Seveso: diossina e Pedemontana, rischi da evitare
Il timore della diossina nella realizzazione dell'autostrada Pedemontana: sono i due temi forti che verranno trattati nell'incontro pubblico in programma questo venerdì, 14 dicembre, con inizio alle 21 al Bosco delle Querce. Un'iniziativa proposta dal coordinamento "Insieme in Rete per uno Sviluppo sostenibile" che si propone di sensibilizzare cittadini e istituzioni. Si tratta del resto dei due temi maggiormente avvertiti sul nostro territorio. Uno, la diossina, che a 36 anni di distanza non...
Il timore della diossina nella realizzazione dell'autostrada Pedemontana: sono i due temi forti che verranno trattati nell'incontro pubblico in programma questo venerdì, 14 dicembre, con inizio alle 21 al Bosco delle Querce. Un'iniziativa proposta dal coordinamento "Insieme in Rete per uno Sviluppo sostenibile" che si propone di sensibilizzare cittadini e istituzioni. Si tratta del resto dei due temi maggiormente avvertiti sul nostro territorio. Uno, la diossina, che a 36 anni di distanza non siamo mai riusciti a scrollarci di dosso e, anzi, continua a destare preoccupazione. "L'esigenza di questo incontro che coinvolge esperti di salute e ambiente - spiegano gli organizzatori - nasce da quanto la comunità scientifica internazionale ha recentemente segnalato relativamente ai danni sulla salute prodotti in seguito all’incidente ”Icmesa” nel 1976 con la dispersione di TCDD sul nostro territorio. Ci riferiamo in particolare a quanto espresso dall'articolo Dioxin Exposur and Cancer Risk in the Seveso Women's Health Study, pubblicato in "Environ Health Perspect" del dicembre 2011 a firma di diversi studiosi tra i quali i quali Paolo Mocarelli". Da questo studio emerge che le donne che hanno TCDD nel sangue, comparate a quelle che non ne hanno, hanno un rischio doppio di ammalarsi di tumore in ogni parte del corpo, una volta e mezzo superiore per quanto riguarda il tumore al seno. La notizia è relativamente nuova perché fino a questo momento gli scienziati non erano in grado di dire se effettivamente i soggetti esposti all'incidente del 1976 fossero più a rischio di contrarre un tumore: il travisamento nella lettura dei dati era generato dal fatto che veniva paragonata l’incidenza dei tumori tra le donne che al tempo dell’incidente abitavano nelle zone A/B/R. Questo paragone mostrava come dato di rilievo l'inversione delle nascite maschi/femmine e l'aumento di sarcomi nelle parti molli nelle donne residenti in zona R (quindi nella zona potenzialmente meno contaminata). "In altre parole la scienza assumeva come discrimine una classificazione amministrativa, che poco aveva a che fare con l'effettiva concentrazione di TCDD ma che riguarda piuttosto le soluzioni operative che furono trovate all'epoca per affrontare l’emergenza". Il secondo tema, la Pedemontana, è strettamente correlato: perché il progetto per la realizzazione della nuova autostrada prevede l'intervento anche nelle zone più colpite dalla diossina. "Le istituzioni del territorio - concludono gli organizzatori dell'incontro - hanno il dovere di riconsiderare la decisione assunta di portare un'opera come Pedemontana e la prevista viabilità complementare proprio nei comuni colpiti dall’incidente. Qualora si decidesse di non fermare l’opera, dovranno assumere cautele le necessarie per la tutela della salute dei lavoratori impiegati nell’opera e dei cittadini ivi residenti. Anche i dati ARPA 2008 confermano che il terreno che il progetto autostradale prevede di movimentare è tuttora contaminato. E ancora: l'analisi scientifica commissionata dalla RSI e trasmessa nel documentario "Pedemontana, uscita Seveso" evidenzia la presenza di TCDD nelle uova prodotte nella zona dove sono previsti svincoli e strade complementari alla Pedemontana".