Seveso: "Casa in rovina per colpa delle Ferrovie Nord"
La ferrovia, ormai, dopo la diossina è l'argomento più discusso in città nel corso degli anni. Ma se il dibattito resta tuttora aperto sull'annosa questione dell'interramento e dei sottopassi, nel tentativo di eliminare le code ai passaggi a livello e dare vivibilità al territorio, c'è chi si lamenta per un altro motivo ben più serio: le crepe nei muri di casa. E' la signora
Alessandra Gattoni in Pogliani che, nei giorni scorsi, si è sfogata sulle pagine del Cittadino raccon...
La ferrovia, ormai, dopo la diossina è l'argomento più discusso in città nel corso degli anni. Ma se il dibattito resta tuttora aperto sull'annosa questione dell'interramento e dei sottopassi, nel tentativo di eliminare le code ai passaggi a livello e dare vivibilità al territorio, c'è chi si lamenta per un altro motivo ben più serio: le crepe nei muri di casa. E' la signora
Alessandra Gattoni in Pogliani che, nei giorni scorsi, si è sfogata sulle pagine del Cittadino raccontando la sua problematica condizione di frontista delle Ferrovie Nord. La situazione in cui versa la sua abitazione, situata tra via Montello e via Brennero, è molto chiara: crepe nei muri e nelle piastrelle, intonaci staccati, un continuo tremare al passaggio di ogni convoglio. Forse non pericoloso ma di certo piuttosto fastidioso. Come una piccola scossa di terremoto che si ripete più volte nel corso della giornata. Il problema, a detta della stessa signora, è dato dal fatto che l'immobile risale ai primi del '900: quando i materiali impiegati nella costruzione non erano gli stessi di oggi e, soprattutto, quando il numero dei treni in transito era decisamente inferiore. Qualche treno merci e poco più. Il rammarico della signora non è quello di un risarcimento mancato, visto che non l'ha nemmeno chiesto. Le basta un po' di attenzione in più da parte del Comune e delle Ferrovie Nord: contattati entrambi con una lettera che non ha mai ricevuto risposte. Nell'immediato, tuttavia, la sua vicenda è destinata a non trovare soluzione. Anzi, con ogni probabilità il disagio aumenterà. Tra poco meno di due mesi, infatti, aprirà il cantiere di Pedemontana e considerando l'aumento dei tempi negli spostamenti sul territorio, la Provincia di Monza e Brianza ha già chiesto alla Regione Lombardia di potenziare il trasporto ferroviario per invogliare i cittadini a non utilizzare l'auto. Per la signora Gattoni, insomma, nuove vibrazioni in vista.
Alessandra Gattoni in Pogliani che, nei giorni scorsi, si è sfogata sulle pagine del Cittadino raccontando la sua problematica condizione di frontista delle Ferrovie Nord. La situazione in cui versa la sua abitazione, situata tra via Montello e via Brennero, è molto chiara: crepe nei muri e nelle piastrelle, intonaci staccati, un continuo tremare al passaggio di ogni convoglio. Forse non pericoloso ma di certo piuttosto fastidioso. Come una piccola scossa di terremoto che si ripete più volte nel corso della giornata. Il problema, a detta della stessa signora, è dato dal fatto che l'immobile risale ai primi del '900: quando i materiali impiegati nella costruzione non erano gli stessi di oggi e, soprattutto, quando il numero dei treni in transito era decisamente inferiore. Qualche treno merci e poco più. Il rammarico della signora non è quello di un risarcimento mancato, visto che non l'ha nemmeno chiesto. Le basta un po' di attenzione in più da parte del Comune e delle Ferrovie Nord: contattati entrambi con una lettera che non ha mai ricevuto risposte. Nell'immediato, tuttavia, la sua vicenda è destinata a non trovare soluzione. Anzi, con ogni probabilità il disagio aumenterà. Tra poco meno di due mesi, infatti, aprirà il cantiere di Pedemontana e considerando l'aumento dei tempi negli spostamenti sul territorio, la Provincia di Monza e Brianza ha già chiesto alla Regione Lombardia di potenziare il trasporto ferroviario per invogliare i cittadini a non utilizzare l'auto. Per la signora Gattoni, insomma, nuove vibrazioni in vista.