo minacciato dal possibile arrivo di una Autostrada la Pedemontana proprio sopra i territori contaminati, secondo i rilevamenti Arpa del 2008, con conseguente ripetersi dei rischi per la salute. A questo proposito, giovedì 10, nel giorno dell'anniversario, all'interno del parco regionale Bosco delle Querce l'amministrazione comunale e il coordinamento ambientalista Insieme in Rete per uno sviluppo sostenibile hanno voluto organizzare un incontro pubblico, definito simpaticamente “un aperitivo della memoria” dalla moderatrice
Gemma Beretta, portavoce del coordinamento. “E' possibile svolgere un parallelismo tra il passato e il presente - ha ricordato
Paolo Butti, sindaco di Seveso -. Negli archivi sono presenti infatti numerose denunce dei cittadini a partire dal 1948 e l'Icmesa rassicurò sempre in modo generico come, con le dovute differenze, sta succedendo ora con la società Autostrada Pedemontana Lombarda, quando di fronte a preoccupazioni da parte dei Comuni non ci sono mai risposte chiare. Gli eventi si stanno svolgendo come se le istituzioni del gradino più alto vogliano passare sopra al territorio, senza alcun coinvolgimento. Noi non ci stiamo come amministrazioni locali e abbiamo intrapreso azioni legali”. “Attraverso il progetto del Ponte della memoria e poi con l'archivio è stato qui possibile avviare un processo di rielaborazione storica - ha ricordato
Massimiliano Fratter, direttore del parco, che si è concentrato sull'aspetto storico e sociale del 10 luglio -. La storia non può essere sottovalutata quando si progetta il territorio, qui invece è successo”.
Alberto Colombo di Insieme in Rete ha ricordato che, come gruppi ambientalisti, il 13 gennaio è stata presentata una diffida insieme ai sindaci di Seveso e Desio senza alcuna risposta. L'unico esponente regionale presente è sicuro: “Sono convinto che la Pedemontana non sarà realizzata qui - ha dichiarato
Gianmarco Corbetta, consigliere del Movimento 5 Stelle, - la situazione finanziaria è molto a rischio e lo sanno anche loro, compreso Maroni, ma non hanno il coraggio di dirlo”. All'iniziativa erano presenti diversi sindaci di comuni limitrofi come
Rosella Rivolta di Lentate sul Seveso,
Piermario Galli di Barlassina,
Roberto Corti di Desio, e inoltre c'erano anche
Maurilio Longhin, presidente del consiglio comunale di Cesano Maderno e
Luca Tomaino, assessore all'Ambiente di Bovisio Masciago.
Gemma Beretta, portavoce del coordinamento. “E' possibile svolgere un parallelismo tra il passato e il presente - ha ricordato
Paolo Butti, sindaco di Seveso -. Negli archivi sono presenti infatti numerose denunce dei cittadini a partire dal 1948 e l'Icmesa rassicurò sempre in modo generico come, con le dovute differenze, sta succedendo ora con la società Autostrada Pedemontana Lombarda, quando di fronte a preoccupazioni da parte dei Comuni non ci sono mai risposte chiare. Gli eventi si stanno svolgendo come se le istituzioni del gradino più alto vogliano passare sopra al territorio, senza alcun coinvolgimento. Noi non ci stiamo come amministrazioni locali e abbiamo intrapreso azioni legali”. “Attraverso il progetto del Ponte della memoria e poi con l'archivio è stato qui possibile avviare un processo di rielaborazione storica - ha ricordato
Massimiliano Fratter, direttore del parco, che si è concentrato sull'aspetto storico e sociale del 10 luglio -. La storia non può essere sottovalutata quando si progetta il territorio, qui invece è successo”.
Alberto Colombo di Insieme in Rete ha ricordato che, come gruppi ambientalisti, il 13 gennaio è stata presentata una diffida insieme ai sindaci di Seveso e Desio senza alcuna risposta. L'unico esponente regionale presente è sicuro: “Sono convinto che la Pedemontana non sarà realizzata qui - ha dichiarato
Gianmarco Corbetta, consigliere del Movimento 5 Stelle, - la situazione finanziaria è molto a rischio e lo sanno anche loro, compreso Maroni, ma non hanno il coraggio di dirlo”. All'iniziativa erano presenti diversi sindaci di comuni limitrofi come
Rosella Rivolta di Lentate sul Seveso,
Piermario Galli di Barlassina,
Roberto Corti di Desio, e inoltre c'erano anche
Maurilio Longhin, presidente del consiglio comunale di Cesano Maderno e
Luca Tomaino, assessore all'Ambiente di Bovisio Masciago.